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NEW WOMAN

Miriam Galanti, attrice, conduttrice, giovanissima e talentuosa. L’abbiamo conosciuta in veste di attrice, bravissima, espressiva e versatile e anche in veste di conduttrice ci è piaciuta moltissimo.

Spontanea, solare e naturale oltre che bellissima, ama viaggiare, recitare, leggere e ama l’arte, ha una voce sua su tematiche sociali importanti, ci ha conquistato tutti.

Miriam Galanti ha esordito nel film “Roma Nuda” di Giuseppe Ferrara, ha ricevuto il Premio come “Giovane promessa del cinema italiano” alla Mostra di Venezia 2014, ha recitato nelle serie “Che Dio ci aiuti” e “Don Matteo” e ha partecipato al progetto “In the trap”.

Quello che ci piace è il suo essere un’artista poliedrica e una donna dalle mille sfaccettature, l’incarnazione della donna “strong” del nuovo secolo.

In questa piacevole chiacchierata Miriam Galanti ci ha parlato di lei e dei suoi progetti, un’intervista piacevole alla scoperta di una delle donne più talentuose del nostro Belpaese.

  1. Ciao Miriam di solito ci piace partire con quella che definiamo una domanda di rito, chi è Miriam. Quella oltre i riflettori?

Bellissima domanda alla quale cerco di trovare una risposta anche io ogni giorno. Mi piace pensare a me come ad un’anima in viaggio che sta facendo esperienza sul pianeta Terra. Sono una persona che si pone molti interrogativi sull’esistenza e su quale sia il motivo profondo della mia esistenza, quale sia la mia “missione”. Credo nel potere dell’arte e nel suo aspetto salvifico, mettersi a servizio del Creatore che è in ognuno di noi può portare alla felicità ed alla guarigione del nostro spirito. Già da questo preambolo si può intuire che amo determinati tipi di letture; un autore che indubbiamente mi ha illuminata è Brian Weiss, dove il concetto di reincarnazione e di vite precedenti e parallele è spiegato molto bene, ma ce ne sono anche molti altri. In questo periodo sto leggendo anche moltissime poesie, in particolare in questi giorni quelle di Neruda che mi emozionano profondamente. Amo moltissimo il cinema e sono una consumatrice accanita di film e serie. Adoro fare sport, lo pratico ogni giorno perché, aldilà della cura del fisico, per me rappresenta una fonte certa di disciplina e di benessere psicologico. Sono una persona molto sensibile, a volte troppo, malinconica ma anche molto incline al divertimento ed alla condivisione. Mi piace ritagliarmi i miei spazi in silenzio ma non potrei fare a meno degli amici e dei momenti spensierati davanti ad un buon bicchiere di vino. Sono instabile con me stessa, nel senso che passo abbastanza repentinamente da momenti di euforia a momenti di tristezza, ma sono molto stabile nei rapporti con le persone a cui voglio bene. Amo camminare senza una meta precisa, sia nella natura che in città. Sicuramente la scelta di fare l’attrice dipende proprio dal fatto che questa arte mi permette di giocare con il mio mondo interiore in modo costante e costruttivo, mi permette di ascoltarlo e di metterlo al servizio di una storia e questo rappresenta una salvezza perchè concedo alle mie emozioni la libertà di venire a galla canalizzandole in qualcosa di specifico.

2: Sappiamo che una delle tue passioni è viaggiare come hai vissuto il periodo della quarantena?

Amo viaggiare sì, è davvero un bisogno profondo che ho e quando non lo faccio per un po’di tempo mi sento frustrata. Non per forza deve essere un viaggio lunghissimo, alle volte mi basta anche qualche giorno. Lo vivo sempre come un ricambio energetico, una scoperta ed una trasfusione di bellezza negli occhi e nello spirito. Proprio un paio di settimane prima del lockdown ho fatto un viaggio con amici tra Spagna e Portogallo e questo mi ha permesso di vivere la quarantena in modo più sereno, perché ero appunto appena tornata da un bel viaggio in cui ho visitato posti sconosciuti che mi hanno lasciato dentro tanta bellezza e felicità. E poi appena terminato il lockdown sono partita per la conduzione del programma Sky “Sei in un paese meraviglioso” accanto a Dario Vergassola, dove ho avuto la fortuna di girare per quasi tutte le regioni del nostro Bel Paese alla scoperta di luoghi e misteri ai più sconosciuti. Per più di tre mesi siamo stati costantemente in viaggio e dunque posso dire di aver recuperato il tempo della quarantena. In realtà il lockdown l’ho vissuto come un momento per ascoltarmi, dedicarmi a passioni che avevo tralasciato da anni, come il disegno e cercando di pormi dei piccoli obiettivi quotidiani. Sinceramente il primo lockdown del 2020 l’ho vissuto bene, ho ricordi belli di quelle giornate. Ciò che mi è mancato di più è stata la libertà di uscire a camminare per la città o in qualche splendido parco di Roma. Ora invece devo dire che comincio a soffrire molto questa condizione di chiusura e, come tutti, spero che riusciremo al più presto a risolverla. 

3: Ti abbiamo visto prendere parte al progetto internazionale “In the Trap”, come è stato lavorare in un contesto non “Made in Italy”?

Lavorare su “In the trap” è stata un’esperienza bellissima, ma che mi ha anche messa a dura prova. Ero l’unica attrice italiana accanto ad attori talentuosissimi come David Bailie ( intera saga de “I pirati dei caraibi” “La casa di Jack”), Sonya Cullingford (“The danish girl”) e Jamie Paul e questo inizialmente mi ha un po’spaventata. Era la prima volta che recitavo in una lingua diversa dalla mia su un progetto così grande, ma superato il primo giorno poi mi sono divertita moltissimo. I miei compagni di viaggio mi hanno totalmente inclusa nel loro modo di approcciarsi al lavoro ed anche con il regista Alessio Liguori si è instaurata una grande sintonia ed insieme abbiamo creato il personaggio, prestando molta attenzione ai dettagli che lo caratterizzavano.

4: Ora che hai sperimentato la vita sul set ( Che Dio ci aiuti, Don Matteo, Scarlett, In the trap) ed anche quella sul palco (After the end, Il Misantropo, Miracoli!, Il gabbiano) quale tipo di recitazione credi ti rappresenti di più?

Non c’è un tipo di recitazione che amo di più sinceramente, le amo profondamente entrambe. In entrambe le situazioni mi sento “al mio posto”, sento che quello è ciò che amo fare e che mi fa sentire bene.

5: Sei molto attiva anche nelle tematiche sociali, soprattutto per quanto riguarda la tematica: “violenza sulle donne”. Cosa pensi di questo tumulto sociale attuale?

Credo che sia giusto finalmente parlare di tutte queste tematiche che per troppi anni hanno ingabbiato le donne in uno schema, in un’etichetta e in un’aspettativa da parte della società. Viviamo in un mondo ancora troppo maschilista e patriarcale. La violenza sulle donne è una piaga sociale aberrante, il femminicidio ne è il culmine estremo, ma purtroppo non c’è solo quello, tutto parte da una violenza psicologia e manipolatoria alle volte quasi impercettibile agli occhi di alcune donne, ma che purtroppo esiste. E allora ben venga parlarne, indignarsi, fare battaglie e campagne per sensibilizzare tutti noi, adolescenti compresi. Ultimamente si parla anche molto di “catcalling” e credo sia giusto farlo, perché anche questi “apprezzamenti” ululati da uomini come se noi donne fossimo degli animaletti, sono frutto di un maschilismo interiorizzato nella nostra cultura. Il maschilismo, così come la violenza ed il femminicidio, vanno combattuti partendo dallo smascherare ed impedire comportamenti apparentemente non pericolosi, ma che portano in realtà alla convinzione che la donna sia un accessorio dell’uomo, un essere inferiore. Questo non può più essere tollerato, va combattuto ogni giorno, a costo di sembrare ripetitivi o noiosi, come spesso sento dire. Non importa, ciò che importa è arrivare ad una parità di genere non solo apparente, ma interiorizzata nei nostri spiriti.

6: Ci sono nuovi progetti lavorativi all’orizzonte?

Sì, a maggio mi vedrete nuovamente su Sky Arte alla conduzione del programma “Dante, la visione dell’arte”. Quest’anno infatti ricorrono 700 anni dalla sua morte e con questo speciale, realizzato con il sostegno degli Uffizi di Firenze, ci focalizzeremo sui pittori che hanno cercato di dare un’immagine a ciò che Dante ha stampato nelle nostre menti attraverso il suo genio creativo.

Ringraziamo Miriam per la sua gentilezza e disponibilità e non vediamo l’ora di vederla su Sky arte, stay tuned.

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make up @vanessaforlinimakeup
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