Dopo i campi di lavanda in Provenza Simon Porte Jacquemus sceglie i toni delicati del grano, soave e discreto.
Cento posti a sedere, ognuno incasellato fra le spighe alte quanto gli ospiti. Cinquantacinque look tra uomo e donna per descrivere L’Amour secondo Jacquemus per la collezione SS21.
Il designer francese non ha voluto ricorrere al digitale, come spiega in un’intervista a Vogue:
«Per me la passerella non può essere un video. È al centro di quello che facciamo, non è superficiale. Continuare è importante per tutti noi, come un ristorante che riapre. È come il filmato di un giorno d’estate. È la nostra vita».
La musica, i pochi invitati, il concept della sfilata, fra matrimonio campestre e pic-nic estivo in amicizia, richiamano una dimensione intimistica e domestica, che deve aprirsi al mondo esterno dopo i lunghi mesi del lockdown.
I capi rendono a proprio agio chi li indossa: i blazer da uomo danno l’illusione di essere abbottonati male, le donne indossano pantaloni con la patta volutamente aperta. Alcuni vestiti sono drappeggiati addosso alle modelle, come indossati casualmente per un aperitivo in giardino dal mood rilassato.
I tessuti sono morbidi, oggetti quotidiani trasformati in accessori e stampe.
Jacquemus con questa collezione porta a riflettere, da sempre pioniere dell’estetica mediterranea, rilassata, fatta di piccole cose, porta a vivere a pieno la vita del dopo lockdown.