“Valentino Vintage è un percorso, nato dall’idea di raccogliere e ridare, di offrire seconde, terze storie a oggetti già esistenti. La fase 3 andrà lì dove nascono le storie più nuove e più originali: le scuole di moda”, dichiara la Maison anticipando il prossimo step del progetto.
Milano, Tokyo, New York e Los Angeles: quattro città, quattro negozi selezionati da Valentino per un takeover che mescola heritage passato e moda presente, dall’era del grande maestro Valentino Garavani, fondatore del marchio, fino ad oggi, con la cifra stilistica del direttore creativo Pierpaolo Piccioli. Nato nel 2021, il progetto Valentino Vintage esce proprio in occasione del Salone del Mobile a Milano: quattro vintage store, tra cui Madame Pauline Vintage, in Foro Buonaparte a Milano, sono stati rilevati per un periodo limitato di tempo per esporre capi, accessori e calzature pre-loved del brand.
Focus del progetto sono l’idea della sostenibilità, del pre-loved, appunto, e dell’importanza della circolarità nella moda. L’obiettivo è quello di ridare vita a vecchi capi e farne un mezzo di espressione della propria individualità. Rendendoli propri. Le altre tappe internazionali interessate, oltre a Milano, sono invece The Vintage Dress a Tokyo (fino al 19 giugno), New York Vintage nella Grande Mela (sempre fino al 19) e Resurrection Vintage a Los Angeles (fino al 18). Le clienti hanno la possibilità di richiedere un servizio di consulenza ad hoc attraverso cui il vintage store di riferimento, in collaborazione con il team archivio della maison a Roma, fornirà un documento con tutte le informazioni disponibili relative al capo in questione.
Tutto nasce così: Lo scorso ottobre è stata attivata una pagina sul sito Valentino.com contenente le indicazioni per dare una seconda vita ai capi della maison. Gli abiti protagonisti dei quattro negozi vintage rilevati da Valentino arrivano da quella che il progetto aveva definito fase 1. Dal 27 ottobre, sul sito del marchio, gli utenti di tutto il mondo hanno potuto richiedere una valutazione dei propri capi Valentino. Nei casi a buon esito, gli utenti hanno scambiato ciò che non indossavano più (purché firmato Valentino) in cambio di un credito da spendere in boutique specifiche della griffe. La maison ha annunciato inoltre che arriverà anche una fase 3, che coinvolgerà le scuole di moda.
“I luoghi da cui quei capi ripartono sono quattro vintage store nel mondo, collettivamente riconosciuti per la propria capacità di celebrare l’individualità creativa, trasformatrice, autentica – spiega la casa di moda romana in una nota -. Luoghi in cui da sempre la circolarità rappresenta la forza. E la scoperta il più grande valore. Luoghi fisici, per ritrovare il senso del toccare, frugare, esplorare. Luoghi fisici al centro del mondo, in quattro città, Milano, Tokyo, New York, Los Angeles, che del vintage hanno fatto la storia”.
Recentemente, per raccontare al meglio i piani in ambito sociale e ambientale, il brand ha dato vita a una nuova area all’interno di Valentino.com. ‘Creating Shared Value’ racconta gli sviluppi e le iniziative dedicate all’etica e sostenibilità insieme alla visione giving back della maison.