Skip to main content

Anna Paola, il progetto Polly’s fitting Room, da te ideato, ha lo scopo di dar vita ad una piattaforma di contenuti digitali che permetta di orientarsi nel settore moda, a giovani talenti e professionisti. Come nasce in te questa idea e in che modo sei riuscita a metterla in pratica?

PFR – Polly’s Fitting Room è la prima realtà di orientamento nel settore della moda in Italia, l’obiettivo è quello di aiutare i giovani talenti di domani a conoscere il settore nel suo insieme, a livello di macroaree, dinamiche, logiche che lo caratterizzano e quali sono i vari ruoli professionali esistenti, così da riuscire a indirizzare correttamente e rapidamente il proprio percorso. Ad oggi creiamo contenuti online sui social media (instagram e tik tok @pollysfittingroom) parlando di moda; organizziamo workshop fisici di moda con professionisti di alto livello e abbiamo lanciato la prima community di empowerment nella moda per continuare a conoscere il settore e fare network. L’idea è nata proprio da una mia esigenza di quando avevo 20 anni. Sin da piccola ho sempre voluto lavorare nella moda, ma non riuscivo a reperire informazioni su come funzionasse il settore, quali fossero i processi e i ruoli esistenti, e non riuscivo quindi a scegliere la mia strada. Dopo aver studiato economia aziendale alla Cattolica, ho deciso di fare un master in una scuola di moda e mi ricordo che uscita di lì avevo ancora delle aree da capire. Quando ho fatto il primo colloquio da Givenchy per lavorare sul prodotto mi sono domandata se era la strada giusta per entrare in questo settore. È stata un’ esperienza molto formativa in un’azienda fantastica ma non era sicuramente la mia strada, me lo sentivo sin dal primo colloquio,  ma non avevo modo di confrontarmi con qualcuno che mi permettesse di capire le mie inclinazioni e mi indicasse le possibilità all’interno del settore moda. Il settore è immenso, le realtà che esistono sono molteplici e anche i ruoli che un giovane può andare a svolgere, ma se nessuno ti dà una panoramica come fai a capire cosa vuoi fare nella vita? Ed è proprio questo l’obiettivo di PFR, aiutare i ragazzi a capire come funziona il settore, ad avere una visione a 360° gradi capendo le logiche, che spesso sono chiare solo a pochi, e a indirizzarli sin da subito correttamente.

PFR organizza workshop, sia fisici che digitali, visite presso le sedi di grandi maison, masterclass, e vede la presenza di nomi importanti del lusso. Tutto questo, per dare più possibilità ai giovani di oggi. Che divario c’è, secondo te oggi, tra le esigenze delle aziende e la formazione e le possibilità offerte?

Lo step fondamentale che mi sono accorta mancare è l’orientamento, proprio perchè l’ho vissuto con la mia esperienza e osservando le persone intorno a me nelle aziende in cui ho lavorato, molte persone svolgono quel lavoro perché si sono ritrovate a farlo non perchè l’hanno scelto, non perchè ci hanno creduto e l’hanno fortemente voluto, e spesso questo  porta a una soddisfazione parziale.  Ognuno di noi nasce con delle capacità e dei sogni. E’ importante conoscere il settore in cui si vuole lavorare, conoscere come funziona, conoscere i ruoli esistenti per riuscire a fare mente locale e a schiarirsi le idee, e poi conoscendo se stessi e le proprie attitudini  si riesce a capire dove ci si vuole posizionare all’interno del settore. I ragazzi oggi più che mai hanno bisogno di capire quali sono i ruoli e quindi prima ancora come funziona il settore e poi che lavoro svolgono le varie figure in concreto per intuire se quel tipo di lavoro può fare per loro o meno, questo porta poi a scegliere il proprio percorso con consapevolezza, ad avere degli obiettivi più chiari e a lavorare per raggiungerli e di conseguenza con il tempo ad essere più performante in azienda e anche ad essere più felice nella vita. 

I workshop si dividono in due tipi: A touch of Fashion e A touch of Styling. Spiegaci le funzioni di entrambi e cosa prevedono.

Il workshop principale che PFR organizza è “A Touch of Fashion”, con quello di luglio siamo giunti alla 12°edizione, si tratta di un workshop di tre giorni, una full immersion nel settore della moda finalizzato a darti una visione a 360° su come funziona il settore della moda a livello di macroaree, dinamiche, logiche e processi e quali sono i ruoli esistenti nel settore. Le macroaree che andiamo ad affrontare sono ricerca tendenze & design, sviluppo prodotto, merchandising, buying, commerciale, styling, digital communication e l’approccio al mondo lavorativo nella moda con professionisti di alto livello. Ogni edizione invitiamo degli Special Guest che sono sempre professionisti del settore e andiamo a visitare una realtà di moda. Questo workshop è il core di PFR. È veramente un momento Breakthrough, un momento di svolta nella vita. Abbiamo poi lanciato “A Touch of Styling” , che ad oggi è alla 4° edizione, un workshop di tre giorni che va in verticale sul mondo dello styling, dalla teoria alla pratica, organizzato con Piermattia Aiello che coinvolge Stylist, Art Director, PR e fotografi moda tra cui Fabio Munis, durante il quale andiamo a realizzare degli editoriali coinvolgendo brand di moda, finalizzati a una pubblicazione digitale o anche cartacea su magazine indipendenti nazionali o internazionali.

PFR ha anche lanciato PFR Community, la prima piattaforma privata di empowerment in Italia per formare e informare i giovani sul sistema moda attraverso la condivisione di notizie quotidiane, know-how, proposte di lavoro… Cosa significa questo per le nuove generazioni? 

I ragazzi che venivano ai nostri workshop volevano continuare a rimanere in contatto con noi e tra di loro, e continuare a conoscere il settore della moda e nuovi professionisti, perciò abbiamo pensato di creare una piattaforma onlife che offrisse tutto questo. Ogni giorno diamo news, know-how e approfondimenti sul settore moda, ogni mese organizziamo masterclass online con professionisti del settore, organizziamo dei Meet Up ufficiali che sono degli eventi di network molto carini, così come organizziamo dei Mini Meet Up di vario genere, come le Fashion Breakfast, andiamo insieme ad eventi e presentazioni, organizziamo dei Meet&Talk di formazione, fungiamo da ponte quando alcune aziende si rivolgono a noi per cercare degli stagisti o posizioni junior e selezioniamo le offerte di lavoro più interessanti per loro (così moltissimi ragazzi hanno cominciato a lavorare). Insomma è un punto di ritrovo per i ragazzi di tutta Italia e non solo, che vogliono rimanere connessi con il settore della moda, che vogliono conoscerlo meglio, ampliare le proprie conoscenze e il proprio network. Tutto questo è molto importante per le nuove generazioni perchè possono informarsi seriamente su come funziona il settore della moda, aiutarsi a vicenda, collaborare, sviluppando un proprio network e continuando a crescere sia a livello umano che professionale circondati da persone che hanno la stessa passione e gli stessi obiettivi (spesso difficile da trovare, soprattutto se vivi in paesi più piccoli). 

Quali sono le difficoltà riscontrate durante il percorso, e chi o cosa invece ha sostenuto il progetto sin dal primo momento?

Diciamo che non ho mai avuto delle vere e proprie difficoltà, il progetto inizialmente era nato in maniera diversa, quando ho capito che non avrebbe funzionato l’ho immediatamente cambiato e impostato come lo vedete oggi, soprattutto perchè l’ho collegato a una necessità fortissima che avevo quando ero piccola e che nessuno è riuscito a colmare. Credo molto in quello che facciamo e ci ho sempre creduto tantissimo perchè vediamo che diventa un game changer nella vita delle persone e questo è bellissimo. Se in qualche modo possiamo aiutare qualcuno in qualcosa in cui siamo bravi, credo sia una delle cose più belle che ci siano. E questa passione credo l’abbiano percepita tutti i professionisti con cui ho parlato e che poi ho coinvolto nel progetto, e proprio per questo motivo devo sicuramente ringraziare tutti i professionisti con cui collaboriamo e gli special guest che abbiamo invitato perché hanno sposato il progetto sin dal primo incontro e questo è favoloso perché in qualche modo vuol dire supportare le nuove generazioni. Devo dire che sono tantissime le persone che porto nel cuore per la loro gentilezza, tra cui Sara Sozzani Maino.

Che obiettivi primari e futuri ti poni, per te stessa, per PFR e per i giovani che seguono l’iniziativa?

Vorrei portare PFR a diventare una realtà internazionale e andare a sviluppare la parte online, ho in mente un progetto molto più grande di quello che si vede ora, vorrei diventassimo il riferimento per i giovani talenti di domani per conoscere il settore della moda e riuscire a indirizzarsi correttamente, a scegliere da subito la giusta strada sia a livello formativo che professionale. Essere felici del proprio lavoro è fondamentale, è un diritto e un dovere di ciascuno di noi quello di trovare la propria strada il prima possibile così da raggiungere gli obiettivi che ognuno di noi si pone, e se qualcuno non ha degli obiettivi aiutarlo a fare chiarezza nella sua mente per arrivare a porseli. Quando qualcosa è chiaro le persone riescono a scegliere con consapevolezza ed è nostro obiettivo rendere il settore della moda chiaro a chi ci si approccia o a chi vuole lanciare una propria realtà. Credo che PFR debba diventare internazionale perché lo scambio anche culturale è fondamentale e far conoscere la supply chain moda Italiana e i nostri professionisti bravissimi al mondo sia un nostro dovere. Per i giovani che seguono PFR sono sicura che tanti di loro diventeranno i talenti di domani, perché sono stati in grado di partire da subito con il piede giusto e la giusta presa di consapevolezza. Con il termine “talenti” non mi riferisco solo ai designer come spesso succede, ma a tutti gli altri ruoli esistenti, anche perché un’azienda funziona grazie a un grande lavoro di squadra dove ognuno si trova al posto giusto felice e soddisfatto del lavoro che svolge nella sua vita.