Una mostra filosofica, sensoriale, sperimentatrice a Milano in via Cerva 25
Galleria Gaburro si trova in una piccola via limitrofa a piazza San Babila a Milano, un posto sereno ma centrale e perfetto per accogliere l’arte del maestro Nitsch. La mostra è gratuita a cura di Lòrànd Hegyi visibile fino al 30 Aprile (mar – sab 10:00 – 13:00 e 15:30 – 17:30).
Nella mostra di Hermann Nitsch sono esposte opere risalenti alla prima fase artistica, in cui le creazioni erano indissolubilmente legate alla programmazione del Teatro delle Orge e dei Misteri. Inoltre, l’esposizione ospita anche lavori dell’ultimo periodo dedicato all’influenza del colore sulla psiche. L’opera sconfinata di Hermann Nitsch è interpretabile solo alla luce della concezione dell’artista in merito alle “condizioni archetipiche collettive della spiritualità”. Tale concezione può essere compresa solo nella sfera dell’inconscio. L’intero processo di percezione estetica è inscindibile dal piano archetipico e collettivo, che trova il suo compimento negli atti metaforici, cultuali e rituali; ovvero nelle formazioni estetiche.
Hermann Nitsch
Hermann Nitsch (Vienna, 1938) ha ideato una nuova forma di teatro (Das Orgien Mysterien Theater) senza l’uso della parola, che coinvolge in maniera im-mediata tutti i cinque sensi, in una rappresentazione catartica della vita nei suoi aspetti estremi: dalla spiritualità apollinea ai più ferini istinti dionisiaci. Per astrazione simbolica, dal teatro sensuale e sinestetico di Nitsch, nascono le sue Azioni di pittura.
Hermann Nitsch è un’artista che propone una visione complessa della vita, dell’orientamento religioso, della potenza liberatoria e del significato delle cose. E’ promotore di attività artistiche collettive come l’unire la pittura, il disegno, le installazioni, la musica, la scrittura, il teatro e le performance. Ha una percezione drammatica, iperintensiva e complessa in cui il forte impatto sensoriale è strettamente legato all’attivazione e all’attualizzazione dei piani semantici intellettuali e ai concetti collettivi, mitici ed archetipici. Per questo Nitsch vuole un collegamento stretto e sconvolgente con lo spettatore e la percezione deve attivarsi nel fitto contesto culturale e collettivo. Il legame è la tradizione che sia popolare, rurale, volgare o religiosa unita ad uno studio di psicoanalisi tendente ai pensieri freudiani. L’esibizione ospita opere risalenti alla sua prima fase artistica ma anche all’ultima; un mix di mistero, colore e dark mind. Gli elementi, tramite l’inconscio, riaffiorano energie ed emozioni.
Nell’opera di Nitsch, l’elemento archetipico e collettivo riveste un significato centrale. La pratica artistica tenta con ogni mezzo di attivare l’inconscio collettivo per portare alla luce una serie di realtà antropologiche fondamentali e metterle in relazione con il contenuto simbolico collettivo.