La parola d’ordine per l’anno 2021 è ormai chiara: Semplicità.
Come se fossimo usciti da un conflitto si fanno in conti con la realtà del momento, il lockdown ci ha tenuti chiusi in casa, senza la possibilità di esplorare e cercare segni tangibili di una ripresa, ne tantomeno di innovazione.
Sarah Burton, al timone di Alexander McQueen dal 2010, ci riporta a casa, a Londra. Il lockdown ha permesso alla designer di osservare una città spoglia, priva di quella spasmodica frenesia giornaliera, e cosi che spoglia la silhouette e ne mostra le “ossa”.
“Forma, silhouette e volume, la bellezza delle ossa nude dei vestiti riportata alla sua essenza, un mondo carico di emozioni e connessione umana.”
Con queste parole comunica la sua collezione, insieme ad un filmato sulle rive del Tamigi creato dal regista Jonathan Glazer.
Abiti da ballo, volumi, una coppia che si bacia sotto al ponte, una delicatezza estrema ma con una forte impronta emotiva, come appena usciti da un conflitto, torniamo a casa ma non senza ferite.
Per entrambe le collezioni Sarah Burton ha deciso di utilizzare tessuti che già avevano, reinventarli e dargli nuova vita, una missione che dona responsabilità e unisce il passato con il futuro.