Come si può cambiare la visione classica dell’artigianato? Basta modificare il modo in cui si racconta.
Partendo da questa volontà, ma anche da una sentita necessità, Roberta, Tommaso, Costanza, Sara e Valeria hanno fondato TA- DAAN, uno spazio digitale in cui raccontare il fatto a mano e diffondere i valori di cui l’artigianato è portatore: creatività, unicità e sostenibilità.
Uno spazio in cui stupire e stupirsi!
Abbiamo incontrato Roberta Ligossi, CEO e co-founder di TA-DAAN, che ci racconta come l’innovazione derivi da un mezzo potentissimo: le nostre mani.
Cos’è TA-DAAN?
E’ una digital media company, ovvero un magazine digitale dedicato a raccontare l’artigianato in chiave contemporanea. Quello che facciamo è produrre contenuti innovativi che pubblichiamo sui social media – Instagram e Pinterest – che raccontino l’artigianato come non lo avete mai visto. Dimenticatevi quindi lo stereotipo del vecchio artigiano chiuso nella sua bottega a intagliare il legno come Geppetto; l’artigianato oggi è giovane e cool. Con il team di TA-DAAN, composto da cinque soci fondatori – Roberta Ligossi, Tommaso Migliore, Costanza Tomba, Sara Pianori e Valeria Zanirato – siamo partiti circa un anno fa e ad oggi abbiamo raggiunto una community di oltre centomila followers su Instagram e oltre duecentomila visualizzazioni mensili su Pinterest. Lavoriamo principalmente con brand, scuole di arti e mestieri, fiere ed eventi interessati ad entrare in contatto con la nostra audience e che condividono i valori cardine di TA-DAAN: creatività, unicità e sostenibilità.
Da cosa
deriva il nome TA-DAAN?
L’idea è
nata dalla classica esclamazione che si pronuncia quando si crea qualcosa di
nuovo e lo si presenta con orgoglio dicendo “Ta-Daan!”. Trattandosi di una realtà molto creativa ed essendo
il progetto dedicato ai giovani, cercavamo qualcosa che comunicasse loro un
messaggio fresco e diretto e TA-DAAN ci è sembrato molto calzante.
Quale pensate sia il problema
dell’artigianato e della sua comunicazione?
Fino ad oggi l’artigianato è sempre
stato raccontato con un tono troppo nostalgico, legato alla tipica immagine dell’artigiano
tradizionale solo nella sua bottega. Siamo convinti che sia uno scenario
superato, soprattutto alla luce del rinato interesse e riscoperta del fatto a
mano da parte di un pubblico giovane. TA-DAAN nasce con l’obiettivo di
rivoluzionare il modo di raccontare l’artigianato e rispondere così al
crescente interesse di questo nuovo pubblico.
Parlavi di valori,
quali sono quelli che l’artigianato può diffondere?
Le
fondamenta di TA-DAAN poggiano sul nostro manifesto dei valori. Prima di
lanciare ufficialmente TA-DAAN, con tutto il team, ci siamo a lungo interrogati
su cosa e come sarebbe stato l’artigianato nel futuro e lo abbiamo sintetizzato
in un vero e proprio manifesto che ne contenesse i valori cardine e che ci
guidasse nello sviluppo dei contenuti e nella selezione degli artigiani. Siamo convinti che l’artigianato del futuro
si basi su tre valori principali: creatività, unicità e sostenibilità. Creare
qualcosa di nuovo con le proprie mani, progettare e inventare è qualcosa che
manca molto al giorno d’oggi, soprattutto ai giovani, che spesso intraprendono
carriere molto classiche in studi di consulenza, studi di avvocati o in grandi
aziende. In un mondo sempre più standardizzato e digitale i giovani cercano
sempre di più qualcosa di originale e autentico. L’artigianato oggi risponde
scuramente a questo desiderio di unicità e personalità. Inoltre, grandissima
importanza per i giovani d’oggi riveste la sostenibilità: comprare e consumare
prodotti di artigianato significa anche e soprattutto fare una scelta molto
consapevole in termini di quello che acquistiamo. Se l’artigianato, come noi
crediamo, avrà valore nel futuro, sarà proprio per questi motivi e non perché è
semplicemente un prodotto fatto a mano di lusso.
Viviamo in
un mondo nel quale siamo abituati ad avere subito ciò che desideriamo. L’artigianato
non può rispondere a questa grande richiesta, perché nella sua essenza è un
qualcosa che richiede tempo, c’è un modo per far fronte a questa domanda senza snaturare
il suo essere?
Io credo che
in realtà il tema del tempo sia parte del fascino che riveste il prodotto
artigianale. L’artigianato rappresenta, oltreché un prodotto, uno stile di vita
e saperne cogliere e apprezzare i giusti tempi costituisce un valore aggiunto.
Quello che cerchiamo di fare con TA-DAAN, aldilà dell’essere una vetrina per
gli artigiani, è trasmettere questo stile di vita, un modo diverso di
approcciare il tempo e la contemporaneità. In questo difficile periodo che
stiamo attraversando abbiamo visto quanto anche un tipo di vita meno frenetica
e più slow, costituisca un grandissimo valore. Crediamo quindi che raccontare
l’artigianato non solo come prodotto ma soprattutto come stile di vita,
costituisca un vantaggio per chi ci segue ed è appassionato a questo mondo; secondo
me, è proprio nel rapporto con la dimensione tempo che sta la chiave di questo
ritornato interesse al fatto a mano.
Io vedevo le
creazioni artigianali come un lusso, non tanto per il costo, quanto per il
fatto che richiedessero tempo e che fossero un qualcosa di non replicabile
totalmente, visto che ogni pezzo fatto a mano è unico, ma prima mi hai detto
che voi non la vedete così…
Inevitabilmente
il costo di un prodotto artigianale è maggiore rispetto a quello stesso
prodotto fatto industrialmente, però la cosa di cui noi siamo convinti è che
l’artigianato del futuro sarà certamente un lusso, ma un lusso accessibile.
Tutti possiamo dedicare del tempo ad un progetto fai da te, piuttosto che alla
ricerca e all’acquisto di oggetti fatto a mano non necessariamente di materiali
costosi. Per fare un esempio, penso ad oggetti che secondo me sono molto
lussuosi pur non essendo tipicamente considerati di lusso come i meravigliosi
cesti fatti a mano che si possono comprare per arredare casa e dare un tocco di
umanità a spazi molto moderni.
Voi volete
far diventare l’artigianato pop, ma da una parte se consideriamo il termine pop
in senso stretto, quindi nel senso di popolare come derivante dal popolo,
l’artigianato è già qualcosa di molto popolare perché molto spesso deriva dalla
tradizione, però se d’altra parte per pop intendiamo il fenomeno culturale di
massa è l’opposto anche in questo caso, puoi spiegarmi.
Ciò che ci
interessa recuperare è la dimensione popolare dell’artigianato,
quindi in senso più stretto andare a recuperare le tradizioni. Questo però è solo un punto di partenza; che
un oggetto sia artigianale è condizione necessaria ma non sufficiente perché
sia degno di nota, per noi la tradizione deve sempre andare a braccetto con
l’innovazione. Il fatto poi che un oggetto di questo tipo possa diventare di
massa per noi non è assolutamente qualcosa da escludersi a priori, anzi uno dei
motivi per cui abbiamo fondato TA-DAAN è proprio far si che l’artigianato non
scompaia o che non rimanga soltanto per pochi ma che quante più persone possano
apprezzarne l’attualità.
Un artigiano
che per te è l’artigiano per eccellenza, non tanto un nome quanto un mestiere.
In un anno e
mezzo abbiamo incontrato tantissimi artigiani e devo dire che hanno tutti delle
storie molto interessanti, quindi forse è difficile sceglierne uno. Sicuramente
ci è rimasta molto nel cuore una coppia che ha rilevato una stamperia d’arte
tessile in Emilia Romagna che si chiama Peromatto. Loro sono un bellissimo esempio di ragazzi
giovani che hanno ridato vita ad una vecchia stamperia portando avanti un tecnica molto
antica, quella della stampa con la ruggine, tipica dell’Emilia Romagna, utilizzando
nuovi stampi fatti di linoleum e creando dei capi contemporanei e attuali. La cosa
che ci sta davvero entusiasmando è che c’è un mondo di ragazzi giovanissimi che
decidono di abbandonare mestieri più tradizionali per fare dei mestieri
manuali. Questi nuovi artigiani sono un po’ la nostra fonte d’ispirazione e
sono quelli che raccontiamo su TA-DAAN.
Ma, per
capire meglio e magari allontanarmi dal significato stretto del termine: cosa
intendete per artigiano? Per esempio, se io dovesi avere un’idea e volessi sottoporvela,
come faccio a capire se posso considerarmi un artigiano, se ho semplicemente un
hobby o se ho solo fatto qualcosa con le mani?
La tua
domanda centra a pieno quello che rappresenta TA-DAAN: una community spesso
eterogenea di craft lovers, la maggior parte dei quali sono artigiani a tempo
pieno ma non tutti. Quello che ci guida nella selezione dei nostri artigiani
non è tanto il fatto che si accostino all’handmade full-time o part-time,
quanto piuttosto che lo facciano apportando un tocco di innovazione alle
tecniche tradizionali. A noi interessa che il prodotto, la storia, il modo di
affrontare questo mestiere sia attuale e contemporaneo.
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Invito tutti i lettori di Spaghetti Magazine a seguirci sui social! Su Instagram (@real_ta_daan) vi segnalo in particolare una serie di contenuti che abbiamo lanciato ultimamente, ovvero degli smart workshop dove artigiani e creativi da tutto il mondo insegnano in concreto come realizzare dei piccoli progetti a casa. Aldilà di questo, vi invito a mettere le mani in pasta, a sperimentarvi e a mettere a frutto la vostra creatività. Ciao a tutti.
Correte sul canale Youtube di Spaghetti Magazine, per vedere alcuni video che Roberta ha creato per i nostri lettori.