GOOD’S è il nuovo marchio di eyewear handcrafted in Italy ideato da Piero Buono, che vanta una lunga esperienza nell’eyewear. Ha lanciato, per esempio, Italia Independent e proviene da una famiglia che da tre generazioni è nel mondo dell’ottica.
L’occhiale Good’s è un manufatto prezioso che viene realizzato a mano con passione e professionalità, in Italia, con materiali di alta qualità totalmente bio ed ecocompatibili (per i telai solo acetato Mazzucchelli M49, 100% riciclabile e biodegradabile).
Ogni pezzo possiede un design unico e si distingue per la trasparenza della montatura che rende l’anima di ogni creazione visibile.
Tutte le collezioni presentano 7 modelli, prodotti solo in 90 pezzi per ognuno dei 6 colori disponibili. Ogni occhiale è unico perchè numerato sulla montatura.
Oltre a essere sinonimo di eccellenza manifatturiera, Good’s racchiude in sé un vero e proprio progetto culturale.
La prima collezione del brand, curata dal direttore creativo Francesco Maria Stazio, infatti, è un tributo all’architettura napoletana.
Riporta sulle anime delle aste dell’occhiale gli elementi architettonici di tre chiese di Napoli. Seguiranno, poi, altre collezioni a tema, altrettanto ricche di simboli e significati.
Come nasce il marchio GOOD’S?
Da molti anni pensavo a un progetto tutto mio con una particolare filosofia creativa. Nel 2019 ho cominciato a dargli forma, volevo portare sul mercato un brand che avesse un’identità unica, un equilibrio perfetto tra creatività, tecnica e passione, un progetto che fosse la massima espressione dell’artigianalità Made In Italy e Made in Naples, e avesse un’Anima. Così è nato GOOD’S. Il nome del brand è il mio nickname Peter Good.
Questo è un nuovo capitolo che ho intrapreso nel settore dell’occhialeria ma la mia passione per questo mondo nasce dalla mia infanzia. Da tre generazioni la mia famiglia è nell’ottica, ci sono nato in questo mondo, lo respiro e lo vivo da sempre.
Mi ha talmente appassionato che ho voluto concretizzare il mio sogno con un team di grande valore, l’Architetto Francesco Maria Stazio, co-founder e direttore creativo, e Walter William Engle, il founder più giovane, con la visione delle nuove generazioni, in particolare sul mondo digital.
Quanto conta l’artigianalità̀ per il successo di una linea di occhiali?
Per noi è centrale. In un’epoca in cui si ricercano prodotti premium e cura del dettaglio, i prodotti artigianali sono preferiti a quelli di massa. L’artigianalità è una forma d’arte, l’italianità è anche questo, il saper fare, il sapere creare. Chi sceglie un occhiale GOOD’S indossa un manufatto artigianale molto prezioso, un pezzo unico, numerato e in edizione limitata, creato a mano dalla maestria e dall’abilità degli artigiani che danno forma alle nostre idee. Oggi più che mai lusso significa indossare pezzi unici realizzati a mano e customizzati.
GOOD’S fa proprio questo, è un accessorio unico. Abbiamo deciso di numerare i pezzi da 1 a 90. Nessun altro al mondo ha l’occhiale con quel numero. Ne esiste solo uno, così come ogni persona è unica.
In che modo descriverebbe la limited edition Architetcure collection?
La collezione dedicata all’architettura vuole mostrare il bello e ben fatto di un’Italia dove storia e arte si fondono in un tutt’uno.
L’edizione limitata è nata per trasmettere l’idea di occhiale come un oggetto per guardare in modo nuovo la realtà che ci circonda, con più profondità. Per scoprire l’anima di ogni cosa.
I nostri occhiali sono pezzi d’arte da collezione. Il nostro designer, l’architetto Francesco M. Stazio, è immerso nell’arte e nell’archeologia da sempre e per molti anni si è dedicato all’archeologia sottomarina. L’ho scelto perché volevo qualcuno che avesse uno sguardo nuovo sul settore, scevro da qualsiasi retaggio.
La professione dell’architetto è proprio la sintesi tra tecnica ed estetica, a cui si aggiunge la funzionalità del design. Abbiamo voluto portare questo pensiero nella progettazione degli occhiali. Non desideravamo creare una collezione che emergesse per stravaganza o eccentricità. Abbiamo voluto un progetto ricco di contenuti che puntasse su equilibrio, eleganza, qualità del prodotto e sostenibilità.
Nella A Collection ogni modello è progettato seguendo il modus operandi dell’architetto. Per fare un esempio, il primo modello, Niccolini, è ispirato all’architetto Antonio Niccolini, famoso per aver restaurato il teatro San Carlo di Napoli, costruito all’inizio del Settecento. Dopo un incendio, Niccolini l’ha ricostruito adattandolo al gusto Neoclassico.
Così l’occhiale ha l’iconica forma arrotondata, tipica dello storico modello “pantòs”, termine che deriva dal greco παντός che significa “tutto”, e ricorda quello stile tipico degli anni ’60 ma con uno spessore sopraccigliare molto più marcato che segna la scelta progettuale distintiva di Good’s. Una forma del passato rivista in chiave moderna.
Nella A Collection, l’architettura si ritrova nei dettagli, in particolare nelle anime delle aste laterali dove gli elementi architettonici – bugnati, paraste e lesene – sono usati sia come struttura che come ornamento. L’elemento in metallo, racchiuso nelle aste, è caratterizzante, visibile grazie alla trasparenza degli acetati.
Quali sono i materiali che più utilizzate per creare queste produzioni?
Utilizziamo solo materiali prodotti in Italia, soprattutto bio-acetati ecocompatibili per gli occhiali (l’acetato è Mazzucchelli M49), fibra di mais per gli astucci cuciti a mano, carta riciclata per i pack.
Per noi la sostenibilità è un asset primario, siamo un’azienda attenta al rispetto e alla tutela dell’ambiente, è stata una scelta naturale e doverosa, oggi irrinunciabile.
In che modo un cliente sceglie gli occhiali da indossare?
Sono un esteta, ricerco il bello, l’armonia e l’eleganza in tutti i capi e gli accessori che indosso. Scelgo un occhiale prima di tutto per il fitting, il colore e poi per lo storytelling che racconta, il progetto che c’è dietro il brand.
Anche per GOOD’S è lo stesso, oltre a offrire un manufatto prezioso e artigianale, abbiamo studiato tutto nei minimi dettagli, curando anche le misure in termini di dimensioni e proporzioni, per offrire un occhiale che sia anche confortevole e che fitti perfettamente su ogni volto.
Cosa desiderate esprimere attraverso ogni creazione?
Non limitarci a realizzare un prodotto che piace, ma cercare di introdurre un progetto legato al mondo culturale e artistico nel campo della moda. Tutti cerchiamo storie di cui innamorarci.
Chi indossa un occhiale GOOD’S ha capito il brand e se ne è innamorato, non solo dell’estetica, ma anche della storia.
Ha capito il grande valore che c’è nel progetto: l’attenzione, la passione e la cura nella creazione. Un’anima che ha compreso i rimandi culturali che ricerchiamo in ogni collezione. E, ultimo ma non meno importante, ha grande sensibilità per il green.
Quali sono gli elementi più importanti per emergere nel mercato degli occhiali di fascia alta?
Singolarità, contenuto originale e grande qualità, sostenibilità, innovazione e una relazione continua con il cliente, oggi anche con il consumatore finale grazie alle possibilità offerte dal digital, curata magistralmente da Walter W. Engle.
Che valore ha il Made in Napoli per GOOD’S?
Rappresenta la nostra essenza. Il Made in Napoli racconta la filosofia, l’artigianalità, l’eleganza, la sartorialità e la bellezza diffusa della nostra città, culla millenaria della civiltà europea, dove storia, arte e artigianato si fondono nelle strade, nei quartieri e nella sua architettura. Un microcosmo attraversato da diverse civiltà che hanno lasciato tracce in un immenso patrimonio culturale di respiro internazionale. Tutti elementi che sono certamente presenti nell’anima di GOOD’S.