A Fondazione Prada di Milano un’esibizione immersiva del dietro le quinte
Leggerezza, dinamismo e atmosfera retrò: un perfetto riassunto per descrivere Asteroid City. E’ la mostra tratta dal film omonimo di Wes Anderson visitabile a Fondazione Prada di Milano fino al 7 gennaio 2024 in collaborazione con Universal Pictures International Italy. Si racconta un sudovest americano degli anni cinquanta con speculatori terrieri che si addentrano nel deserto, invenzioni scientifiche e la scoperta dello spazio. Si percepisce un parallelismo e intreccio tra racconto e realtà. Il regista accompagna il visitatore in un viaggio verso una cittadina chiamata “Asteroid City” presumibilmente nello Utah conosciuta per il cratere di un meteorite. Ci sono tre sezioni di esposizione accompagnate ognuna da una traccia audio che richiama le scene del film. Le scenografie, l’oggettistica e i costumi sono quelli originali del set come la cabina telefonica, la riproduzione dell’alieno, la macchina fotografica, gli opuscoli e le macchinette di snack e altro. Sembra di essere in un tipico paesaggio sperduto americano con tavola calda, garage, motel, monti rocciosi e cactus. I colori pastello sono la firma del regista come anche la comicità malinconica. Questa mostra/film descrive un luogo onirico da cui contemplare l’universo: amore e solitudine, dolore e speranza, significato della vita e della morte letto in chiave fanciullesca. Questo perché la progressione dell’infanzia e dell’adolescenza sono il moto principale della trama. Si idealizza il bello, consapevolmente si cerca di interiorizzare le vicissitudini negative o incidenti di percorso trovando una possibile soluzione ed è la caratteristica che rende i personaggi unici ed iconici.