Già da qualche anno il concetto di sostenibilità è entrato a far parte delle strategie di sviluppo e delle iniziative dei brand del fashion system, a conferma di un recente sondaggio di McKinsey secondo il quale il 67% del campione intervistato considera il fattore sostenibilità un elemento essenziale in fase d’acquisto di un prodotto. Tuttavia, un dettaglio di non poco conto riguarda il fatto che ancora non esiste una definizione legale o concordata di sostenibilità nel settore. Inoltre, come affermato da Simone Cipriani, founder e direttore dell’EFI-Ethical fashion initiative delle Nazioni Unite e chair della UN alliance for Sustainable fashion, la sostenibilità è un tema complesso, che comprende non solo la biodiversità o il consumo del suolo e la deforestazione, o ancora lo sfruttamento delle acque, ma anche la tutela del lavoro e dei diritti umani. Insomma, dalla scelta di materiali sostenibili o dalla definizione di processi attenti al risparmio energetico, per tutto il settore del fashion si tratta di elaborare delle proposte capaci di venire incontro ai consumatori più attenti all’ambiente e all’etica. Cipriani ricorda che “il sistema moda italiano in questo momento si sta muovendo e questo è importantissimo, dato che il 75% delle produzioni della moda di lusso a livello mondiale stanno in Italia”.
Un’iniziativa che va in questa direzione è sicuramente Forestami Academy: un programma di formazione per i cittadini creato dal Gruppo Prada e Forestami. Si tratta della messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030 a Milano e dintorni. Il progetto, fortemente promosso da Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada, prevede tre anni di iniziative di formazione e divulgazione tra workshop, seminari e attività outdoor sul tema della forestazione urbana. Dal 21 marzo su www.forestami.org chi è interessato può iscriversi al percorso di formazione che si struttura su tre anni, ognuno dei quali è caratterizzato da una tematica principale: quest’anno il focus è “Conoscere le foreste e i luoghi della forestazione”. Ciascun appuntamento prevede una durata di circa 3 ore e le classi saranno composte da un massimo di 100 partecipanti, che potranno iscriversi a tutta la durata dell’Academy su tre anni, o anche soltanto a uno di essi. Anche il settore beauty vede diversi brand sensibili alla tutela del nostro pianeta, come Stella Skincare, la prima linea beauty sostenibile di Stella McCartney, lanciata ad agosto 2022. Il progetto include anche Stella Voices, una piattaforma che offre a 5 militanti ecologisti lo spazio per diffondere i loro messaggi con l’obiettivo di creare una comunità: la co-fondatrice di Re-EartXiye Bastida, la coltivatrice ecologica Poppy Okotcha, la content creator digitale Tammy Gan, il co-fondatore delle piattaforme EcoResolution e Advaya Christabel Reed, nonché l’antropologa ed etologa Jane Goodall. Il Tom Ford Plastic Innovation Prize raccoglie la sfida di combattere la dispersione di rifiuti plastici nel mare. Un intento più che lodevole, visto che numerosi studi hanno confermato che l’abbigliamento è la maggior fonte (35%) di microplastiche nei mari. In occasione dei Green Carpet Fashion Awards sono stati annunciati i vincitori di quest’anno: Sway, un’alternativa statunitense alle pellicole in plastica, compostabile e rigenerabile; Zerocircle, un’azienda indiana che produce materiali di imballaggio sicuri per la fauna selvatica e per gli oceani ricavati da alghe coltivate; Notpla, una start-up con sede a Londra che offre un imballaggio naturale proveniente da speciali alghe. Insomma, forse come scriveva Giorgio Armani nella sua lettera aperta a Women’s Wear Daily, ci stiamo muovendo verso quel “rallentamento attento e intelligente” di cui non possiamo più fare a meno.