Il caffè per gli italiani è molto più di una semplice bevanda. E’ un modo per iniziare la giornata, per ritagliarsi del tempo, per fare conversazione con amici o colleghi.
Insomma, andare in un bar, o se vogliamo in un caffè, è un atto culturale che ci contraddistingue anche all’estero. Il caffè italiano è quel luogo dove sorseggiare in piedi al bancone un espresso come si deve, o dove mangiare e bere, perché no, accompagnati dalle note di una piccola orchestra.
Secondo la lista di The World’s 50 Best Bars, il caffè Dante, di New York è il miglior cocktail bar del mondo.
Situato in uno dei quartieri più famosi della Grande Mela, il Greenwich Village, il caffè Dante ha iniziato la sua attività nel 1915 in Macdougal Street. Divenne da subito luogo di incontro per gli immigrati italiani che davanti ad un buon caffé espresso condividevano notizie e speranze.
Poi, nel 1971, Mario Flotta acquistò il locale e pur conservando l’atmosfera italiana, il caffè Dante acquisì carattere internazionale. Celebrities, artisti, divi del grande cinema si davano appuntamento al Dante’s. Secondo quanto riferito dai tabloid qui Bob Dylan, amante della cucina italiana, non rinunciava mai a pappardelle al ragù e polpette al sugo.
L’ultimatrasformazione del Dante risale a cinque anni fa quando, Linden Pride e sua moglie Nathalie Hudson, hanno acquistato il Caffé Dante, per trasformarlo in un elegante cocktail bar e ristorante all’italiana.
Il nuovo Dante resta fedele all’impronta italiana, ma si arricchisce di influenze globali, sia sulle materie prime, sia nel modo di preparare drink e piatti.
Guardando al nostro paese, invece, dopo qualche mese di restauri, ha riaperto i battenti lo storico caffè fiorentino Paszkowski.
Inaugurato nel 1846 come birreria dall’omonima famiglia polacca, il locale assunse già dopo poco tempo le caratteristiche di caffè concerto.
Punto di incontro di intellettuali fiorentini e non, che l’hanno fatto conoscere anche a livello internazionale, il caffè in piazza era un appuntamento fisso assolutamente imperdibile.
Non solo concerti, anche la birra prodotta dalla famiglia Paszkowski assume rilievo e nel corso degli anni Venti del Novecento verranno aperti due stabilimenti di produzione, a Firenze e a Roma.
Oggi le ampie sale in stile Art Decò oltre a ospitare serate musicali, fanno da cornice a meeting, convegni e sfilate di moda.
Il Caffè che dal 1979 è di proprietà della famiglia Valenza, nel 1991 è stato dichiarato monumento nazionale, quindi locale storico.
Un caffè dal passato e presente così glorioso altri non poteva avere in cucina che Fabio Barbaglini chef stellato dallo stile sempre aperto a nuove combinazioni di gusto.