Uno tsunami creativo travolge Tor Bella Monaca, nella Capitale, con l’originale intervento di Urban Art dello street artist Lucamaleonte e promosso dall’associazione no profit Yourban 2030 nell’ambito del programma RIF Museo delle Periferie di Azienda Speciale Palaexpo. L’eco-murale, che evoca le profondità marine, si chiama Sotto la superficie e, dopo oltre 40 anni dalla costruzione dei primi edifici del quartiere, alla funzionalità strutturale associa un inno alla bellezza attraverso la riqualificazione che passa per l’estro artistico. Immergendosi nel mare della quotidianità, quest’ultima proiettata di riflesso sulla ricchezza sociale del luogo e dei suoi complessi edilizi. «In seguito alla recente “Venere per la prevenzione” firmata da Carlos Atoche a Garbatella, con Komen Italia e Castel Romano Outlet, siamo davvero orgogliosi di proseguire la nostra mission sulla facciata di un palazzo che abbiamo ripristinato e reso tela urbana», spiega la presidente della onlus Veronica De Angelis. Dallo studio dell’Osservatorio Casa Roma di Enrico Puccini, realizzato insieme alla ricercatrice Francesca Cubeddu, emerge che, secondo i dati rilevati, in zona sono presenti circa 5500 case popolari: “4mila di proprietà del Comune e 1495 dell’ente regionale”. Diritto al bello, alla dignità oltre che all’abitazione, pensando alla sostenibilità ambientale e ai più piccoli, che saranno i cittadini del futuro, anche grazie alla collaborazione con Mario Cecchetti e ColorOnda. Laboratori, workshop e variopinti percorsi per i bambini, impegnati a reinventare in modo fantasioso la toponomastica del rione. Fra granchi, coralli e delfini dipinti sui muri. Nel segno dell’aggregazione e dell’inclusione, laddove le differenze culturali costituiscono un valore inestimabile da valorizzare e preservare. Alessandro Marco Gisonda, assessore alla Cultura del Municipio VI che ha patrocinato l’iniziativa, e Nicola Pasciuto, marketing manager di Fish Findus che ha supportato le attività, hanno dimostrato la loro soddisfazione apprezzando l’operato svolto sino ad ora nell’area periferica capitolina. «Il murale rappresenta un branco di pesci di varie specie, molte delle quali provenienti dal Mediterraneo, sottolineando la biodiversità esistente sul nostro territorio. Nonostante i colori siano abbastanza simili tra loro, sono le forme a differenziarli. L’idea è proprio funzionale al concetto di diversità e, allo stesso tempo, di unione. Il titolo rimanda alla realtà delle cose che appartengono alla natura, le quali sono spesso nascoste e sconosciute. La necessità di trovare o scoprire ricchezza sott’acqua è troppo poco presa in considerazione. Ed è quindi letteralmente sotto la superficie», chiosa l’artista Lucamaleonte.
Gustavo Marco Cipolla
Storyteller, appassionato di tutto ciò che è indie, travelholic. Mi piace raccontare le immagini attraverso le parole e impazzisco per l’alternative rock. Collaboro con diverse testate nazionali, mi occupo di moda, arte, cinema, musica e LifeStyle. Svolgo, inoltre, l'attività di addetto stampa, content writer e communication consultant in ambito culturale e per alcuni brand. Penso dunque scrivo.