Il futuro della nutrizione tra passione e innovazione, le regole di Sacha Sorrentino.
Nel vasto panorama della nutrizione, c’è un nome che sta emergendo come pioniere nell’integrare la scienza con la pratica quotidiana: Sacha Sorrentino. Con una passione accesa dalla sua esperienza e una dedizione instancabile al miglioramento continuo, Sorrentino ci guida attraverso il suo percorso professionale, condividendo momenti significativi, sfide affrontate e prospettive sul futuro della nutrizione. La sua passione per la ricerca nutrizionale è sbocciata mentre lavorava come consulente scientifico per un’azienda. La mancanza temporanea della nutrizionista aziendale lo ha spinto a esplorare il campo della nutrizione in modo più approfondito. È stato questo momento di transizione che ha gettato le basi per la sua visione rivoluzionaria: valutare l’impatto degli alimenti sugli ormoni anziché limitarsi al conteggio delle calorie. Questa nuova prospettiva ha aperto le porte a un approccio anti-infiammatorio che mira alla salute generale, con la perdita di peso come un beneficio collaterale. Uno dei momenti più significativi della carriera di Sorrentino è stato essere invitato come relatore a un congresso internazionale per condividere i risultati delle sue pratiche. Questo riconoscimento ha confermato l’efficacia del suo approccio personalizzato alla nutrizione. Inoltre, il suo primo libro ha segnato un altro importante traguardo, mettendo nero su bianco concetti fondamentali come la personalizzazione della dieta in base alle esigenze individuali. Affrontare la sfida di adattare le conoscenze scientifiche alla pratica quotidiana è fondamentale per Sorrentino, specialmente quando si tratta di lavorare con atleti professionisti o VIP. Sorrentino nota un cambiamento significativo nel panorama della nutrizione sportiva, con un’enfasi crescente sull’importanza della riduzione dell’infiammazione attraverso l’alimentazione per migliorare le prestazioni atletiche. Infine, Sorrentino utilizza i social media come strumento per diffondere informazioni e consigli sulla nutrizione in modo professionale e responsabile, in quanto mantenere una comunicazione trasparente e autentica è fondamentale, evitando promesse irrealistiche o dannose per ottenere consensi. Sacha Sorrentino attraverso la sua passione e la sua dedizione, continua a guidare il cambiamento e a ispirare altri a perseguire la salute e il benessere attraverso una nutrizione consapevole e mirata.
Come è nata la tua passione per la ricerca nell’ambito della nutrizione e dell’integrazione?
La mia passione per la ricerca nella nutrizione e nell’integrazione è nata durante il mio lavoro come consulente scientifico per un’azienda. Quando la nutrizionista dell’azienda è andata in maternità, i due titolari mi hanno proposto di intraprendere il percorso di nutrizionista dopo un periodo di affiancamento con il direttore sanitario. Anche se avevo già l’abilitazione, inizialmente non avevo intenzione di diventare nutrizionista. Tuttavia, grazie al mio percorso di studi e alla formazione con il direttore sanitario, ho cominciato a guardare alla nutrizione da una prospettiva diversa: non più semplicemente considerando le calorie degli alimenti, ma valutando l’impatto che essi possono avere sui nostri ormoni. Questo cambio di prospettiva mi ha spinto ad approfondire l’alimentazione anti-infiammatoria per favorire la salute generale, con la perdita di peso come risultato collaterale.
Puoi condividere con noi un momento significativo della tua carriera finora, magari legato a un progetto o a una scoperta importante?
Il momento più bello e gratificante, ad oggi, della mia carriera, è stato quando, dopo un anno e mezzo che praticavo, sono stato invitato come relatore ad un congresso internazionale per portare risultati che stavo ottenendo. Quella è stata una grande soddisfazione, io avevo solo 25/26 anni, e per me è stato un momento molto significativo, che mi ha dato coraggio e tanta voglia di migliorarmi nel mio lavoro. Indubbiamente, un altro grande traguardo è il mio primo libro, dove finalmente ho messo nero su bianco quello su di cui si discuteva tanto, ovvero il famoso fisico a pera o a mela e la distinzione tra i due : il fatto che non esistesse un’alimentazione o un allenamento universale, ma bisognasse giudicare caso per caso e quindi spostare un po’ tutto sul discorso del “tailor made”. Quindi il nutrizionista come un sarto su misura che prepara un abito sartoriale che sia adatto alle esigenze del cliente.
Come affronti la sfida di adattare le tue conoscenze scientifiche alla pratica quotidiana, soprattutto quando si tratta di lavorare con atleti professionisti o vip?
Per me tutti i pazienti sono uguali e hanno la stessa identica importanza, è chiaro che quando si tratta di un atleta professionista sicuramente ti dà una cassa di risonanza maggiore, nel senso che comunque quando senti che un atleta sta decisamente meglio grazie ai tuoi concetti e consigli e ti ringrazia per questo, è un qualcosa di molto appagante e ti stimola a migliorarti sempre di più. Questo concetto ti aiuta piano piano a spronarti sempre di più.
Quali sono gli aspetti più stimolanti del tuo lavoro come biologo nutrizionista, e quali sono le sfide che incontri di frequente?
Ogni paziente è uno stimolo diverso, ogni paziente è una storia diversa, ogni paziente ha qualcosa da raccontare in maniera diversa. Poi connessa all’ambito della nutrizione, c’è anche il discorso della psicologia, l’importante per me è riuscire ad entrare in sintonia con chi si ha davanti, soprattutto per cercare di adattarlo al proprio stile di vita. Diventa importante essere flessibili ma soprattutto soddisfare anche le richieste dei pazienti.
Hai notato dei cambiamenti significativi nel panorama della nutrizione sportiva negli ultimi anni? Se si, quali sono e come li hai affrontati nella tua pratica?
Sì, il ruolo del nutrizionista è in costante evoluzione, specialmente nell’ambito della nutrizione sportiva. Un cambiamento rilevante è la consapevolezza crescente sull’importanza della riduzione dell’infiammazione attraverso l’alimentazione per migliorare le prestazioni atletiche. L’ottimizzazione del recupero muscolare attraverso la dieta ha un impatto significativo sull’efficacia dell’allenamento e sulle prestazioni complessive degli atleti. La figura del nutrizionista sportivo è sempre più riconosciuta e oggi molte squadre sportive, incluso il calcio, hanno il loro nutrizionista. Tuttavia, penso che il futuro vedrà ogni atleta di alto livello avere il proprio nutrizionista di fiducia per massimizzare il loro potenziale.
Infine, come utilizzi i social media per diffondere informazioni e consigli sulla nutrizione agli atleti e al pubblico in generale?
Utilizzo i social media come strumento per diffondere informazioni e consigli sulla nutrizione in modo professionale e responsabile. Credo che sia importante mantenere una linea di comunicazione trasparente e autentica, ricordando sempre il nostro ruolo di professionisti della salute. Evito di promuovere messaggi irrealistici o dannosi per ottenere like o engagement, poiché la salute dei miei seguaci è la mia priorità. È essenziale comunicare in modo chiaro e educativo, soprattutto considerando il giovane pubblico presente sui social media.