L’ultima giornata della Digital Fashion Week ha visto sfilare anche Children of Discordance, il marchio di moda giapponese fondata da Hideaki Shikama nel 2011.
Il brand è famoso e riconoscibile ovunque per i pezzi riciclati e rimaneggiati delle collezioni precedenti, per l’uso di oggetti e di opere d’arte e per le suggestioni e i richiami alla moda e alla street culture dei 90s.
E’ proprio la tendenza all’assemblaggio e alla “ricostruzione”, intesa come sottocategoria della “mode destroy” di Martin Mairgela, quel processo cioè attraverso cui gli abiti vecchi, logori e passati di moda, possono essere “smontati” e rimontati e rinnovarsi così ad ogni nuovo utilizzo, a caratterizzare il brand.
Con un piglio artigianale e nel rispetto dei materiali, Shikama è riuscito negli anni a sfruttare la sua avida curiosità per creare un marchio privo di genere e pieno di una narrativa intrigante ma soprattutto a comporre patchwork sofisticati e unici in cui parti di bandane vintage vengono recuperate come pattern su felpe e pantaloni.
Sin dal suo debutto nella collezione Primavera / Estate 2011, infatti, Children of The Discordance è praticamente diventata il manifesto delle diverse influenze del suo creatore.
Un mondo non conforme in cui Shikama celebra l’essenza ribelle delle sottoculture che lo ispirano; dall’esercito di liberazione zapatista messicano, alla kefiah araba, dagli skater all’impero giapponese.
Shikama arriva alla DFW con un corto e una collezione initotolati “The Protect Archives II”. L’intento è quello di essere una sorta di risposta pragmatica ai vincoli e alle ristrettezze imposte dal covid ai tradizionali spettacoli con il pubblico.
Katsumi ha coinvolto Tomoyuki Kujirai, premio d’oro a Cannes 2020 e il
fondatore e direttore di EVISEN SKATEBOARDS, un pioniere di una delle principali società di skateboard del Giappone, per dirigere il film. Hideaki ha dichiarato: “Faccio skateboard da quando ho 11 anni e non riuscivo a pensare a nessun altro che Katsumi Minami”
The Protect Archives mostra un gruppo di skater che attraversano le strade di Tokyo con indosso la collezione SS21. A tratti sembra quasi che stiano camminando su di una passerella con di fronte un pubblico reale.
Un modo insolito per svelare la collezione da una prospettive nuova.