I cittadini degli Stati Uniti di Cavalli uniti per presentare la collezione ZERO di Fausto Puglisi. Inizia così la new era di Roberto Cavalli. Questa collezione celebra le nuove generazioni e la libertà di espressione creata da artisti di tutto il mondo, riassunta in una bandiera potente, libera e feroce, Zeitgeist del nuovo corso Roberto Cavalli. Torna a ruggire con Fausto Puglisi al timone creativo o come la descrivono in Cavalli, “una visione potenziata per il futuro del marchio”. Il nuovo ciclo Roberto Cavalli taglia il nastro con l’intenzione di “sviluppare le mie idee di inclusione, bellezza e amplificare il dialogo tra culture, diversità ed estetica moltiplicata – debutta lo stilista incaricato delle linee giovane e bambino – “questa è un’opportunità unica per scrivere un nuovo capitolo nella storia di Cavalli, continuando a celebrare l’eredità di artigianato e di eccellenza italiana”. Ci sono talenti che, per esprimere se stessi e il loro pieno potenziale, hanno bisogno di percorrere strade diverse pur rimanendo fedeli alla loro ispirazione principale. Il talento di Roberto Cavalli è una ricerca della bellezza che deve essere espressa in molte forme. Così il suo padre fondatore descriveva la sua firma, oggi va a Fausto Puglisi la sua eredità creativa: “sono onorato e orgoglioso di portare avanti l’eredità di questo marchio straordinario – afferma Puglisi – e sopra ogni cosa di continuare a sostenere l’immagine di glamour e raffinatezza di Roberto Cavalli”. Chi ha portato avanti il suo nome non ha reso giustizia alla creatività che ha sempre contraddistinto la sua moda.
Oggi la S.P.A. Roberto Cavalli, è stato ceduta al fondo Vision Investments, presieduto dall’imprenditore Hussain Sajwani di Dubai Damac. Presente sul mercato italiano e internazionale con la prima linea “Roberto Cavalli”; con la linea giovane Just Cavalli, dedicata ad una ricerca stilistica più contemporanea per l’abbigliamento uomo e donna; per i più piccoli Roberto Cavalli Junior e altre molte altre linee, dalla Jewel, passando per la Home arrivando all’ Eyewear ricevono la costante attenzione, cura e creatività. Ma le novità per la maison non riguardano solo la riorganizzazione manangeriale: dal primo settembre scorso, infatti, la sede si è trasferita da Firenze a Milano. Ora l’ufficio stile, le divisioni commerciale, retail e marketing sono al n°7 di Via Ceresio.
Un cammino che affonda le sue radici in una Terra impenetrabile e misteriosa, la Sicilia, dove in boutique locali, il patrimonio di sarti tradizionali confezionano a mano gli abiti dei nonni. A seguito del diploma Classico, nel 1999, a 18 anni, Fausto saluta Messina per trasferirsi negli States tra New York e Los Angeles. Nel locale Tribeca a NYC, gestito da suo cugino Donald Pintabona trovò impiego come cameriere, “sono grato all’America: mi ha dato la chance”. Lancia la sua etichetta omonima nel 2010, e si stabilisce poi da Emanuel Ungaro nel periodo 2013-2017. Generazione Madonna, da sempre nutre un debole per Miss Ciccone Lady Gaga, lui ha conquistato il celeb system: da Beyoncé, Nicky Minaj, Witney Houston per i Grammy, firma il compleanno di Michael Jackson, M.I.A, Jennifer Lopez, Britney Spears, Kylie Minogue, Katy Perry e Pamela Anderson fino al nostro istrionesco tricolore Achille Lauro. Il Paese d’origine e quel suo Nuovo Rinascimento in atto lo porta a sognare: “L’eccentricità fa parte culturalmente dell’atto creativo di noi italiani, nella quale abbiamo dato il meglio in assoluto, nel bene e nel male, siamo stati veri flamboyard”. L’amore per Gianni Versace, la gratitudine verso i Dolce&Gabbana (i primi a offrirgli nel 2010 una vetrina nel multibrand Spiga2) e l’amicizia con Anna dello Russo si aggiungono alla sua ossessione per il marmo d’interni incasellato nel suo primo monomarca di via Borgognona.
La lente sorvegliata da Max Vadukul ci porta nel set bianco ottico del video-show per raccontare linee rivisitate in chiave contemporanea che offrono una rilettura incrociata tra passato e presente di un marchio dannato ma contraddistinto da processi affascinanti e delicati che compongono la costruzione di un abito, una cintura o una borsa dipinti a mano e che si estende da ispirazioni creative a reminiscenze pittoriche. Lavora su borchie, patchwork e strappi, reinterpreta i codici storici dell’arte tradizionale e contemporanea e su quello ieri agognato American Dream tutto italiano, oggi opacizzato dal correre degli eventi, che viene esplorato con mano fedele, androgina e attenta alle nuove generazioni di consumatori. Roberto Cavalli è infatti il marchio che esprime una moda che risponde a innumerevoli esigenze, perché la ricerca della bellezza, sia maschile che femminile, deve necessariamente essere raggiunta in modi diversi, “amo le donne, ma sono anche affascinato dall’estetica maschile e non vedo l’ora di poter fare il menswear” esclamava tempo fa. “Viviamo un momento che nessuno ha mai vissuto. Sono ottimista: torneremo ad abbracciare, a ballare e viaggiare ma per ora dobbiamo riflettere sui cambiamenti”.