Una porticina porta al Paese delle Meraviglie fatto di musica e danza e delle luci provenienti dalle luminarie, ma soprattutto fatto di abiti. È la Lecce scelta da Maria Grazia Chiuri per la collezione Cruise 2021 di Dior.
Le modelle si muovo in mezzo ai ballerini di pizzica e al centro un’orchestra suona i canti tipici, il finale è affidato a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
Novanta look nei colori della terra, ma non i classici marroni e beige, bensì quelli del Salento: bianco, calcestruzzo, sabbia, verde, rosso, panna, écru e il marrone degli accessori in pelle. Le forme morbide aderiscono alla vita grazie a bustier stringati che derivano da quelli dei costumi folkloristici. Le texture sono ruvide e naturali, una linea di giacche, tra cui la famosa Bar Jacket è stata realizzate con i tessuti della Fondazione Le Costantine. Stivali e sandali sono in pelle, così come le cinture, ma l’accessorio protagonista è la bandana, portata secondo lo stile delle donne di campagna. Le borse grandi servono a trasportare le spighe, che a loro volta diventano un ricamo su abiti leggerissimi.
I ricami sono importantissimi: la tradizione dell’arte del tombolo, un’antica tecnica del Sud Italia ricrea sugli abiti gli intarsi dell’istallazione di luminarie creata dall’artista Marinella Senatore, che è anche un pattern nelle sciarpe multicolour, tra le quali spiccano alcune frasi, parole che mostrano come sia necessario il lavoro di tutti per poter aspirare ad un risultato migliore. Le parole diventano anche ornamenti nelle gonne sulle quali si trova ricamato il motto “amando e cantando.”
Un’opera corale che celebra la memoria, i valori, la cultura ed il futuro e che è frutto dell’incontro tra il know how tradizionale e la maestria artigianale di Dior: il fatto a mano, gli antichi mestieri hanno un valore eccezionale ed inestimabile, che va salvaguardato.
L’incontro tra la Puglia e la maison francese è sancito dal lavoro di Pietro Ruffo che reinterpreta i fiori del celebre Miss Dior in modo che possano rappresentare appieno quella terra. Così le creature del giardino di Monsieur Dior cedono il passo ai papaveri e alle spighe di un paesaggio campestre, mediterraneo e irrompono su camicie, short e su lunghi abiti di cotone. Le parole “ le perfums sont les sentiments del fleur” (i profumi sono i sentimenti dei fiori) accompagnano i cinque disegni floreali creati da Ruffo.
La manifattura è tutta made in Italy, anzi nel Sud dell’Italia.
Un progetto molto personale per Maria Grazia, pugliese di padre e legata sentimentalmente alla terra delle sue origini, che è riuscita a parlare dei valori di Dior in modo intimo attraverso abiti che portano con sé un ricordo, che hanno una memoria.