Matteo Corvino, signore di Venezia, già noto a SpaghettiMag. per la recente intervista realizzata sull’attuale edizione di SpaghettiMag., e protagonista di un inedito editoriale, ci racconta il suo punto di vista su ciò che sta accadendo, ponendo l’attenzione sulla “sua” Venezia, e su ciò che ci aspetta nella sua terra del cuore alla fine di questo periodo difficile per l’Italia.
Quali sono i suoi posti del cuore a Venezia? Quelli a cui è legato per ricordi e per la sua quotidianità.
Quelli legati alla vita quotidiana appunto : i panifici, i pescivendoli, i restauratori con tutto l’universo artigianale indispensabile alla sopravvivenza di una città d’arte come Venezia. Palazzi interi vengono distrutti con arredi di plastica per soddisfare le richieste di un mercato alberghiero internazionale privo del nostro tipo di cultura e ignorante delle nostre tradizioni e del loro Intrinseco significato universale.
Se Venezia fosse un’icona, chi sarebbe?
Venere. Venere per la sua bellezza tutta al femminile! Venere che nasce dalla spuma delle onde e che metaforicamente è sempre risorta dalle acque. Ma, dopo l’ultima Acqua Granda dello scorso novembre per quante altre volte risorgerà?
Matteo qual è il primo luogo in cui si recherà al termine di questo brutto periodo?
Questo brutto periodo ci aiuta a riflettere anche spiritualmente. Non dimentichiamoci mai del passato. Mi recherò umilmente ad accendere un cero alla Madonna nella Basilica della Salute, capolavoro dell’architetto Baldassarre Longhena. Basilica eretta in ringraziamento del termine della seicentesca pestilenza che causò in città più di 80.000 morti. Ora come residenti, isole comprese , siamo intorno ai 45.000, riflettiamoci!
Una similitudine, o una metafora per la sua città?
Una pura astrazione. Un miracolo di storia, arte e cultura che non ci meritiamo più malgrado ne siamo stati gli artefici.
Il libro o un film che consiglia per impegnare il tempo a chi la sta leggendo?
Dottor Stranamore di Stanley Kubrick sostituendo nel “ruolo principale” la bomba con un virus.
Un suo pensiero personale su questo periodo.
Che ce lo siamo voluto per arrogante avidità e senso di onnipotenza. Le religioni, tutte, hanno grandi responsabilità nell’aver messo in secondo piano il valore divino della natura e del mondo animale rispetto all’uomo.