Il Museo della Moda e del Costume, dopo un lungo periodo di chiusura, riapre le sue porte e audace si presenta in tutto il suo splendore a Palazzo Pitti, faro internazionale di eleganza e di creatività. La riapertura segna la nascita di ben 20 straordinarie nuove sale, dove l’antico ed il moderno si fondono per raccontare la storia della moda attraverso i secoli.
In questo spazio sontuoso, all’interno della storica residenza dei Medici, Firenze diventa nuovamente il palcoscenico mondiale del fashion. Ogni sala è una celebrazione dell’ingegno umano, con abiti preziosi, accessori rari e tessuti che portano il visitatore in un viaggio emozionale tra le epoche. Dai fasti delle corti rinascimentali fino alle audaci creazioni contemporanee, il museo mette in luce il dialogo continuo tra arte, società e stile.
Questo rilancio rappresenta molto più di una semplice esposizione, è una celebrazione della creatività umana, del gusto e della capacità sartoriale che hanno fatto di Firenze la capitale indiscussa della moda. Palazzo Pitti con le sue nuove sale diventa un simbolo vivo del dialogo tra passato e presente, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva che va oltre l’ammirazione dei singoli capolavori.
La cura espositiva e la spettacolare scenografia offrono una panoramica senza precedenti del mondo della moda, affermando il Museo della moda di Palazzo Pitti come una destinazione irrinunciabile per gli appassionati di bellezza e cultura.
Le nuove sezioni inaugurate con la riapertura esplorano il rapporto tra arte e moda, raccordo questo fortemente voluto dal Direttore Simone Verde e dalla stessa curatrice del museo Vanessa Gavioli, ponendo in risalto opere di arte visiva, dipinti, sculture e tessili storici che contribuiscono a dare una visione completa del contesto culturale in cui la moda ha prosperato. Celebre ne è l’esempio l’affascinante della relazione tra l’abito di Mariano Fortuny indossato da Eleonora Duse ed il volto dell’attrice scolpito da Arrigo Minerbi. Il nuovo allestimento metterà in mostra a rotazione una collezione di 15.000 pezzi che manterrà sempre fermo il criterio di illustrare per punti salienti il senso dell’evoluzione della moda del XVIII secolo fino ai nostri giorni secondo un taglio storico ed un racconto diacronico.
Ogni sala è un racconto, ogni abito è una testimonianza della nostra evoluzione sociale e culturale.