“If you saw it in a movie, maybe I made it”. Probabile. I gioielli di Marco De Luca compaiono spesso in film, sui giornali e sono indossati nella quotidianità da personaggi famosi e non. Maria Grazia Chiuri, Emma, Ron Wood, Alessandro Borghi, Francesco Favino e Jenny alias Salvatore Esposito in “Gomorra” sono tra coloro che hanno scelto una sua creazione da indossare.
Originario di Monteverde vecchio, Marco trova ispirazione per le sue creazioni girando per Roma, perdendosi tra i suoi vicoli, visitando le sue mille chiese e immergendosi nella Roma barocca.
La sua è una passione viscerale per il gioiello, mai considerato semplice oggetto, ma espressione artistica di emozioni e storia. Marco De Luca è un designer dal carattere schivo e riservato, di poche parole. Per lui parlano i suoi gioielli realizzati in oro, argento e bronzo nel suo laboratorio romano. Tra gli anelli più richiesti quelli che riportano scritte come “In memory of Love” o “Love is dead” , l’occhio e il cuore sacro riproposti anche nei ciondoli.
Forme barocche si alternano a forme classiche, giocando su dettagli e finiture che danno ai gioielli un animo rock. In una sua vecchia intervista si legge: «Le mie fonti d’ispirazione sono l’arte e l’iconografia sacra, la mitologia e l’esoterismo. Quando penso ad un gioiello, lo disegno, comincio a farlo (seguendo le tecniche della cera persa) e alla fine, dopo averlo fuso e rifinito, se mi piace ed esprime ciò che avevo in mente, provo un piacere secondo solo all’orgasmo».
O si è un’opera d’arte o la si indossa diceva Oscar Wilde. E i gioielli di Marco De Luca sono arte da indossare fino ad innamorarsene.