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Paulo Coelho ha scritto:
«Ciò che chiamiamo ‘vita’ è un treno con tanti vagoni. A volte, ci troviamo in uno, a volte in un altro. In altre occasioni, passiamo dall’uno all’altro: accade quando sogniamo o quando ci lasciamo trasportare dallo straordinario» .

Il percorso di GAIA a Sanremo 2021, ci fa pensare alle parole di Coelho. Con la sua canzone ‘Cuore Amaro’, la cantautrice sale per la prima volta sul palco più importante della musica italiana, vive un sogno e racconta lo straordinario.
« Salire sul palco di Sanremo fa un certo effetto. Ho provato un’emozione forte. Ho vissuto quelle emozioni che poi ti ricorderai per sempre. Credo tanto nell’essere al posto giusto, nel momento giusto e quando ho cantato per la prima volta, ho sentito quella sensazione. Sono grata per tutto quello che sta succedendo. Stiamo vivendo tutti un momento così difficile e strano e adesso, mi sembra di vivere in un sogno. Ho ventitré anni e vorrei poter sognare in grande, viaggiare ed aprire la mente ma siamo rinchiusi. Poter cantare al Festival, quest’anno, rappresenta tutto.

Ogni artista sta suonando live con un’orchestra di sessanta musicisti incredibili. C’è un’aurea bellissima e l’unico obiettivo è quello di trasmettere questa emozione alle persone che sono a casa, in questo momento. Le persone hanno bisogno di un po’ di magia e la musica è anche questo, è anche una medicina. Va celebrata in qualsiasi posto. Per me, è qualcosa di veramente importante e voglio cantare per celebrare i miei sogni. Voglio riuscire ad infilarli da qualche parte e non lasciarli poggiati su un tavolino. Mi sto godendo questo momento. Non preparo troppo le cose. Adesso, voglio che tutto sia sincero e libero.»

Dopo aver vinto Amici19, Gaia tesse la sua tela di note musicali, rivoluzioni personali ed una giovinezza colorata. La sua vita è stata sempre assorbita dalla musica che le ha permesso di conoscere il mondo, attraverso generi ed artisti sempre diversi.

« Sono cresciuta ascoltando molta musica brasiliana. Ho ascoltato Jorge Ben Jor, Marisa Monte, Maria Bethania, Tribalistas. Sono tutti artisti che mi hanno formata durante la mia crescita. Mia madre mi ha avvicinata alla musica. Quando poi ho iniziato a ricercare canzoni per creare la mia cultura musicale italiana, ho avuto un approccio consapevole. Anche quando ho ascoltato Luigi Tengo, ho subito avvertito la sua musica. Era così eterno, per me, e ho capito che avevo bisogno nella mia vita di artisti come lui, come Lucio Dalla, De Andrè. Amo la musica perchè è condivisione e libertà. Fa rinascere tutto. Celebra e fa rinascere le sensazioni. Voglio che la musica cresca con me.»

Ma Gaia incanta e stupisce per quella consapevolezza di crescita che emerge dal suo sguardo forte, dal modo in cui sale sul palco ed ha voglia di raccontare il suo mondo. Noi di Spaghetti Mag le chiediamo quali sono le nuove consapevolezze che sente di aver ottenuto in questo tempo sospeso:

« Sono tante le consapevolezze che sento di avere. Questo momento storico, mi ha messo in una posizione molto introspettiva. Ho lavorato su tutti quelli che erano i limiti che imponevo a me stessa. Sono sempre stata una persona molto autocritica. Sono stata un giudice cattivo con me stessa. Adesso, sto cercando di accettarmi, di amarmi e di volermi bene nonostante l’opinione degli altri possa essere discorde rispetto alla mia.

Ho la consapevolezza di sentirmi bene per quella che sono. Cerco quella che sono realmente. Sono tante personalità differenti e voglio essere ogni cosa. Non voglio limitarmi. Quando sono salita per la prima volta sul palco, mi sono sentita agitata ma avevo dentro di me anche una grande voglia di trasmettere forza e potenza. Ho cercato di farlo ed ero semplicemente felice. Voglio raccontare, ogni giorno, un lato di me. Mi sento davvero fortunata.»

Gaia sarà libera, mostrerà centinaia oppure mille lati del suo mondo. Cambierà, crescerà, affronterà storie e spazi sempre diversi. Preparerà le sue ali per volare verso cieli sconosciuti. La sua voce, poi, ad ogni ritorno, ci racconterà ogni viaggio interiore che ha intrapreso.

Foto di Alessio Albi