Eroine, artiste, pittrici, donne che hanno dipinto, con modernità e coraggio, la propria lotta quotidiana di emancipazione attraverso l’arte. Il Palazzo Reale di Milano ospiterà, dal prossimo 5 febbraio, la mostra “Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600”.
Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni sono alcune delle 34 diverse artiste della mostra. Alcune saranno esposte per la prima volta e daranno vita ad un racconto singolare di figure femminili che hanno attraversato la storia. Le Signore dell’Arte hanno plasmato una personale costruzione di libertà e modernità in cui voce e talento si mescolano in modo sorprendente.
Oltre ad evidenziare l’operato di ciascuna artista, la mostra pone attenzione al ruolo delle donne nel corso del ‘500 e ‘600.
Tra le pittrici, che saranno ospiti all’interno del Palazzo Reale, emerge la figura di Artemisia Gentileschi. L’artista rappresenta un vivido esempio di rivolta contro l’autorità ed il potere maschile. Della cremonese Sofonisba Anguissola sarà esposta la Pala della Madonna dell’Itria. L’opera non è mai uscita fino ad ora dalla Sicilia.
Alcuni dipinti di Lavinia Fontana mostrano soggetti mitologici in cui emerge una rara sensualità ed una delicata femminilità.
Mentre le tele di Elisabetta Sirani, la donna che insegnava l’arte ad altre donne, danno spazio alla ribellione nei confronti della violenza maschile.
Le creazioni scelte provengono da ben 67 diversi prestatori come la Galleria Borghese, gli Uffizi ed il Musée des Beaux Arts di Marsiglia.
Il progetto espositivo è curato da Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, con il sostegno di Fondazione Bracco. La mostra è collocata nel palinsesto I talenti delle donne. L’evento è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
Ogni artista del passato è stata capace di cucire sulla propria pelle ideali e slanci di verità. Ogni opera d’arte può aprire un confronto acceso sul ruolo della donna che si esprime, continuamente, all’interno del mondo e del tempo.