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Se pensavate che la moda fosse solo una questione di stoffa e taglio, allora non avete ancora incontrato Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini, le menti dietro The Attico. Due donne che hanno ribaltato il concetto di femminilità contemporanea e ne hanno fatto una dichiarazione di potere, fragilità e, soprattutto, di stile. Non è solo una questione di vestiti, è un movimento. E no, non sono solo designer: sono creatrici di un mondo in cui la moda diventa un’estensione di un’identità, una narrazione che mescola lusso, vulnerabilità e ambizione sfrenata.

Hanno appena sfilato alla Milano Fashion Week per la seconda volta, e il loro messaggio è chiaro: The Attico non è un semplice brand, è un manifesto. La collezione primavera-estate 2025 è un viaggio nell’anima: racconta un amore perduto, un cuore spezzato che si ricompone. Come? Con pezzi di vetri rotti che riflettono nuove luci e creano una pista da ballo metaforica dove, tra piume, trasparenze e sbrilluccichii, ogni donna può danzare nonostante le cicatrici. “Le ferite diventano forza”, dicono, e a guardarli bene, questi abiti sono più simili ad armature di stile che ad effimeri pezzi di stagione.

La loro forza? La consapevolezza che, oggi, la moda è molto più di un capo di tendenza. È un ecosistema che si nutre di fisicità, identità culturale e relazioni giuste, senza dimenticare l’onnipresenza dei social (https://www.instagram.com/p/DALJHZ5ukxe/?igsh=MXdpcG5jamNyMGl3Yg==). Loro lo sanno bene: con una presenza digitale che rivaleggia con i brand più affermati, Gilda e Giorgia sono le prime ambasciatrici di The Attico, incarnando l’estetica di un marchio che si adatta, cresce e cambia insieme a loro.

E la sfilata di questa stagione, più che moda, è una terapia di gruppo. Sul catwalk, ogni look sussurra storie di lacrime, rabbia e trasformazione. Colori accesi come il giallo e il verde si mescolano al nero, piume e trasparenze si sovrappongono, creando un linguaggio sartoriale che racconta fragilità e potenza, il tutto accompagnato da una colonna sonora che sembra abbracciare ogni spettatore con il suo messaggio, è come se i vestiti urlassero al mondo: “Guardateci, siamo rotte, ma siamo bellissime.”

E poi ci sono loro, Gilda e Giorgia. Due donne che, senza mai voltarsi indietro, hanno capito che l’unico amore che conta davvero è quello verso sé stesse.