Nessun cibo sa essere altrettanto paradisiaco come il tramezzino. E chi lo sa meglio di Marta Matilde Favilli? Giovane imprenditrice veneziana, milanese di adozione che, con l’aiuto dei suoi familiari, ha avuto l’intuito di creare un business improntato sui tramezzini. La boutique del piacere si trova in via Lupetta 5 ed è presente all’interno della nota guida del Gambero Rosso 2022/2023.
Ci sveli il mondo de “L’Altro Tramezzino”, dalle origini sino ad oggi.
Diciamo che la passione per il food non è stata immediata. Vengo da un percorso moda e beauty, ho studiato Fashion Business alla Marangoni e poi ho lavorato in aziende inerenti a questo settore. Tuttavia, il mio patrigno, che ha sempre avuto fiuto per gli affari, qualche anno fa decise di aprire L’Altro Tramezzino, una realtà nuova nella piazza di Milano. All’inizio l’esperienza è stata un po’ difficoltosa perché la ristorazione è un ambito in cui bisogna dedicare presenza e molta attenzione. Nel 2018, poi, L’Altro Tramezzino ha subito un “rebrandig” a livello di immagine e di contenuti. E qui sono entrata in gioco io, che non ero affatto soddisfatta del mio lavoro dell’epoca. Avevo bisogno di nuovi stimoli e di progettare qualcosa di mio, così, ho colto questa opportunità. Preciso che si chiama “l’Altro Tramezzino” in quanto si tratta di una filosofia di riadattamento rispetto alla cucina tradizionale della città di Venezia. Noi sperimentiamo e uniamo diverse culture culinarie. Esempi di collaborazioni sono quelle fatte con Katsudanderia by Bentoteca per tramezzini giapponesi, con Chuck’s di NYC per tramezzini con smashed burger e cheddar, con Lato Marche per tramezzini con tartare di pesce, con Chihuaha Tacos per tramezzini messicani, con il ristorante al Vecchio Porco o con la Trattoria Bel Belé per tramezzini che si ispiravano alle ricette tradizionali milanesi.
Dove nasce l’ispirazione per il suo lavoro?
L’ispirazione è un qualcosa “in divenire” (Panta Rei): i trend cambiano continuamente e bisogna adeguarsi. In ogni caso, io sono sempre stata affascinata dalla città di Parigi, dal suo melting pot di culture e dalle cose semplici ma ben curate nei dettagli. La musa, da cui traggo ispirazione, è sicuramente Laila Gohar (Lailacooks), un’artista che lavora con il cibo come mezzo creativo.
Come seleziona qualitativamente le materie prime e quanti gusti ci sono nel menù?
La scelta delle materie prime è importante e viene fatta secondo un criterio ed ordine stagionale, proprio per evitare gli sprechi e rispettare l’ambiente. Abbiamo una selezione accurata di produttori specializzati, soprattutto di prodotti legati all’agricoltura, ai salumi e ai formaggi. Il menù viene cambiato ogni due mesi ed è composto da 15 gusti di tramezzini: 5 di carne, 5 di pesce e 5 vegetariani/vegani.
Quanto è difficile mantenere un’attività ben salda nel capoluogo lombardo (soprattutto in questo periodo storico)?
“Chi si ferma è perduto”, questa è un pò la filosofia, che significa non staccare mai! A Milano vige un’iper-competizione ma sappiamo che con la nostra ristorazione offriamo un prodotto semplice ma gourmet. E questa è la carta vincente, perché è alla portata di tutti. Inoltre, il tramezzino è una pietanza che si conserva e si può mangiare anche dopo ore senza che se ne alterino le proprietà nutritive.
Tramezzino del mese?
Tramezzini del mese: Cesare: pollo sous vide, lattuga, grana, mayo (richiama un po’ la ceasar salad) e Gran Torino: vitello a bassa temperatura, salsa tonnata e zucchine.
Quale personaggio del passato desiderebbe mangiasse i suoi tramezzini?
Si dice che Gabriele D’annunzio, gran giocatore d’azzardo, inventò il tramezzino perché gli serviva un cibo veloce da consumare tra i suoi impegni e quindi avrei voluto dirgli: hey che ne pensi dei miei?
Oltre al food di cosa si sazia la sua creatività?
La mia creatività si sazia anche di oggettistica, design e del background da cui provengo: la moda. A tal proposito mi piacerebbe creare un format outfit più tramezzini, una cosa che è attualmente in work in progress.
Progetti in corso d’opera?
Ho in progetto due nuove collab a sfondo kebab e poké e, in più, mi piacerebbe poter collaborare con chef stellati per dar vita a tramezzini gourmet. Un altro sogno che ho è quello di portare “L’Altro Tramezzino” in città italiane e all’estero.