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Si è tenuta ieri, 28 settembre, la sfilata SS’21 del brand di menswear Alfred Dunhill che chiude la lista degli eventi della moda londinese.

LO SHOW.

Le cose da dire a proposito di questo show sono molte, a cominciare dal fatto che lo storico marchio inglese sceglie di presentare la nuova SS ’21, non solo a porte chiusissime, ma anche con una sfilata pre registrata e proiettata come un film sui propri social media e sito web. Una scelta che si inserisce nella più ampia necessità di mantenere gli eventi della moda londinese COVID-proof in un momento alquanto difficile per tutto il Regno Unito.

Va inoltre sottolineata la coerenza del brand in questa collezione che, nonostante le difficoltà di cui sopra, porta avanti una scelta consapevole già introdotta nelle collezioni più recenti. Dunhill non perde la bussola dunque e quella bussola punta a Est. Le linee si caratterizzano per il contrasto tra la parte superiore, fluide ma nette e sartoriali, e la parte inferiore dove si sperimenta più morbidezza nei volumi e tagli non propriamente “classici”.

In questa atmosfera di fascinazioni decisamente urban, domina una palette di colori essenziale: nero, blu navy, grigio, bianco e pochi altri neutri spezzati solo da sprazzi di rossi e gialli accesi delle camicie kimono stampate e delle Lock Bags che ritornano esuberantemente in questa nuova collezione.

L’ISPIRAZIONE.

Il direttore creativo Mark Weston riassume perfettamente quella che è la percezione che deriva dalla visione dello show:
“Questa collezione non è semplicemente concentrata sulla decostruzione, ma sulla costruzione. C’è una fondamentale nozione di utilità ed eleganza che è quasi una nuova concezione di “workwear”. C’è una fusione di un Nuovo Romanticismo con uno stile rilassato di ispirazione giapponese, unito insieme alla nostra tradizione senza tempo di “tailoring” britannico e sartoria italiana.”

Si ha in questa sede un senso di culminazione di intenti; una visione di passato, presente e futuro del brand che delinea con decisione la strada da seguire. Una celebrazione di stile e sostanza.

Yesterday, 28th September, was presented the SS’21 fashion show of the menswear brand Alfred Dunhill, closing the list of London fashion events.

THE SHOW.

There are many things to point out about this event, starting with the fact that the historic British brand chooses to present the new SS ’21, not only behind closed doors, but also with a pre recorded show, projected like a movie on their social media and website. A choice that fits into the bigger need to keep London fashion events COVID-proof in a rather difficult time for the UK.

It should also be emphasised the coherence of the brand in this collection which, despite the difficulties mentioned above, continues in its conscious choices already introduced in the most recent collections. Dunhill does not lose its direction and its compass points to the East. The lines are characterised by the contrast between the upper part, fluid but clear and tailored, and the lower part where more softness is experienced in volumes and more contemporary cuts.

In this atmosphere of urban fascinations, an essential colour palette is quite dominant: black, navy blue, grey, white and a few other neutrals are broken only by flashes of bright reds and yellows of the printed kimono shirts and the Lock Bags that return exuberantly in this new collection.

THE INSPIRATION.

Creative director Mark Weston perfectly sums up the perception that comes from viewing the show:
“This collection is not just about deconstruction, but about construction. There is a fundamental notion of utility and elegance that is almost a new concept of “workwear”. There is a fusing of New Romanticism with relaxed Japanese and Italian tailoring, together with our long-held and timeless traditions of British tailoring.”

A sense of culmination of purposes is palpable; a vision of past, present and future of the brand that outlines the way forward. Truly a celebration of style and substance.