La Guida Michelin Italia è giunta alla sua 66a edizione. Novità di quest’anno il riconoscimento dedicato alla sostenibilità, la stella verde, assegnato agli chef che promuovono una cucina più sostenibile.
Il team di Ispettori, nonostante le difficoltà dovute al Covid-19, ha proseguito durante un intero anno il suo lavoro con lo stesso entusiasmo di sempre. Tutti si sono adattati infatti all’inedito scenario nel quale la ristorazione ha riavviato l’attività sul territorio, con modalità e tempi diversi.
Sono 5 i criteri che vengono valutati per attribuire le stelle, ovvero qualità delle materie prime, personalità dello chef, padronanza delle tecniche di cottura rapporto qualità/prezzo, figura anche la costanza delle prestazioni nel tempo ciò significa che non sarà un solo anno o una singola prova tavola a determinare cambiamenti sostanziali.
Tra le 29 novità stellate della Guida Michelin 2021 figurano 3 new entry due stelle e 26 novità 1 stella per un totale di 371 ristoranti stellati. Confermati tutti i 3 stelle tra cui Da Vittorio a Brusaporto, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma, St. Hubertus a San Cassiano, Uliassi a Senigallia.
Sono tre le novità che portano i ristoranti che “meritano una deviazione”, e quindi le due Stelle MICHELIN a 37. New entry: D’O a Cornaredo, Sant’Elisabetta a Firenze e Harry’s Piccolo a Trieste.
26 le novità una Stella per un totale di 323 ristoranti. Tra questi, sedici sono under 35, quattro dei quali under 30. Riconfermati il Don Geppi a Sant’Agnello di Sorrento, Parizzi a Parma, Imàgo a Roma, Sadler a Milano, Larossa ad Alba, Cielo ad Ostuni, Ora d’Aria a Firenze.
Oltre a proporre le ambite distinzioni, l’edizione 2021 riserva ai suoi lettori un’importante novità: la Stella Verde. È volontà della Guida infatti premiare modelli del settore considerati all’avanguardia nella sostenibilità. 13 i premiati tra cui Don Alfonso 1890 a Sant’ Agata sui Due Golfi, Lazzaro 1915 a Pontelongo e Virtuoso Gourmet-Tenuta le Tre Virtù a San Piero a Sieve.