L’artista anticipa il secondo album “S.I.D.E.S” in uscita a giugno
Alice Merton, nata il 13 settembre 1993 a Francoforte, in Germania, sotto il segno della Vergine, da madre tedesca e padre britannico, è senza dubbio uno dei talenti più interessanti della scena musicale pop internazionale degli ultimi anni. I suoi pezzi mescolano sapientemente funk, pop, musica elettronica, rock e influenze di ogni genere.
Sul finire del 2017, con il singolo No Roots, Alice Merton fece ballare e cantare mezzo mondo. La canzone divenne subito una hit, spopolando e raggiungendo le radio e le televisioni. Un appuntamento fisso nella Top 10 delle classifiche in tutta Europa e non solo, il cui suggello naturale fu la pubblicazione del primo album Mint nel 2019. L’artista da 600 milioni di stream, metà inglese/metà tedesca (cresciuta negli Stati Uniti, Canada e Germania), lasciò all’epoca un segno indelebile, il cui successo fu confermato da singoli come Lash Out e Why So Serious(brano che recentemente è stato citato nella celebre serie TVLa Casa di Carta).
La cantautrice «senza radici» da numeri da record quali -disco d’oro negli Stati Uniti e in Italia, disco di platino in Germania, Austria, Francia, Polonia, Svizzera, Turchia e ancora una volta doppio platino in Italia- torna adesso in un periodo in cui tutti bramiamo il meritato raggio di sole dopo una notte interminabile. L’atteso secondo album S.I.D.E.S. vedrà la luce il prossimo 17 giugno tramite la sua stessa etichetta Paper Plane Records Int. e porta con sé un ulteriore conferma di ritorno alla normalità: il tour europeo. In programma dal 18 ottobre al 1 dicembre, la serie di eventi farà sognare anche i fan italiani: 25 ottobre al Fabrique di Milano.
Il primo singolo del nuovo progetto musicale Same Team, è la perfetta canzone manifesto di un disco che scompone l’artista in tanti incastri di un puzzle. Un avvincente gioco di assemblaggio che si rigenera a ogni ascolto delle singole tracce che lo (s)compongono. Il tres d’union è l’inconfondibile voce di Alice Merton. Scritto e prodotto da Alice Merton insieme a Jens Schneider, Jules Kalmbacher e Tim Uhlenbrock, con il mixaggio di Matty Green (Dua Lipa, Royal Blood, Weezer), Same Team nasce da un profondo senso di introspezione.
La voce della cantautrice si insinua tra le pieghe digitali dell’introduzione come uno strumento elettronico. Fa parte del sound, lo incarna, e come un esatto algoritmo accompagna lo spettro sonoro che da lineare si fa abrasivo ed elettrico: segue l’andamento librandosi nel ritornello e riatterrando a ogni strofa. Una montagna russa emotiva il cui andamento va solo assecondato. Infine, le chitarre elettriche segnano il confine tra i due stati emotivi e la voce unica di Alice Merton, ovvero la matrice che tiene in equilibrio i due mondi.
Per chi come lei custodisce l’arte segreta del ritornello perfetto, Same Team è l’ennesima conferma di una sapienza tanto semplice quanto difficile: stregare in sette note o poco più.
Il placido isolamento di una remota capanna tra le vette di montagne innevate. E’ qui che Alice Merton fugge, forse da se stessa, dalla società, dal mondo. Un isolamento riscaldato da pallidi raggi di sole, aria cristallina che sembra quasi di respirarla a nostra volta. Ma c’è un mistero: Alice non è sola, una strana figura incappucciata si insinua tra i boschi. Notte, Giorno, Buio, Luce. All’insegna delle dicotomie il video di Same Team sa di inverno eppure scalda il cuore come fosse estate. Un’alternanza di stagioni emotive che rappresentano il tumulto interno della nostra protagonista. Un mistero che si infittisce nel corso degli eventi, con una risoluzione finale. Forse?
Alice sarà in tour europeo. In programma dal 18 ottobre al 1° dicembre, la serie di eventi toccherà anche l’Italia il 25 ottobre al Fabrique di Milano.