Classe 1984, imprenditrice di successo, moglie e mamma. Dopo un diploma in design, Silvia Slitti inizia la sua carriera nel mondo degli eventi e fonda la “Silvia Slitti Luxury Events”, agenzia che si occupa a trecentosessanta gradi di organizzare matrimoni, cerimonie ed eventi. Oltre a questo, Silvia è anche personal shopper e interior designer, sua grande passione. Gusto, classe, eleganza e determinazione tutta al femminile rendono Silvia un mix esplosivo e fanno sì che chi si affida a lei per il proprio matrimonio, viva un vero e proprio sogno.
Silvia, lei è un’organizzatrice di matrimoni, di eventi, ed è anche interior designer. Qual è la Silvia che preferisce o quella nella quale si identifica maggiormente?
Io credo di essere riuscita a realizzare, attraverso il mio lavoro, tuti quelli che erano i sogni e le cose che maggiormente ho desiderato, da sempre. Sono una wedding planner perché sono una persona romantica, credo nell’amore, nelle emozioni. I miei studi da interior designer mi permettono allo stesso tempo di curare ogni aspetto anche più specifico di ogni matrimonio. Soddisfo quindi, in questo senso, anche la mia passione legata al progettare, all’arredare e al creare un qualcosa. Da sempre sono paladina del cosiddetto “girl power”, dunque mi sono creata un team composto da donne, ragazze, che lavorano insieme a me. Il mio team rappresenta per me una seconda famiglia. Dunque, per me, lavorare è un piacere, mi rende felice e mi fa sentire a casa.
“Silvia Slitti Luxury Events” è un’azienda ormai consolidata e conosciuta. Ci racconti qual è stato il suo percorso per arrivare ad oggi e quando è nata in lei la passione verso il mondo degli eventi?
Da piccolina, all’età di otto, nove anni circa, organizzavo degli “spettacoli”, nella piazzetta della città dei miei genitori. Credo quindi sia un qualcosa che è insito in me da sempre. Ho iniziato a fare interior designer e dunque ad arredare le case, personalizzandole sempre più a modo mio. Da li, sempre più persone mi chiedevano supporto per eventi, compleanni, anniversari, e via dicendo. Ho iniziato nel 2013 lavorando prima per qualche mese per un’agenzia, per poi accorgermi di essere una persona che ha bisogno di essere padrona di sé stessa e di sentirsi libera di far viaggiare le proprie idee. Così, da sola, ho deciso di giocarmi tutto ciò che avevo ed ho iniziato quindi a Milano, a progettare, in 15 metri quadri, la mia avventura. Fino ad arrivare oggi. La gavetta è comunque stata un qualcosa di fondamentale, ed è quello che ripeto sempre a tutte le giovani ragazze che mi scrivono. L’esperienza si costruisce lavorando.
Quali sono, a suo avviso, le doti fondamentali che una wedding planner dovrebbe avere per svolgere al meglio il proprio lavoro?
Personalmente, credo che ciò che mi rappresenti maggiormente sia l’empatia. Riesco a creare un legame naturale e stretto con gli sposi, tanto che poi spesso mi chiedono preoccupati “ma poi ci sentiremo ancora? Possiamo scriverti anche una volta dopo il matrimonio” ecco, questa è la cosa più bella. E poi, la dote più importante è a mio avviso è la capacità di risolvere l’imprevisto, il problema, senza farlo minimamente trapelare agli sposi. Io comunico, ogni problematica che si pone, solamente dopo aver fatto ogni tentativo possibile per risolverla. Moltissime delle spose che seguo, mi chiamano dicendomi che non sentono alcun tipo di ansia, domandandosi se sia strano. Ecco, questa per me è una vittoria, vuoldire che sto facendo bene il mio lavoro e che riesco a non far vivere loro stress o pensieri inutili. Ma godano solo del bello.
Qual è stata la sfida o la richiesta più complessa che abbia mai affrontato?
La sfida più grande che affronto, per ogni matrimonio, è quella che riguarda il tempo. Sia il tempo materiale che uno ha a disposizione, sia il tempo inteso come clima, che è ovviamente qualcosa di poco prevedibile. Questa è la sfida più grande, che implica trovare sempre una soluzione B, ad una soluzione A. E, per quanto si dica “sposa bagnata, sposa fortunata”, il giorno del proprio matrimonio non fa proprio piacere. Di richieste particolarmente complesse o strane non ne ho ricevute, sicuramente alcune originali. Devo dire che tutte le coppie che si affidano a me, noto che danno maggior importanza al rito in sé piuttosto che al contorno. Quindi, non cadono magari in richieste particolarmente “spettacolari”.
Come riesce a conquistare la fiducia nei suoi clienti ed immedesimarsi nei loro desideri, anche in quelli non verbalizzati?
La fiducia, nei rapporti personali, si acquisisce con il tempo, con l’ascolto e con la sincerità. Non è detto che sia un qualcosa di automatico, che scatta subito. Ho avuto coppie con cui mi sono trovata immediatamente, e altrettante con le quali la fiducia è arrivata in un secondo momento, perché magari avevano avuto un problema in precedenza ed hanno fatto fatica ad affidarsi, per poi capire che potevano fidarsi. Per me, è un qualcosa di fondamentale. Soprattutto perché vivo ogni matrimonio come se fosse il mio. Le persone mi affidano il giorno più importante della loro vita, di conseguenza per me è come se lo vivessi io in prima persona. E tutto deve essere perfetto, immedesimandomi nei loro desideri e nelle loro richieste.
Ha scritto un libro intitolato “Tutti i segreti per un matrimonio perfetto”: quali sono, in breve, se dovesse dircene alcuni, questi segreti?
Sicuramente, mangiare bene. Quante volte si torna da un matrimonio dicendo di aver mangiato male? Invece, per me è importantissimo. Fa sì che si abbia un ricordo ancora più bello, e non negativo, di quel momento. Poi, il divertimento. Non tornare annoiati, dopo aver passato troppe ore seduti, o lamentandosi dei tempi lunghi. È una soddisfazione invece quando vedi che gli invitati si stanno divertendo talmente tanto da non voler andare più via. Come ultima cosa, fare esattamente ciò che si vuole. Non ascoltare la mamma, la suocera, l’amica. Quel giorno è solo tuo ed è giusto che qualunque richiesta della sposa, o dello sposo, che vivono quel giorno, venga assecondata. Dunque, queste per me sono le tre cose fondamentali per la riuscita di un matrimonio che si possa ricordare con piacere. Nel libro che ho scritto, faccio poi riferimento al momento in cui la sposa sceglie l’abito da indossare il giorno del matrimonio. Mi è capitato di “salvare” alcune ragazze che, di fronte alla madre o alla sorella, acconsentivano ai loro gusti, assecondandoli, ma rischiando così di scegliere un abito che non rispecchiava in realtà ciò che avrebbero voluto indossare. In queste circostanze, il mio ruolo è quello di far capire loro che non si devono sentire in imbarazzo a dire alla propria madre che non si sentono a proprio agio con un abito piuttosto che con un altro. Questo, per far capire, che per me è importante che ogni sposa, o sposo, facciano ciò che sentono, senza farsi condizionare.
Ci sveli quali sono le tendenze wedding per l’estate 2023 e i luoghi più gettonati.
Sicuramente, l’Italia continua a rimanere il luogo con più appeal in assoluto, nell’universo wedding. Oggi viviamo sicuramente un ritorno al romanticismo. C’è stato un periodo dove andavano di moda matrimoni più moderni o più minimalisti. Ora sta tornando il desiderio di vivere un matrimonio più classico, più elegante e più tradizionale. Il colore più richiesto è tornato ad essere il bianco, mentre negli anni passati venivano richiesti molti più colori. C’è stato un periodo in cui il rosso era molto richiesto. Un po’ come nel mondo della moda, ci sono tendenze che vanno e vengono. Credo comunque che una brava wedding planner debba anche saper consigliare, senza imporre, ben far notare, con delicatezza, cosa sia più adatto o cosa più giusto, per far in modo che gli sposi non si facciano troppo influenzare dalle mode del momento. Così che tra dieci anni, quanto riguarderanno le immagini di quei momenti, sarà sempre tutto ancora attuale.
Cosa rende speciale il suo lavoro e cosa vorrebbe ancora realizzare, in futuro?
Credo ci siano pochi lavori che ti permettano di lavorare in una situazione dove vige l’amore e la felicità. E dove tu sei l’artefice del clima di gioia. Non si tratta di un abito che un giorno è di moda, e un giorno no. Parliamo di ricordi, che sono indelebili nella vita delle persone che si affidano a me. Per questo motivo, credo che pochi lavori siano speciali in questo senso. Per quanto riguarda ciò che ancora vorrei realizzare, io mi ritengo una sana, eterna, insoddisfatta. Non mi sento mai arrivata, anzi. Sento sempre di poter fare di più. Sono molto caparbia e possiedo sempre il desiderio e la determinazione di fare sempre meglio. Poi, magari, quando raggiungerò i nuovi obiettivi, ve ne saranno sempre di nuovi da raggiungere!