Come in un romanzo. Da “Ulisse” di James Joyce a “Sulla strada” dello scrittore Jack Kerouac, fino alla poetica cantautorale della scuola catanese racchiusa nei versi di Franco Battiato. “Ti invito al viaggio. In quel paese che ti assomiglia tanto. I soli languidi dei suoi cieli annebbiati hanno per il mio spirito l’incanto dei tuoi occhi quando brillano offuscati. Laggiù tutto è ordine e bellezza, calma e voluttà. Il mondo s’addormenta in una calda luce di giacinto e d’oro. Dormono pigramente i vascelli vagabondi arrivati da ogni confine per soddisfare i tuoi desideri”. Un’esortazione musicale a sognare e a vivere quella ripresa dal designer Sylvio Giardina che, in occasione della Paris Fashion Week, presenta un video emozionale in cui custodisce la sua visione estetica avanguardista nella capsule collection Haute Couture di cinque look per l’autunno-inverno 2021/22. Maestria sartoriale e sapienza artigiana, virtuosismi, costruzioni tessili e materiche. Il ricercato savoir faire made in Italy è esaltato nella mince noire con sovrapposizioni di velluto a squame su base in tulle voile e dal decorativismo delle lastre pet effetto plumage a taglio vivo. Così in quella blu elettrico di crêpe marocain, che presenta colorati intarsi velati e motivi a losanga, sino al total black in duchesse intarsiato che genera piume avvolgendo il corpo. Una stanza vuota nello short movie con la direzione artistica di Tania Alineri: si intravedono alcune sedie dorate sulle quali, paradossalmente, non bisogna sedersi o adagiarsi. Ma andare oltre, verso un tour interiore che trasporta nell’immaginario, dentro dimensioni oniriche che non appartengono alla realtà. In loop, per due minuti, le parole in francese “À chaque fois que tu t’habilles, souviens toi”, che significano “Ogni volta che ti vesti, ricorda ciò che indossi”, accompagnano l’opera visiva sullo schermo. Più che un film un progetto di arti performative, il couturier illustra l’attività di minuziosa sartoria dietro ad ogni creazione, la fragilità di un mestiere che è stato duramente colpito dall’emergenza sanitaria. «Il messaggio è fondamentale, sottolinea l’originalità del capo di alta moda che si indossa. Non si tratta solo di un oggetto, ma porta con sé una storia, una tradizione. È importante dare il giusto peso al manufatto. In un momento storico in cui tutto è frenetico e si acquista in maniera compulsiva, pandemia annessa, il lusso sta nel tempo di fermarsi un attimo a dialogare con quello che si ha addosso poiché è stato pensato, disegnato e realizzato appositamente per te. In una relazione molto intima con chi compra. Non a caso, la complessità dell’alto artigianato e dell’handmade, spesso non compreso dalle nuove generazioni, mi ha portato ad indicare le oltre 400 ore che sono state necessarie per confezionare ciascun abito, puntando sul concetto di progettualità esclusiva per una singola persona», spiega Giardina. Robe tube dal mood nude in un alternarsi di ventagli plissettati dalle sfumature lilla, impreziositi dall’arte del ricamo geometrico in cristalli di Boemia. Poi ancora il nero, protagonista della mise in velo con applicazioni di gazar sfilato e balconet in raso impunturato a filo di seta. La leggerezza per volare, senza mai fermarsi, attraverso l’irripetibile unicità del bello e ben fatto a mano che, oggi, è “La cura” al virus della serialità produttiva.
Credits Art direction: Tania Alineri; Photographer: Flavia Daniele; Stylist: Valeria J Marchetti; Hair stylist: Massimo Serini; Make up: Beatrice Contino; Model: Jane Styskun @pwrmodels; Fashion assistant: Carlotta Di Girolamo; Press Office: Raffaele Granato. Thanks to: Cristallonero, Roberta Denti, Maria Sabato.