La mostra “Walter Albini. Il talento, lo stilista” è un’avventura immersiva, affascinante e completa, nel percorso professionale e umano di uno dei protagonisti della moda italiana dagli anni Sessanta ai primi anni Ottanta. Curata da Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini, l’esposizione al Museo del Tessuto di Prato offre una rilettura esaustiva della vita e del lavoro del designer, spesso dimenticato, tramite uno studio meticoloso e accurato. Uno degli elementi distintivi è l’ampia varietà di materiali presenti, che vanno dai disegni e bozzetti agli abiti, dagli accessori ai gioielli e alle stoffe, molti dei quali inediti e mai esposti. Ciò consente al pubblico di seguirne l’intera evoluzione artistica, dalle sue prime esperienze come illustratore e disegnatore fino alle ultime collezioni. La “Collezione Walter Albini” del Museo del Tessuto, acquisita grazie alla generosa donazione di Paolo Rinaldi, già suo collaboratore, fornisce un patrimonio prezioso di oltre 1.700 cimeli che ne testimoniano l’estro rivoluzionario e la straordinaria capacità progettuale. Non solo capi d’abbigliamento, ma anche uno sguardo approfondito sulle passioni del creativo. Si esplorano così i legami con il teatro, il cinema e il design d’interni, svelando come molteplici influenze abbiano permeato il genio stilistico nato a Busto Arsizio che, da innovatore, sosteneva: «A me interessa dare delle indicazioni di metodo, sia disegnando che usando le cose altrui. Bisogna imparare la libertà di vestirsi fuori da ogni schema. Il consumismo produce oggetti, non stili. Io mi guardo attorno, scelgo, combino e propongo». Con una narrazione minuziosa e coinvolgente, la retrospettiva guida il visitatore attraverso gli spazi museali, offrendo una panoramica riassuntiva della carriera di Albini. Si ripercorrono i suoi anni di formazione, le sue collaborazioni con altre maison e le sue linee più significative, includendo sia il prêt à porter, di cui è stato pioniere, che l’alta moda: da Baldini a Krizia, passando per Billy Ballo, Cadette, Paola Signorini, Annaspina, Ideacomo, Misterfox, Basile, Callaghan ed Escargot per il ready to wear all’Haute Couture con Trell, Mario Ferrari, Lanerossi e Lane Grawitz. Circa 300 memorabilia che, visibili nell’allestimento su due piani sino al 22 settembre prossimo, in oltre mille metri quadrati regalano suggestioni e ricordi dall’allure assolutamente contemporanea. Un aspetto fondamentale è la sinergia con diverse istituzioni pubbliche e collezionisti privati, che hanno contribuito con preziosi prestiti e l’accesso ai loro archivi. Fra questi il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma e Palazzo Morando- Costume Moda Immagine di Milano, poi Benedetta Canu, Collezione Carla Sozzani-Fondazione Sozzani, Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, solo per citarne alcuni. Celebri fotografi quali Maria Vittoria Backhaus e Alfa Castaldi hanno fornito immagini e ritratti originali che arricchiscono ulteriormente lo storytelling emozionale fra le sale toscane. Rilvenate per la ricerca, anche il supporto e il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana grazie al tesoro archivistico custodito nelle sedi milanesi dell’Università Bocconi accanto al ricco patrimonio documentaristico conservato nella cittadina parmense. Il catalogo edito da Skira, curato da Degl’Innocenti e Morini, conclude il viaggio nel passato con ulteriori approfondimenti sulla figura del couturier mediante saggi e contributi di esperti del settore. L’appendice documentaria sulle società che hanno interessato la lungimiranza lavorativa di Walter Albini vanta la curatela dalla ricercatrice Michela Taloni. Un’opportunità unica per scoprire non solo la sua visione estetica ribelle ma, in particolare, il contesto culturale e storico in cui ha operato scrivendo le pagine più importanti del made in Italy.
Gustavo Marco Cipolla
Storyteller, appassionato di tutto ciò che è indie, travelholic. Mi piace raccontare le immagini attraverso le parole e impazzisco per l’alternative rock. Collaboro con diverse testate nazionali, mi occupo di moda, arte, cinema, musica e LifeStyle. Svolgo, inoltre, l'attività di addetto stampa, content writer e communication consultant in ambito culturale e per alcuni brand. Penso dunque scrivo.
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