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Durante la Fashion Week abbiamo incontrato Alessia Fugazzola, che ci ha raccontanto segreti e progetti futuri dell’eyewear Fede Cheti

Fede Cheti è un’azienda fondata nel 1936 da Federica Cheti, con la mission di unire arte e design nella creazione di tessuti da arredamento.

Quello di Federica Cheti era un vero e proprio mecenatismo, numerosi gli artisti che hanno collaborato alla composizione del suo personale archivio: Giò Ponti, Luciano Fontana, Filippo De Pisis, Renè Gruau, Emmanuel Canovas.

Dopo collaborazioni illustri e internazionali l’atelier Fede Cheti viene rilevata da Alessia Fugazzola e da suo marito Nicola Zeni, che, mantenendo i valori del marchio quali ricerca e contemporaneità, vincono la sfida della rivoluzione trasformando il brand in leader della produzione eyewear.

La collezione di Eyewear Fede Cheti, che ha debuttato lo scorso Febbraio 2019 al Mido, sarà presente al prossimo Silmo a Parigi e al Da-Te a Firenze.

Abbiamo incontrato Alessia Fugazzola durante la Fashion Week, e ci ha raccontato valori e progetti del brand.

Dai tessuti per tappezzeria al mondo eyewear, quali sono i valori trasversali che accomunano l’origine del progetto alla sua evoluzione?

L’origine del progetto nasce da una grandissima passione per i tessuti, il nostro archivio storico ha dato origine alla produzione di tessuti pieni di colori e disegni con un’ espressione artistica incredibile, e dalla mia passione per gli occhiali. Ho elaborato che c’è molto in comune tra i due ambiti: il tessuto viene stampato, così come la lastra degli occhiali, che viene poi intagliata e dà la forma all’occhiale. C’è molto in comune anche a livello della produzione, questa cosa mi ha sempre incuriosito. L’uso del colore è qualcosa che dà carattere e personalità sia in una casa che su un viso, con la possibilità di creare un accessorio che sia un vezzo ma che diventa necessario.

La donna che sceglie l’occhiale Fede Cheti è una donna?

Una donna stilosa, sofisticata, attenta alla qualità e al comfort: gli occhiali sono un accessorio che deve imprescindibilmente essere confortevole, perché devi tenerli tante ore durante il giorno.

Arte e design sono sempre stati un binomio indissolubile della maison, se l’occhiale dovesse essere un movimento artistico, quale sarebbe?

Associarlo ad un movimento artistico mi viene un po’ difficile, il mio lavoro nasce ispirandomi alla vita della signora Federica Cheti, la quale è stata una persona innovativa, che ha collaborato con tantissimi artisti, ognuno con uno stile e una mano diversa, questo fa si che il suo archivio sia così ricco. Era una donna contemporanea, viveva il momento e incontrava persone interessanti che avevano molto da raccontare, per cui non riesco ad incasellarlo in un movimento particolare, ma nel bello sì, che è assolutamente trasversale.

Quali sono i progetti e gli obiettivi di una produzione nuova ma che ha alle spalle un secolo di arte e design?

L’obiettivo è quello di creare una collezione assolutamente attuale ma che lasci trasparire quella che è la sua eredità, che è un punto di partenza importantissimo ma che si proietta nelle esigenze della vita presente e futura. Il passato è uno spunto per poi rinnovarsi. Ci sono tanti progetti in corso, come quello di lavorare con materiali ecologici ed ecosostenibili.

La moda ha come caratteristica insita l’aspetto stagionale delle collezioni, come coniugate questa necessità con un heritage così radicato?

L’heritage è il nostro punto di partenza, l’arrivo è il futuro.

I sempre e i mai del brand Fede Cheti sono?

Sempre l’attenzione alla qualità e al Made in Italy, sempre la ricerca, il buon gusto
mai l’eccesso, mai rinunciare alla propria personalità, che deve essere riconoscibile, e mai il cattivo fitting.

Non ci resta che aspettare prossimi appuntamenti in cui presenterete la prossima collezione: il Salone Silmo a Parigi e al Da-Te a Firenze.

Esatto, sono contesti internazionali, rivolti a tutto il mondo in cui avremo modo di confrontarci con innumerevoli realtà.



Special thanks to Hazar M’sakni