Il cielo è azzurro sopra Rotterdam
“Rock’n’roll never die”. È cosi che i Maneskin commentano la vittoria all’Eurovision Song Contest con Zitti e Buoni sul palco dell’Ahoy Arena di Rotterdam.
La loro storia è quella dei veri gruppi rock del passato, nati dalla passione di giovani artisti che iniziano a suonare insieme nel garage di casa e insieme concretizzano un sogno che li porterà a suonare dalle strade di Roma, al Festival di Sanremo e a vincere l’Eurovision.
E così l’Eurovision torna in Italia con la sua terza vittoria, dopo 31 anni, prima di loro solo Gigliola Cinquetti nel 1964 e Toto Cutugno nel 1990 erano riusciti a portare a casa l’ambito trofeo, e ora nella storia sono entrati anche loro, con il brano “Zitti e Buoni”.
E’ stata una esibizione post-Covid dell’Eurofestival molto sobria, trainata da canzoni pop-dance un po’ down, salvando i pochi che sono usciti dagli schemi tenendoci svegli. Come i nostri giovanissimi campioni che nell’esibizione finale, in barba a un regolamento no sense, hanno cantato il loro brano senza censurare le parolacce che erano state eliminate dal testo.
Loro sono il valore aggiunto della musica italiana, in molti hanno provato a portare il rock in Italia, ma loro ci sono effettivamente riusciti, e lo fanno anche cantando in italiano.
Il loro sound è qualcosa che in Italia decisamente mancava, e tra i loro outfit old style, tutti rock and roll, fra eccessi, luccichii e il loro atteggiamento ribelle, (e tanta figaggine) hanno conquistato i nostri cuori a suon di chitarra e hanno avvicinato molti al rock.
Il rock style dei Måneskin ha conquistato anche l’Eurovision grazie ai look meravigliosi by Etrò, la tuta corsetto era lo spettacolo nello spettacolo e spiccava tra i vari look tutti uguali e poco innovativi!
Il loro dress code lancia un messaggio attraverso lostile genderless, una miscela di elementi retrò anni 70 e omaggi ad artisti iconici del rock che creano un outfit senza genere e senza tempo.
Messaggio congeniale a quella che è l’essenza dell’ Eurovision, una mescolanza di popoli, lingue, culture, di generi, di colori, di suoni di tutti i genere da quelli che ti facevano venire “l’abbiocco” a quelli che il minuto dopo ti facevano saltare dalla sedia come i Blind Channel, con “Dark Side”.
Ma Signori e Signore vi conviene alzarvi in piedi perché uno solo è il vincitore e i Maneskin sbaragliano tutti, loro sono il rock, sono l’energia, sono la giovinezza, sono l’Italia giovane che ha voglia di fare e soprattutto che parla inglese (finalmente). Al basso la bellissima Vick, alla chitarra Thomas alla batteria Ethan, e la voce e il carisma di Damiano, sono fenomenali, l’Europa è “fuori di testa” per loro e anche noi.
Dopo aver vinto il premio come miglior testo dell’Eurovision, arriva la sofferenza fisica dell’attesa dei voti, attesa accompagnata da parecchie ( e giuste) imprecazioni, che però è premiata con la vittoria.
L’Europa ha votato per i quattro pischelli di Roma e l’Italia ringrazia.
Neanche il tempo di festeggiare però che “la gente purtroppo parla, non sa di che cazzo parla” e i rosiconi ( i nostri cugini francesi non amano perdere contro di noi) attaccano i Maneskin e in particolare Damiano, accusato di utilizzo di stupefacenti durante la competizione.
Accuse completamente gratuite e decisamente fuori contesto che rovinano lo spirito della competizione di unione e fratellanza. Ma Damiano risponde per le rime e si sottopone a un test volontario antidroga.
I test effettuati sono ovviamente negativi , “Voilà”, in un attimo «au revoir» alle acccuse e alla redazione di Paris Match che, senza prove e gratuitamente, ha diffuso una notizia falsa. Accettate la sconfitta con savoir faire, che a noi resta l’orgoglio e il bellissimo ricordo di questi giovanissimi talenti che hanno riportato dopo 31 anni il premio dell’Eurovision a casa.
Quindi saremo noi l’anno prossimo ad ospitare l’Eurovision e ad accogliere nel Belpaese tutti i paesi partecipanti, dunque ci vediamo l’anno prossimo, nel frattempo state “Zitti e Buoni”.