Il 28 settembre negli spazi della Galleria OBRA23, ad Ibiza, verrà inaugurata la prima mostra fotografica personale “Vortex”, firmata dall’architetto Roberto Palomba.
La mostra avrà una durata prevista fino al 19 ottobre, e si propone di trasportare i visitatori in un viaggio emozionante tra mito, cronaca ed un profondo richiamo alla vita. La mostra è il risultato di un progetto costellato di elementi che si riferiscono al concetto espressivo di Roberto Palomba. Ogni immagine è intrisa di un’anima, di un essere, di una vita, e si espande attraverso i momenti della nascita, della vita, della morte e della rigenerazione, performate da Giorgio Piantelli, il modello che ha condiviso con l’architetto il progetto dalla sua nascita. “Questo progetto è nato in collaborazione con Giorgio Piantelli, che ha fatto, non solo da modello, ma che ha condiviso con me questo progetto dalla sua genesi. Un continuo scambio fra due generazioni, fatto di empatia, di affetto, e di reciproca curiosità, sui nostri mondi e le nostre visioni, così lontane nel tempo. Ci siamo traferiti per un breve periodo in Sardegna, la mia terra di origine, scattando voracemente in un flusso di ispirazioni e di emozioni. Avevamo tracciato un timone e scritto testi a supporto di quello che era il nostro progetto, la natura selvaggia e il tempo mutevole hanno plasmato le nostre idee in momenti che abbiamo cercato di raccogliere in queste immagini. La luce nitida che riverbera dalle dune di sabbia su cui si adagia un angelo caduto, o il lento sorgere del sole nell’acqua gelida dell’alba da cui emerge la sua figura, sono stati la cornice, a volte non sempre facile, che abbiamo condiviso, spesso nel silenzio più totale, lasciando che i movimenti, le ombre e gli elementi, ci collegassero attraverso l’obiettivo”. afferma l’architetto. La figura umana che si confronta con gli elementi in un percorso simbolico a rappresentare le fasi del progetto, così, ad esempio l’acqua, riveste un significato limbico, simile al liquido amniotico, e rappresenta il tema della rinascita, così come tutti gli altri elementi assumono un significato pregnante. Le immagini scattate espongono luci diurne e notturne, in quest’ultime, il corpo migra verso qualcosa di sconosciuto, con una figura sempre presente a simboleggiare il tema del passaggio. La scala di pietra, che porta verso un altrove: un mare oscuro, si intreccia con la figura immobile, simile a un Prometeo incatenato, che subisce l’eterno martirio, incarnando l’essenza stessa dell’umanità. Uno degli elementi più potenti della mostra è la figura nuda che rappresenta la verità, nell’atto pietoso di coprire con un sudario bianco il sangue nelle acque del Mediterraneo. Roberto Palomba sembra evidenziare la negazione di una vita ultraterrena, ma piuttosto un perpetuarsi della vita che cerca di espandersi. L’approccio fotografico didascalico di “Vortex” si propone di dare vita a una serie di elementi ed estetiche mitologiche, trasportando i sentimenti più intimi dell’osservatore nella cronaca di oggi. “Nella fotografia cerco l’immediatezza” spiega Palomba “a differenza di quando mi occupo di progetti come architetto e designer, che da quando ho un’idea, fino al suo sviluppo, passa del tempo. Solitamente questa idea poi nel tempo si modifica si evolve, a volte cambia, a volte svanisce, decade.”.
Il progetto fotografico Vortex racchiude una collezione di trenta immagini, di cui venti sono state selezionate da Roberto Palomba per la mostra.