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Video by @giorussoproduction

Milano a me piace, Milano è casa. Durante la fashion week Milano diventa una grande città dove ci si vede, dove ci si abbraccia, ma sempre di corsa e portando vestiti bellissimi. Si parla del tempo: se una settimana prima era ancora estate, arrivata la fashion week é improvvisamente autunno e piove almeno due giorni. Si parla del traffico e di chi ha tolto la corsia in corso Buenos Aries per ampliare la ciclabile (cit. -tutti i taxisti). Questo ti rispondono quando ti lamenti che è impossibile trovare taxi e che gli Uber qui sono overpriced. E poi ci sono cose di cui non parli in small talk, ma le condividi in momenti speciali, con chi sa assaporarle come te. Le mie sono state tante, indelebili.

Ho avuto un paio di prime volte. Le prime volte non le scordi mai.

Per la prima volta ho visto una sfilata di Calcaterra, che non conoscevo, molto sinceramente ho scoperto il nome solo questa stagione e mi sono innamorata. Daniele ha preso ispirazione dai quattro elementi per i suoi look monocromatici dai grandi volumi e sono uscita sussurrandomi “Che bella sfilata.”

Per la prima volta ho visto una sfilata di Emporio Armani: emozionante. Sull’invito c’era un ritratto di Bekkah Jenkins degli anni 90 che adoravo come modella, e me la ricordavo da quando ero bambina, immortalata da Tom Munro. Il Sig. Armani si è accompagnato per la prima volta dai suoi direttori di studio Nicola Lamorgese (brand donna) e Marco Brunello ( brand uomo) ad accogliere gli applausi a fine sfilata.

Per la prima volta ho visto le ragazze di The Attico in passerella, senza dubbio la mia sfilata preferita. Una storia intima di cuori infranti e per quelli più forti raccontata senza filtri sulle note di Party Girl di Michelle Guverich attraverso il binomio lustrini e piume e slouchy sportswear sotto candelabri di vetro che nella loro fragilità ritrovano la forza. Casting bellissimo e mi ha emozionato molto vedere dove sono arrivate Gilda e Giorgia, che conosco da quando eravamo ragazzine.

E se le prime volte sono speciali, il famigliare ti accoglie, ma ancora ti sorprende.

Da Blaze oltre ad innamorarmi di ogni singolo pezzo come tutte le stagioni, fanno i blazer migliori ed una wishlist pericolosa. Qui ho trovato gli abbracci più speciali ed i sorrisi più autentici, tra Corrada, Sole e Delfina, le fondatrici e care amiche, ed i loro amici.
Kate Cate ci ha accolti per una colazione da Cipriani, con croissant, cappuccini e le sue scarpe zebrate e maculate.

Da Vivetta mi sono messa a piangere. Dei piccoli “mini me” sfilavano vestiti mano nella mano di alcune modelle, un momento di tenerezza infinito che raccoglie il sapore de magico mondo di Vivetta Ponti che lancia per la prima volta la linea kids.

Da Diesel by Glenn Martens mi sono divertita a guardare i look degli ospiti in first row, sempre coraggiosi ed over the top, e mi sono segnata diversi pezzi nude veramente sexy che sfilavano in un universo di denim di Diesel.

Ho amato giocare con i look. Da Brunello Cucinelli ho indossato il suit bianco dei miei sogni (mi sono sentita un po’ Bianca Jagger), sono stata una dei tantissimi che ha apprezzato i loro paccheri, famosi nella fashion week (durante la FW c’è poco tempo per mangiare).
Le Silla ha risvegliato il mio animo rock con boots altissimi e specchiati ed assieme abbiamo festeggiato i loro 30 anni. Con Weekend Max Mara mi sono vestita in total denim di un flair anni ‘70, un’epoca che mi piace tantissimo. Con Mach and Mach ho ritrovato la mia parte un po’ girlie, mentre per Antonio Marras ho indossato una giacca couture a paralume con tasche militari e gonna pantalone color fango.

Quando si parla di famiglia non si può non menzionare Missoni, che pur facendomi uscire dalla mia comfort zone in materia di outfit, mi fa sentire a confident con abiti dai colori arcobaleno e accessori tintinnanti

Tante anche le serate di gala dedicate alla premiazioni dei designer: per i Black Carpet Awards ed i Latin American Fashion Awards ho scelto Emporio Armani, Santoni con le sue scarpe artigianali simbolo del craftmanship made in Italy e Themoiré brand 100% sostenibile e con un fortissimo impegno sociale  mi hanno accompagnata con i loro accessori, mentre Lierac e Phyto mi hanno coccolata per skincare e capelli.

Il momento più importante e significativo? Cambiarmi per strada con Ludovico Bruno e indossare un completo Mordecai, il suo marchio lanciato a Marzo 2023, che sta sbocciando con molto successo.
E poi camminare al suo braccio alla mia prossima sfilata ed essere fotografata indossando il suo brand accanto a lui. Perché alla fine se il sogno non è condiviso, vale la pena sognare?

E’ meravigliosamente più bello sognare assieme.

 

Natalia Bonifacci