Influenze e tendenze della subcultura per la stagione SS21 e FW 21/22
Punk significa “da due soldi” e “scarsa qualità”, nasce nel 1976 in UK e USA. Si sviluppa come movimento giovanile, simbolo di rottura e ribellione contro il buon costume, la borghesia e l’imperialismo. Una sottocultura che ha contaminato la musica, la moda, l’arte e la letteratura con un leitmotiv “siate infantili, siate irresponsabili, siate ogni cosa che questa società detesta”.
In maniera più specifica nella moda ha il suo punto di ritrovo e identificazione di massa con la boutique “Sex” a Londra ideata da Malcom McLauren, manager dei Sex Pistols e la fidanzata Vivienne Westwood. Questo stile si contraddistingue per articoli singolari come il Chiodo decorato con spray e spille, gli abiti oversize, i jeans strappati, i pantaloni di pelle, i corsetti, le gonne in tartan con spille da balia. Accessori? Borchie, catene al collo, calze a rete, scarpe come converse, creeper e anfibi. Non manca il trucco pesante, i capelli colorati e rasati e l’ostentazione di piercing e tatuaggi.
Vivienne Westwood è la madrina del movimento che nel 1981 sfila a Londra con la collezione “Pirate”. In Italia, Gianni Versace è stato il primo ad inserire del punk nell’abito celebre di Liz Hurley indossato per la prima di “Quattro matrimoni e un funerale”.
Questo stile dissidente si segnala nelle tendenze della stagione SS21 e FW 21/22. Per la prima si ha Acupuncture con cargo pants e patches, abiti destrutturati, t-shirt con stampe e scritte sporche e sgranate. Alexander McQueen con un look inequivocabile dettato da un vestito rosa in chiffon, un chiodo di pelle nera smanicato e anfibi. Dsquared2 si contorna di elementi bondage, abiti neri tagliati, camicia e pantaloni di pelle. Influenze anche per l’autonno/inverno con Drome che presenta lingerie borchiata, Valentino esibisce stivali di gomma con petali applicati, tacchi a spillo, gonne corte e lupetti di rete. Marni è ribelle con costruzioni e decostruzioni, tanti colori forti, rouches, scarpe da tennis a punta. Vivienne Westwood è garanzia tra check, pelle, rete e una maglia con la scritta “The Punk”. Sono tutti richiami di una subcultura che vuole tornare e stanca del politically correct.