1- The Cube, un progetto giovane e dinamico, in continua evoluzione ma, com’è nato e cosa rappresenta ad oggi?
Per arrivare a spiegare come è nato TheCube, devo fare un piccolo salto all’indietro di qualche anno e raccontare un accenno sia del nostro studio di consulenza stilistica che dei volumi fotografici che io e mio padre, Stefano Chiassai, abbiamo pubblicato.
Tutto nasce dallo Studio Chiassai, fondato dai miei genitori negli anni ’80. Lo studio stile si è da sempre specializzato nelle consulenze uomo e donna di marchi sportswear e del lusso sia italiani che internazionali.
Il lavoro di fashion designer è un lavoro che ha sempre bisogno di nuovi stimoli e quindi ad inizio di ogni stagione, prima di lavorare alle nuove collezioni, è importante viaggiare e andare alla ricerca di input creativi che possano rappresentare un inizio per lavorare a qualcosa di nuovo. Proprio andando alla ricerca di questa ispirazione, mio padre ha viaggiato un po’ in tutto il mondo, collezionando ad oggi un piccolo tesoro di capi e accessori vintage maschili che ammontano a circa 15.000 pezzi. Un collezionismo sfrenato che non smette mai di continuare a crescere ancora oggi.
Dopo aver fatto le mie esperienze nel settore come fashion designer e aver lavorato per tanti anni all’estero, nel 2016 io e mio padre abbiamo deciso unire le nostre forze, coniugando l’esperienza della sua generazione con la freschezza della mia.
E’ così che abbiamo pubblicato CAOSORDINATO nel 2016 e RITMOEMOTIVO nel 2018. Volumi fotografici basati sul concetto di creare dei look vintage a-temporali, composti da capi e accessori vintage appartenenti a epoche varie e in alcuni casi rielaborati da noi con interventi e applicazioni.
Ed è proprio dai libri che nasce il concept di TheCube Archive.
TheCube ha aperto le sue porte all’inizio del 2020, mettendosi a disposizione dei professionisti del settore che, oltre al noleggio del vintage per ricerca stilistica, servizi fotografici e ispirazione, possono godere di tutti gli strumenti che mettiamo a loro disposizione durante una visita. Abbiamo infatti lavorato duramente per rendere TheCube più di un archivio di moda, ma un “hub” improntato a esaltare l’importanza della ricerca nel processo di ogni creativo.
TheCube è un archivio dinamico, basato sul concetto di installazioni ispirative che saranno in continua evoluzione e cambiamento in base alla stagione, al mood e alle tendenze non solo del momento ma del futuro. Infatti all’interno è possibile trovare una selezione “handpicked” dei 15.000 pezzi, e proprio per questo il nostro team è sempre alla ricerca di cose speciali, spesso rielaborate con nuove tecnologie di lavorazione mettendone in risalto l’unicità di ogni capo.
2- C’è un motivo ben specifico o una necessità che vi ha portati a investire su questo progetto?
Sicuramente l’interesse che hanno scaturito i libri e le istallazioni itineranti, ci hanno acceso una lampadina… Perché non condividere quello che abbiamo con altri creativi? La moda è un patrimonio culturale e oggi il valore della condivisione è importantissimo, soprattutto per le nuove generazioni. Io e Marius siamo molto attached anche al concetto di sostenibilità e dare una nuova vita ai capi vintage è una filosofia che si sposa benissimo con quello che stiamo cercando di costruire.
3- Come avviene il processo di ricerca di ogni singolo capo? è sempre lo stesso o cambia di volta in volta?
La ricerca è continua, non finisce mai. E’ un ciclo in continuo divenire e rappresenta il primo step creativo nel lavoro di un Designer. Attraverso la ricerca si acquisisce conoscenza e questo ha un valore inestimabile nel bagaglio che ognuno di noi si costruisce durante il proprio percorso lavorativo. Personalmente non credi che esista una formula esatta, o meglio “giusto” o “sbagliata”, nel fare ricerca; esiste solo la sensibilità del creativo nel saper riconoscere quando il proprio istinto è attratto da una cosa piuttosto che un’altra. Ed è poi grazie all’esperienza che ti costruisci, che si impara a processare questo “istinto”, a motivarlo e a tradurlo in qualcosa che magari è anche completamente diverso dall’ispirazione iniziale con cui è partito tutto.
Ogni creativo ha il suo modo di elaborare immagini, parole, forme, colori, esperienze di vita vissuta… Ecco, per me la ricerca rappresenta esattamente questo: darsi spazio di far guidare l’emozione. Trovare la cosa giusta vuol dire trovare quell’alchimia perfetta tra il tuo mondo interno e il mondo esterno e quello che in quel momento ti colpisce l’occhio.
4- In un futuro anche abbastanza prossimo come credete possa cambiare o evolvere il vostro progetto?
Oggi TheCube è uno spazio pronto ad accogliere i professionisti del settore moda che hanno voglia di fare ricerca in maniera diversa riconquistandosi il tempo per vedere e vivere questa fase del processo creativo. Oltre a questo aspetto, tra i nostri obiettivi c’è anche quello di rendere TheCube un punto di incontro tra le varie discipline artistiche. Un po’ un ritorno ai primi anni ’80, in cui le creative communities si incontravano e si confrontavano mescolandosi e contaminandosi. Oggi, in questo momento storico così particolare, io e Marius siamo molto convinti che sia più importante che mai il dialogo tra giovani creativi, in particolar modo il trinomio moda-musica-arte. TheCube investirà tantissimo nelle collab con giovani artisti emergenti, e crediamo che questa possa essere un’evoluzione importante soprattutto per lo sviluppo ed il lancio della nostra piattaforma digitale.
5- Avete immaginato il lancio di DigiCube, spieghiamo un po’ ai nostri lettori in cosa consiste e come possono essere i protagonisti nell’utilizzarlo
Sebbene le nostre porte fisiche siano state aperte a Settembre 2020, stiamo ancora lavorando per aprire anche le nostre porte digitali. Il nostro obiettivo è rendere accessibile l’intero archivio tramite la nostra piattaforma web. Prevediamo di lanciare questa parte del sito entro la fine del 2021, se poi riusciamo prima ancora meglio! Questo significa che chiunque nel mondo potrà fare ricerca nel nostro DigiCube, senza dover organizzare una visita fisica ma richiedendo direttamente il noleggio e la spedizione in qualsiasi parte del mondo. Se invece sono di interesse le foto anziché il capo fisico, diamo ai nostri visitatori l’opzione di poterle acquistare ad un prezzo ridotto e tramite una membership. È inoltre possibile prendere appuntamento digitale, durante il quale possiamo mostrare i capi selezionati per il cliente in base alle loro esigenze specifiche di ricerca.
La nostra piattaforma digitale, sarà anche un luogo per poterci esprimere in maniera più creativa, e stiamo pianificando delle uscite a tema, “special release drops”, attraverso le quali assicurarci che si possano sempre trovare nuovi prodotti e nuova ispirazione.
Ci sarà inoltre, una parte del sito, dedicata all’e-commerce dei nostri libri (che oggi con l’aggiunta di BlueTailoring sono tre) e di prodotto special editions, basato sul concetto di “one of”: piccole capsule di pezzi unici disegnati da noi che saranno acquistabili.
6- Essendo un “progetto moda” avete pensato di coinvolgere anche le scuole di moda e le università? in che modo?
Assolutamente si. Anzi il nostro programma Education è una ulteriore sfaccettatura di TheCube a cui teniamo molto. Quando inizialmente parlavo di “condivisione”, “passaggio di informazione tra generazioni” e “l’importanza di guardare al passato per costruire il futuro”, mi riferivo anche a questo aspetto molto importante della nostra mission.
Le scuole di moda e le università possono prenotare e organizzare un Workshop Day con noi a TheCube. Gli studenti hanno così la possibilità di conoscere cosa significa essere uno stilista di moda e come fare ricerca imparando a guardare e a lavorare con il vintage. Mettiamo TheCube e le sue risorse a disposizione delle scuole, in modo che gli studenti possano interagire con l’archivio realizzando i propri look e moodboard, basati sui nostri capi, riviste vintage e libri di tessuto. Stiamo già collaborando con IED Barcelona, Florida State University, e siamo fiduciosi nel dire che questo è solo l’inizio!
7- Il mondo dell’arte e della musica cosa rappresentano per TheCube?
Come dicevo prima, TheCube ama la musica, l’arte e ogni altra forma espressiva.
La musica rappresenta il primo step in questa direzione. Infatti stiamo iniziando delle collaborazioni con alcuni musicisti e per loro facciamo uno studio volto a curare la loro immagine creando dei look personalizzati per le loro performance a giro per il mondo (sia fisiche che digitali). In questo modo, il vintage esprime tutto il suo potenziale: mixiamo e rielaborando capi del passato per creare un’immagine che supporti gli artisti a esprimersi anche grazie alla loro estetica. Tra i nostri progetti in “corso d’opera”, abbiamo inoltre l’ambizione di ospitare artisti all’interno di TheCube, che sia un pittore per esporre in mostra un suo nuovo lavoro, o un musicista che utilizza il nostro spazio stimolante come sfondo per un’esibizione livestream intima.