La nuova stagione autunno/inverno 2022-2023 rappresenta una squisita eleganza parigina. In ogni situazione occorre essere minimale con quel giusto tocco glamour e l’essere chic insieme all’essere sexy non è per tutti. Un approccio borghese e sensualmente rivoluzionario: questo è il riassunto della nuova collezione di YSL autunno/inverno 22-23 grazie al buongusto di Anthony Vaccarello.
Mentre la Tour Eiffel illumina Parigi, suona una musica solenne e va in scena la sfilata Saint Laurent autunno inverno 2022. Un’omaggio all’Art Dèco, che occupa un posto speciale nell’universo della maison e che arriva in passerella sottoforma di pellicce ’80 e lunghi abiti fascianti. Fonte d’ispirazione Nancy Cunard, attivista dalla mentalità indipendente e dall’estetica maschile. Nata in Inghilterra nel 1896, la Cunard osservò da vicino le vite separate dei suoi genitori, non più innamorati già a partire dalla sua stessa infanzia, e si trasferì a Parigi nel 1920 dove ebbe modo di respirare a polmoni pieni la forte influenza di Modernismo, Surrealismo e Dadaismo. Nonché di entrare a contatto con l’estetica parigina.
L’estro poetico di Nancy Cunard si fonde con la semplicità delle silhouette della collezione YSL e si contrappone ai tessuti scelti, generando una collezione che rappresenta il sogno collettivo della moderna eleganza parigina.
I look, guidati dal colore nero, descrivono una leggenda misteriosa dimenticata dalla banalità quotidiana. E per fortuna arriva l’ascesa di abiti fascianti con tessuti fluidi che delineano il corpo, sottovesti lisce o con inserti di pizzo, maestose eco-pellicce, impeccabili tuxedo con spalle enfatizzate e immancabili giacche di pelle. C’è un gioco di trasparenze e l’accento si pone su dei grandi fiori applicati singoli e un po’ ovunque. La palette di colori è opaca ma strutturata che descrive il carattere dell’ispirazione della stagione, Nancy Cunard. Un vero e proprio omaggio ad un’ereditiera ribelle impegnata in politica e amante di tanti intellettuali che la portarono ad abbracciare la cultura modernista e dadaista. Slip-dress tagliati in sbieco e caban doppiopetto oversize, indossati con le mani in tasca e quell’allure nonchalante parigina che contraddistingue anche le più sofisticate femme fatale. E poi pile di bracciali in lego, argento, oro e bronzo, e tacchi vertiginosi.
L’abito come un misterioso biglietto da visita, con un’attitudine da basic istinct, invita a svelarsi con personalità per suscitare curiosità ma senza raccontarsi troppo: un’eleganza inquieta dai colori scuri e basic, secondo lo stile della maison.
Questa collezione rispecchia un’estetica poetica non facile da comprendere e la verità è una sporca illusione. Purtroppo la gente preferisce la semplicità nel senso più comune forse causato dall’essenziale epoca storica, rimpiangendo però i periodi scintillanti. Ecco perché si ringrazia YSL per ricordare che il bello esiste.