Attrice, sceneggiatrice, produttrice e attivista italo francese. Per Melania Dalla Costa l’arte è un linguaggio universale che scuote le anime e la libertà è una farfalla blu. È stata appena scelta insieme ad Eva Longoria, Alicia Keys, Isabeli Fontana per un progetto internazionale perché è la voce della giustizia, dei diritti umani e dell’ uguaglianza e l’esercita con anima, intelligenza e coscienza per un mondo con donne più forti, belle, sensazionali. Tra il 2020 ed il 2021 è stata sulle copertine di prestigiosi magazine internazionali. L’artista combatte per i più vulnerabili e affronta le battaglie di tutti, mettendo anche a rischio la propria vita, facendolo con chiarezza e determinazione. La sua professoressa di italiano la chiamava “la passionaria”. Melania vuole attraversare il mondo, scoprirlo, dargli voce. Lo fa e lo farà, nel corso della sua esistenza.
È stata la testimonial delle Nazioni Unite per la campagna 2019 contro la violenza sulle donne, Grazia Arabia nel 2020 l’ha scelta come una delle donne ispiratrici a livello mondiale. Marie Claire Spagna l’ha da poco scelta come volto di una campagna sull’emancipazione insieme ad Eva Longoria, Alicia Keys, Isabeli Fontanta per il progetto internazionale “Mujeres Empoderadas”. Ci parla di quest’ultima iniziativa?
Sono onorata di essere stata scelta per questo meraviglioso progetto e di farne parte con donne e artiste che stimo e ammiro. Essere stata scelta perché, come dice il progetto, sono la voce della giustizia, dei diritti umani e dell’ uguaglianza e che l’esercito con anima, intelligenza e coscienza per un mondo con donne più forti, belle, sensazionali, è molto bello, ma allo stesso tempo mi rende ancora più responsabile e vorrei fare di più.
Spesso, aiuto i più deboli e faccio beneficenza in Italia ed all’estero, a volte mi trovo in circostanze pericolose per la mia stessa vita in altri Paesi, ma lo faccio con il cuore perché credo fortemente che ogni singolo cittadino può nel suo piccolo aiutare gli altri e dare un contribuito per cambiare il mondo. Vengo da un piccolo paesino di montagna e spesso, all’inizio, mi sono trovata in difficoltà, so cosa vuol dire. Pensare che lì fuori ci sono persone che non hanno nemmeno la biancheria intima, camminano completamente nude, donne, uomini e bambini, non hanno cibo, bevono l’acqua del mare, mi spezza il cuore. Ho vissuto tutto questo, mangiato con le mani e per terra con loro. Con delle zattere ho portato loro vestiti, riso, acqua, quaderni, penne. Vedere dei bambini che non hanno nulla, ma con un sorriso disarmante ti prendono la mano e ti portano a visitare il loro villaggio e poi le loro case, dove dormono sul fango, ti fa capire cosa conta davvero nella vita. Non ho mai parlato prima d’ora di tutto questo, dei miei viaggi ed esperienze perché non amo strumentalizzare queste mie azioni.
Ha un progetto che vorrebbe realizzare come attivista?
Ho un progetto legato al cinema, che vorrei realizzare l’anno prossimo. Sarà un’avventura in un altro Paese, che racconterà un viaggio che ho già fatto e allo stesso tempo aiuterà il prossimo. Ci sto lavorando con il mio team, ma per ora non posso dire di più.
Tra il 2020 ed il 2021 l’abbiamo vista sulle copertine dei più prestigiosi magazine a livello internazionale in diversi stati. Lei come si è sentita, che emozioni ha provato?
Da bambina ero la secchiona, ma ribelle, che nessuno guardava e stava sempre in un angolo.
È una sorta di rivincita, una rinascita, un’evoluzione.
La mia professoressa, Concetta Scionti, di italiano, che ho amato e amo alla follia e credeva fortemente in me, mi chiamava la passionaria. La sento ancora oggi e mi sostiene, è un’emozione indescrivibile, un legame che dura da tanti anni.
Gli anni di studio, preparazione, sacrifici e dedizione mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi.
Ringrazio infinitamente quella bambina, con gli occhiali grandi, diversa, che veniva presa in giro e derisa perché non ha mollato, ha tenuto duro e mi ha permesso di essere la donna che sono oggi.
Ha dei sogni che vorrebbe ancora realizzare nel mondo del cinema?
Vorrei tanto far produrre una sceneggiatura che ho scritto ed essere nel cast. Le storie che scrivo parlano di donne forti, che riescono a cambiare le loro vite e le cose. Le mie donne sono potenti perché conoscono il dolore, i loro limiti e li sanno gestire e comprendono che le loro debolezze, dubbi e insicurezze possono essere il loro potere.
Con quale regista vorrebbe lavorare?
Mi piacerebbe tantissimo poter lavorare con Chloé Zhao, Paolo Sorrentino, Guillermo del Toro, Alejandro González Iñárritu, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola.
Come si descriverebbe Melania, vista attraverso i suoi stessi occhi?
Una bambina cresciuta in un piccolo paese di montagna di 2000 anime, che aveva grandi sogni per sé e per gli altri, e che ha lavorato e lavora tanto, con dedizione ed amore per realizzarli.
Vorrei dedicare più tempo alla mia vita privata, è nato dentro di me il desiderio di conoscere la persona giusta con la quale costruire un progetto di vita insieme: una famiglia.
Quale significato attribuisce alla parola “Arte”?
È un linguaggio universale che esprime sentimenti, emozioni, fa vibrare, scuote le anime, parla all’Io profondo di ogni essere e può cambiare il mondo.
Se pensa alla libertà, quale immagine le viene in mente?
Ad una farfalla azzurra. A Panamá sono entrata in una stanza vuota, ho chiuso la porta e un’infinità di farfalle giganti e blu hanno iniziato a volare attorno a me. Mi sono voltata verso la porta e l’ho riaperta. Ho regalato loro la libertà. Non potrò mai dimenticare quell’immagine e quella sensazione.
Talent: Melania Dalla Costa @melaniadallacosta
Photographer: Maria La Torre @bymarialatorrephotopgraphy
Stylist: Paola De Cegli @paoladec
Hair & Make Up: Daniela Zeqo @danielazeqo Maria Grazia Arcese @mariagraziaarcese_mua
Photographer assistant: Malak Madane @malakmadane
Production: Marcela Mayorga @marcelamayorgas
Location: Hotel Principe di Savoia Milano – Dorchester Collection @principesavoia
Agency: My Way Management @mywaymanagement_