«Sono così scontento delle enciclopedie, che mi sono fatto questa enciclopedia mia propria e per mio uso personale».
«Nuova Enciclopedia traduce la parola in corpo, natura, oggetto. Ne deriva un altro (o meglio meta-) reale, mostratoci con un’esattezza che elucida non le superficiali apparenze contenenti, ma il profondo senso emotivo contenuto, come nella ragion d’essere etica e formale dei lubki. Riflettendo sul nesso tra passato e presente con l’attualità del pensiero di Savinio e ricavandone un inquietante fascino: oggi, come allora, i drammi e paradossi del tempo richiedono ancora enciclopedie ed educazione per una (non) Nuova Umanità». (Diana Gianquitto)
A: abat-jour
A scienza mia, una sola volta la voce abat-jour ha offeso il nostro idioma, in una canzonetta che cominciava così: Abat-jour che diffondi tua luce blu.
B: barba
Il passaggio dalla barba alla faccia glabra avviene nonché sulla faccia dell’uomo, ma nell’architettura pure, nell’arredamento delle case, nell’abbigliamento, nel costume, e questo disornamento della vita
è ‘razionale’ sì, ma non ispira storie.
C: civiltà (alimentare)
Se la pittura e la scultura in Italia riusciranno un giorno a eguagliare lo stile della nostra civiltà alimentare, potremo dire di avere nuovamente una grande pittura e una grande scultura.
D: donna (barbiere)
Ragioni psicologiche si oppongono alla propagazione della donna-barbiere.
E: Europa
L’intelligenza dell’Europa ha una funzione singolare: divide e separa. Questa la funzione ‘naturale’ dello ‘spirito’ europeo. Anche quando non opera per volontà, l’Europa continua egualmente a dividere e separare, in maniera inappariscente e silenziosa.
«Oggi non c’è possibilità di enciclopedia. Oggi non c’è possibilità di sa- per tutto. Oggi non c’è possibilità di una scienza circolare, di una scienza conchiusa. Oggi non c’è omogeneità di cognizioni. Oggi non c’è af nità spirituale tra le cognizioni. Oggi non c’è comune tendenza delle cono- scenze. Oggi c’è profondo squilibrio tra le conoscenze.[…] Rinunciamo dunque a un ritorno alla omogeneità delle idee, ossia a un tipo passato di civiltà, e adoperiamoci a far convivere nella maniera meno cruenta le idee più disparate, ivi comprese le idee più disperate». (Alberto Savinio)
excerpt from the serie Nuova Enciclopedia by Ernesto Tedeschi