Il Design Museum di Londra ospita un’emozionante celebrazione della moda emergente britannica con la mostra REBEL: 30 Years of London Fashion, in collaborazione con NEWGEN. Questa straordinaria esposizione rappresenta un’occasione unica nel suo genere poiché si concentra sui primi passi dei designer nel mondo della moda. La mostra riconosce le scuole d’arte, tra cui la Central Saint Martins, il London College of Fashion e il Royal College of Art, come istituzioni in cui i giovani possono formare la propria identità, accrescere le proprie idee e costruire rapporti di collaborazione tra loro. Scuole con sede a Londra in cui gli studenti sono incoraggiati a superare i limiti e impegnarsi nel pensiero critico, producendo progetti innovativi. Curata in collaborazione con Sarah Mower, ambasciatrice per i talenti emergenti del BFC, e Rebecca Lewin, curatrice senior del Design Museum, l’esposizione racconta la storia di centinaia di giovani designer, mettendo in risalto molti capi che non sono stati esposti dal loro debutto.
Entrando immediatamente nella mostra, ci si imbatte in un’esplosione di colori proveniente da un’esposizione di disegni vibranti e decorati. Questa prima stanza è una gioiosa celebrazione della rivolta dei primi anni ’90 verso il colore, la stampa e la decorazione che rifiutava le tendenze della moda precedenti come il minimalismo degli anni ’80 e il grunge degli anni ’90. I design caleidoscopici e stravaganti catturano l’energia dinamica di Londra come città che abbraccia apertamente l’eccentricità e la differenza. L’inizio della mostra è completato da una sequenza temporale che individua i momenti chiave nello sviluppo dello schema NEWGEN insieme ad eventi rilevanti che hanno contribuito a rafforzare o incidere sulle carriere creative dei giovani designer dal 1993. Questa sequenza temporale illustra lo schema come un raro esempio di un’organizzazione che lavorava per, non contro, le generazioni più giovani. La crescita del programma è avvenuta in un arco di tempo simile all’introduzione da parte dei partiti laburisti e conservatori di modifiche incrementali alle tasse universitarie, evidenziando quanto fosse difficile, ed è tuttora, per i giovani designer avere accesso all’istruzione e alle risorse di cui hanno bisogno per avere successo.
Uno dei designer più riconoscibili in mostra è sicuramente Lee Alexander McQueen, uno dei primi partecipanti all’iniziativa NEWGEN, con la sua prima collezione “Taxi Driver”, in omaggio al celebre film di Martin Scorsese, debutta a Londra nel 1993 per venire poi smarrita fuori da un nightclub. Il Design Museum si affida a Simon Ungless, amico di McQueen e stilista di stampe, per ricostruire momenti e ricordi su come McQueen abbia creato quella collezione, attraverso un film, fotografie di pub e locali notturni che fanno da sfondo. Successivamente si ha accesso alla stanza “Club”, nella quale ci viene mostrata l’audacia della scena moda londinese con i vari look tra cui l’abito cigno di Marjan Pejoski indossato in modo controverso agli Oscar del 2001 dalla cantante islandese Björk ed il completo in lattice gonfiabile di Sam Smith agli BRIT Awards di quest’anno. Poi ci si imbatte nella “Backstage Pass”, stanza che consente ai visitatori di accedere come vip agli spazi e ai momenti che precedono una sfilata, dai vestiti e le scarpe ai gioielli, ai copricapi e al trucco, evocando insieme l’emozione pre-sfilata di un evento di moda. E, come per magia, dal backstage si passa alla sala di punta ovvero la “sfilata di moda REBEL” in cui sei invitato a testimoniare sei collezioni pionieristiche di giovani designer, come Christopher Kane e Craig Green. L’intera mostra ha un’atmosfera inclusiva; non solo per l’abilità di Londra nell’abbracciare giovani designer anticonformisti e audaci, ma anche nella capacità della mostra di offrire alle masse l’opportunità di vedere questi modelli di alta moda in un ambiente così intimo.