Guai a chiedere a Piergiacomo e Francesco Sigalini se siano di Brescia. La risposta è un no secco. “Di Dello!” dicono a gran voce. Con queste parole abbiamo iniziato l’intervista con i designer dell’ormai noto brand di abbigliamento Pantamolle. Due ragazzi, due fratelli, dal carattere deciso e strutturato. Intraprendenti e con una visione ben precisa di ciò che vogliono essere e di quello che desiderano trasmettere attraverso i loro brand. Che più che un marchio, come loro stesso affermano, rappresenta uno stile di vita vero e proprio. Con Pantamolle, ci si spoglia di abiti rigorosi e giacche strutturate e ci si veste di comfort, artigianalità e italianità. Tutto, rigorosamente, made in Dello.
Partiamo dalla vostra casa: Brescia. Che valori e che significato racchiude per voi la vostra città?
Francesco e Piergiacomo: Specifichiamo, siamo di Dello! Un piccolo paese della bassa pianura padana, immerso nelle campagne bresciane. Per noi Dello è tutto. Siamo nati e cresciuti qui ed è il luogo dove tuttora viviamo. È il posto da cui derivano i nostri valori, il nostro essere. La semplicità del paese a noi piace moltissimo, tutto ciò che è caos, movimento, quasi ci disturba. Dello è fondamentale per noi, a tal punto che ogni nostro capo è “Made in Dello”, come confermano le etichette e i nostri cartellini apposti sui capi Pantamolle. La semplicità è da sempre la caratteristica che più ci contraddistingue e crediamo che sia un aspetto fondamentale al giorno d’oggi, soprattutto per i giovani che vogliono lavorare nel settore moda, dove non sempre è così, anzi, spesso è un universo finto ed ovattato che non ti permette di essere chi desideri. Notiamo spesso che alcuni ragazzi, quando gli viene chiesto da dove vengano, tendano ad ampliare il raggio di provenienza alla città, quasi come se venire dalla provincia significhi essere di serie B. Ecco, questo non dovrebbe succedere. Noi, al contrario, teniamo molto al luogo da cui veniamo.
Insieme, avete deciso di dar vita ad un brand di abbigliamento, che avete chiamato Pantamolle. Spiegateci il perché di questo nome e come è nato in voi il desiderio di creare questo progetto.
Francesco e Piergiacomo: Siamo partiti da zero nell’anno 2016. Ci è sempre piaciuto stare in mezzo alle persone ed abbiamo sempre nutrito un’attrazione verso il mondo dell’abbigliamento. Eravamo molto giovani, uno 19 e l’altro 22 anni, ma abbiamo sempre avuto il desiderio di realizzare qualcosa di nostro. Abbiamo deciso di buttarci in questo mondo aprendo una camiceria su misura e chiedendo a nostro padre un prestito di 450 euro per finanziare il primo acquisto di tessuti. A nostro avviso, era l’unico business che ci permettesse di non avere dell’invenduto, non fare magazzino, produrre su richiesta e dunque essere flessibili con le nuove idee da proporre. Non possedevamo una formazione in questo settore, dunque abbiamo dovuto imparare tutto da zero, apprendendo dai sarti che all’epoca ci aiutavano a confezionare i capi. Ci siamo presto però resi conto che non fosse un business appetibile, bensì qualcosa che potesse risultare quasi noioso. Tuttavia c’era un capo che eravamo sempre soliti indossare: i “pantamolle”, dei “panta” dai pattern in fantasie cashmere o batik, che nostro padre ci portava a casa quando tornava dai suoi viaggi in oriente. Tutti i nostri amici li invidiavano, ce li chiedevano. Abbiamo quindi deciso di produrre noi stessi i pantaloni che indossavamo. L’intuizione è stata quella di trasportare all’interno del mondo sartoriale e della artigianalità italiana questo capo dal sapore esotico e di arricchirlo con fantasie disegnate da noi. Dopo mesi di studio e di ricerca per trovare il tessuto perfetto, siamo partiti con il nostro progetto. Il 21 luglio del 2016 abbiamo lanciato la primissima collezione che proponeva il nostro primo pantalone con elastico in vita, che è tutt’ora uno dei capi più venduti. Il nome è semplice e quasi scontato: Pantamolle! Crediamo che sia un nome semplice, d’impatto e che ci identifica.
Pantamolle è “portatore” di una moda che rispecchia il concetto di “comfort”: modelli destrutturati, tagli wide e comfy e fantasie coraggiose. Il mood del brand appresenta in un certo senso ciò che siete voi, tutti i giorni? Possiamo dire essere quasi uno stile di vita?
Francesco: Esattamente. Pantamolle per noi non è un semplice brand di abbigliamento ma un “lifestyle”. Ci piace fare ciò che siamo noi, rischiando anche di non piacere. Ad oggi, c’è di tutto sul mercato, possiamo dire che non serva un brand in più, a livello di utilità. Credo che sia fondamentale non aver paura di essere sè stessi, perché è l’unico modo per essere veri e comunicare qualcosa di importante alle persone che ci ascoltano.
Piergiacomo: A prova di questo, ogni nostra collezione racchiude un messaggio che parla di noi. Una delle prime collezioni ad esempio si chiamava “young hearts, run free” e si riferisce al periodo in cui ci siamo lanciati in questo progetto. La scorsa stagione abbiamo poi creato un piccolo libro dal titolo “change your life” in cui abbiamo messo nero su bianco i 4 step per i quali, secondo noi, possiamo fare un passo in avanti per cambiare la nostra vita. Il primo step è la consapevolezza, il credere in sé stessi e non dimenticarsi delle proprie fondamenta. Il secondo è la “serenità è la tua priorità” (titolo della primissima collezione) che indica il voler riflettere su quanto sia importante essere positivi in ogni fase della vita ed arrivare ad un benessere fisico e psicologico. Il terzo è l’amore, che deve essere sempre l’inizio e la fine di qualsiasi cosa. Il quarto è “change your life”: lo step più importante. Una sorta di ribellione che ognuno di noi dovrebbe mettere in atto contro l’inerzia della vita moderna e la non capacità di gestire la propria vita secondo le proprie ambizioni ed i propri sogni. Quanti giovani oggi sono insoddisfatti perché non inseguono le proprie idee? Bisogna trovare il coraggio di cambiare, nonostante i limiti, le contraddizioni e le paure della vita. Il cambiamento è libertà, perché essere liberi significa non avere paura di credere nelle proprie idee. Questa è la vera anima di Pantamolle.
Sartoria e artigianalità rappresentano dei pilastri della storia e della forza del nostro paese. Quali credete siano gli aspetti fondamentali da seguire per rendere un brand “unico”?
Piergiacomo: Personalmente non capisco i brand che nascono in Italia e producono all’estero. Per noi il made in Italy è sempre stato un pilastro indiscusso. Si tratta di un fattore etico, più che economico. Il significato che noi diamo ai nostri capi, cesserebbe di esistere e andrebbe a svilire la nostra ricerca e la nostra credibilità. Noi, addirittura, abbiamo voluto che la nostra produzione si concentrasse nel nostro territorio, e in particolare a Dello.
Francesco: Infatti, i nomi delle nostre fantasie racchiudono un significato che fa capire il legame con il nostro paese. Ogni fantasia che proponiamo nelle nostre collezioni porta il nome, in dialetto bresciano, dei luoghi comuni del nostro territorio: luoghi, persone, stili di vita.
Colori, texture, fantasie, qual è il punto di forza del brand? Risiede maggiormente nel capo in sé (come la vestaglia, ad esempio) a vostro avviso, o nell’espressione e nella personalizzazione dello stesso?
Piergiacomo: due sono gli aspetti fondamentali: da una parte le fantasie, dall’altra il comfort. Ogni capo deve essere confortevole, sia d’estate che d’inverno.
Francesco: ogni pattern per me ha una storia ed ogni fantasia è a sé. Ogni collezione dà vita a nuove stampe, nuovi pattern, nuovi colori. In modo che ci compra sempre Pantamolle non sia mai stufo. Spesso ci hanno chiesto di riprodurre capi sold out, ma non lo abbiamo mai fatto, proprio per cercare di proporre sempre un prodotto nuovo per la nostra clientela.
Quali sono i must-have e le novità della collezione primavera / estate 2023?
Piergiacomo: Sicuramente, il vero must have di quest’anno, che da anni volevamo realizzare, è il costume Pantamolle, che nasce in tutte le fantasie proposte nell’ultima collezione. È la prima volta che realizziamo un capo con un tessuto sintetico, in quanto non rispecchia a pieno la nostra etica. Tuttavia, abbiamo collaborato con un’azienda che ci ha permesso di realizzare capi composti da tessuti 100% riciclati: così è nato il costume Pantamolle, realizzato in 10 fantasie differenti. É sicuramente il capo più apprezzato dai nostri clienti, in questa stagione.
Francesco: Se poi dovessi dire un capo che piace moltissimo, al di là di tutto, direi la vestaglia Baldassarre, un capo comodo e versatile, apprezzato sia dall’uomo che dalla donna. Questa, la camicia Pergamen e i pantamolle, sono sicuramente i tre must-have delle nostre collezioni estive. Ci piace molto inventare nuovi capi e reinventarli, ad esempio abbiamo creato la collezione “botanical”, attraverso la quale abbiamo animato i nostri capi con i fiori più amati da nostra nonna Rosy, in particolare le ortensie, presenti da sempre nel suo giardino, fin da quando eravamo piccoli.
Avete da poco inaugurato uno store a Forte dei Marmi, cuore pulsante della Versilia. Perché la scelta di questo luogo? Quali saranno le prossime aperture e cosa vi augurate per il futuro del brand?
Francesco: È sicuramente il luogo più vicino a noi in linea con il nostro stile. Qui la clientela è internazionale e molto esigente. Notiamo che viene apprezzata l’esclusività dei nostri capi, che portano un prodotto che forse mancava in una località come questa. Per il futuro, ci immaginiamo sicuramente altri aperture, ma che avvengano non in maniera frettolosa o che siano scontate. Vogliamo cercare una location adatta al nostro target.
Piergiacomo: stiamo lavorando molto anche sulla collezione invernale del brand. Il nostro è un prodotto che d’estate trova la sua massima espressione, dunque vorremmo fosse così anche per le collezioni invernali, di cui finora abbiamo dato un piccolo assaggio. Per la prossima collezione winter non mancheranno moltissime novità!