Domenica 27 settembre, l’East Market tornerà a occupare i 6000 mq
dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate a Milano, giunto alla sua sesta stagione.
Per quest’occasione abbiamo intervistato Linda Ovadia, co-fondatrice e organizzatrice East Market.
L’East Market è un vero e proprio monumento milanese del vintage, del fashion, del design e non solo. Com’è nata questa bella avventura?
Quest’avventura è nata cinque anni e mezzo fa, infatti il prossimo novembre festeggeremo il nostro sesto compleanno. East Market è nato dall’esigenza di poter riciclare i vecchi capi ancora in buono stato che avevamo negli armadi e che non sapevamo più dove mettere. A Milano non esisteva un posto dove un privato potesse vendere, tutti i mercati esistenti all’epoca erano dedicati solo ai commercianti. Noi abbiamo colmato il bisogno di tantissime persone che avevano oggetti e abiti da rivendere, che non volevano buttare e comunque in buono stato.
Dopo il lockdown è la prima volta che gli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate torneranno a essere animati da compratori, siete emozionati? Come prevedete la riapertura?
Siamo sempre molto emozionati alla vigilia dei nostri eventi, ma, in questo caso lo siamo in modo particolare. Dopo tutti questi mesi finalmente torneremo a una situazione di normalità, per noi è anche un simbolo di rinascita per la città di Milano,. In questo modo dimostriamo che, nonostante tutte le situazioni di calamità, gli eventi si possono fare in assoluta sicurezza. Naturalmente durante l’evento saranno attivati tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalla legge. Ci aspettiamo una buona affluenza e il divertimento e l’emozione del pubblico rimarranno identici.
Quali sono le novità della nuova stagione 2020/2021?
La “Custom Area”, ovvero, una sezione dedicata a tutti gli espositori dell’abbigliamento che si occupano di customizzare capi e accessori. Sarà quindi possibile customizzare e personalizzare sul posto i prodotti acquistati a proprio gusto oppure scegliere tra le soluzioni preallestite. Il servizio “Personal Shopper”, ossia la possibilità di prenotare un assistente esperto di vintage e conoscitore di East Market, che possa seguire e consigliare il cliente negli acquisti passo dopo passo. Il “Servizio Spedizioni”, ovvero, un desk dedicato alle spedizioni in Italia e all’estero per tutti coloro che volessero spedire oggetti di grande volume come mobili o complementi d’arredo, difficilmente trasportabili in modo autonomo.
Se prima era per pochi intenditori, adesso lo shopping del vintage è sempre più diffuso anche per le nuove generazioni. Secondo voi da cosa è scaturito tanto successo?
Il nostro pubblico è sempre stato a 360°, dai millennials alle persone più grandi. Questo perché da East Market si trova un po’ di tutto, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Le nuove generazioni sono molto attente al vintage, c’è una riscoperta di tutto ciò che è usato in generale. Il valore in più è che un privato possa esporre, determina spesso il passaggio da pubblico e espositore. Capita che qualcuno venga a visitare il mercatino da spettatore e il mese successivo si presenti proprio come venditore. Si crea un legame emozionale, dove non sei solo uno spettatore ma un protagonista dell’evento.
L’ East Market è anche cultura e consapevolezza del riciclo. Come cercherete di essere ecologici e rispettosi dell’ambiente?
Parlando di usato, contribuiamo al fatto che molte cose non vengono più buttate, creando una seconda, terza, quarta vita a tantissimi oggetti. Vintage non è solo bello ma anche funzionale, utile ma anche riutilizzato, dove limitare la produzione industriale con il recupero di prodotti ancora belli e funzionanti significa razionare le risorse del pianeta e limitare l’inquinamento. Da parte nostra, nella sezione food and beverage, adottiamo da più di una anno la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili come PLA, carta o alluminio.