Family First Milano nasce dalla contaminazione di mondi diversi ma profondamente legati fra loro: quello della moda e quello dell’arte. I tagli dei capi, la ricerca dei materiali e una progettazione grafica in continua evoluzione rendono questo brand unico nel suo genere. Per il loro debutto a Milano Moda Uomo con la SS23, i fondatori Giorgio Mallone (Creative Director) ed Alessandro Zanchi (CEO) hanno scelto il Liceo Artistico di Brera, location perfetta sia per l’essenza artistica del brand che per il concept creativo di questa collezione, “I Love Milano”.
«Family First è nato dalla mia idea di creare un brand che, prima ancora di una collezione, avesse una forte identità. Il nome Family First non si riferisce esclusivamente alla famiglia di sangue, ma trasmette l’idea che l’unione fa la forza», racconta Giorgio Mallone. Vogliamo trasmettere l’inclusività: chiunque deve potersi sentire parte di questo progetto. Anche i nostri testimonial sono celebrities che già indossavano i nostri capi, che già erano partecipi e apprezzavano ciò che facciamo».
Tra i supporter di Family First, presenti anche in sfilata: Emis Killa (che ha anche calcato la passerella), Gué Pequeno, Ernia, Vegas Jones, Roshelle, Dref Gold, Andry The Hitmaker. «Sono collaborazioni nate in maniera spontanea. In questo momento il mondo del rap è molto vicino al nostro mood, alla nostra collezione. Ci sentiamo abbastanza legati a quel settore. Con Emis Killa si è creata un’amicizia: abbiamo visto una sua foto con una felpa e da lì lui è diventato uno dei primi a credere nel brand. Con Guè il rapporto si è formato dopo, sempre però in maniera molto naturale. Ha scattato l’ultima campagna e con lui è in atto una collaborazione sia lavorativa che personale».
Storia e collaborazioni
L’incontro con l’attuale CEO del brand, Alessandro Zanchi, avviene nel 2015. «Burocraticamente il brand è nato in quell’anno. Prima di allora l’idea non aveva ancora trovato sbocco nella realizzazione di una collezione concreta». Nel 2017 nasce una joint venture con Josh Johnson, Marshawn Lynch e Marcus Peters, giocatori statunitensi della NFL, e Family First approda in California. «L’incontro con i cestisti è stato totalmente casuale: nel 2018 siamo riusciti a registrare la società in California e nel 2019 abbiamo lanciato una capsule con Iceberg». La capsule consiste in una collezione fluida, no season e gender free, composta da pezzi abbinabili e funzionali, dalle forme over, con una forte ispirazione streetwear e con grafiche che si adattano a differenti età. «Questo è stato un vero e proprio trampolino di lancio che ci ha permesso di piazzarci nel fashion system come brand dalla visione internazionale ed avere visibilità all’estero».
Nel 2022 la collaborazione con Warner Bros. e Looney Tunes: un connubio tra produzione Made in Italy, estetica streetwear e ispirazione college USA. Elementi che si fondono in una serie di capi unisex seasonless come t-shirt, camicie a manica corta e lunga, hoodie, shorts e varsity jacket. «Collaborare con Warner Bros è stato davvero interessante per noi, perché ci ha permesso non solo di dare sfogo alla nostra creatività, ma soprattutto di sviluppare una collezione che esprime al meglio la nostra identità».
SS23 e futuro di Family First
Sulla ultima collezione. «La location in cui abbiamo presentato la SS23 con il prezioso supporto di Camera Moda è un luogo di rottura. A scuola vieni portato dalla tua famiglia di sangue ed è lì che te ne costruisci un’altra. Intitolata “I Love Milano”, la collezione omaggia la città in cui io e Alessandro siamo nati e cresciuti. Abbiamo anche omaggiato il logo dei tipici baracchini, utilizzando il nostro cuore carry-over con una linea continua che scrive la parola Family First».
La collezione è ispirata al made in Italy, a 360 gradi: «Abbiamo ridisegnato le grafiche dei piatti siciliani, utilizzato limoni, sempre cercando di rispettare le produzioni canoniche della tessuteria italiana. Senza ovviamente dimenticare l’influenza statunitense (hoodies, t-shirts, varsity jackets, ndr.), con la frase “if you want to go fast go alone, if you want to go far go together” che è stata pensata insieme ai giocatori».
Il segreto del successo. «Non abbattersi e non fermarsi, fare dei sacrifici. Noi credevamo nel nostro progetto e siamo andati avanti, partendo da niente. Ai giovani designer consiglio sempre costanza e sacrificio; ricerca di qualcuno che possa credere nelle loro idee e supportarli. Data l’enorme offerta non è facile entrare in questo mondo». Com’è il futuro della moda? «Io percepisco una consapevolezza maggiore sul prodotto e un’attenzione spiccata a sostenibilità e qualità: i consumatori preferiscono spendere di più ma per un prodotto che vale. Molto farà anche l’online: al momento noi stiamo investendo e spingendo molto per pareggiare il gap tra distribuzione fisica e digital».
I sogni nel cassetto: «Non sono nel cassetto. Vogliamo completare la strada che abbiamo iniziato a percorrere, su cui abbiamo seminato e lottato per arrivare: continuare a sfilare con Camera Moda. Dopodiché vogliamo concentrarci a sviluppare le collaborazioni che facciamo ogni anno con Super Bowl e con altri brand del mondo moda».