Melissa Anna Bartolini è un’attrice fiorentina, reduce da ben due successi televisivi, 1994 (su Sky Atlantic) ed Extravergine ( su Fox Life)
Abbiamo avuto l’opportunità di chiacchierare con Melissa, la quale è stata ben contenta di raccontare a SpaghettiMag non solo del come sia nata la sua carriera d’attrice, ma anche dei suoi ultimi successi, dei suoi nuovi progetti e non solo.
Melissa, a livello professionale la tua prima esperienza è stata sul web con The Pills, però presto è arrivato anche il grande cinema e poi la televisione. Ma c’è stato un momento preciso in cui hai capito che questo era il lavoro che volevi fare?
Io ho capito che volevo fare l’attrice agli inizi degli anni ’90, quando all’età di sei anni, nel teatro della San Gaspare del Bufalo di Firenze, stavo facendo la recita scolastica della Natività di Gesù. Lì ho capito che questo era il lavoro che avrei voluto fare per tutta la vita. Poi negli anni ho sempre cercato di reprimere questa idea, ma alla fine l’ho dovuta assecondare.
1994 e Extravergine sono due serie tra loro molto diverse, come del resto i due personaggi che interpreti, Giovanna Melandri e Ginevra. Non trovi che però abbiano degli aspetti caratteriali simili? Come la determinazione e il “potere” di raggiungere i propri obiettivi?
Pensando agli aspetti che questi due personaggi hanno in comune me ne vengono in mente solo due: la “G” che è la lettera iniziale per tutti e due e il fatto che siano due donne. Per il resto sono molto lontane tra loro come personaggi. Saranno anche entrambe determinate, ma fanno affidamento su delle risorse completamente diverse. Appartengono a due universi lontanissimi.
Ogni personaggio che si interpreta lascia sempre una scia di sè nell’animo di un attore, in particolare cosa pensi che ti leghi ancora a Giovanna e Ginevra?
Ginevra è un po’ come l’amico l’immaginario di ogni bambino, che quando non vogliono dire qualcosa che pensano, si giustificano con: “l’ha detto il mio amico immaginario”. Quando penso qualcosa di imbarazzante, tiro fuori la voce di Ginevra e tutto è più liscio. Giovanna Melandri invece ha lasciato dentro di me un forte bisogno di adesione agli ideali, che ognuno di noi dovrebbe avere, perché poi sono quelli che ti permettono di portar avanti le battaglie in cui credi.
Secondo te fare più squadra tra noi donne, ci aiuterebbe a vivere meglio, in una società ancora troppo maschilista e a sfatare quei tabù che ancora ci perseguitano?
Sicuramente è fondamentale riuscire sempre di più a fare squadra tra noi donne, così come credo che non bisogna più considerare il maschilismo un problema solo delle donne, ma inserire gli uomini all’ interno di questa lotta. Fino a quando questo problema rimarrà ad appannaggio femminile non spingeremo mai il maschilismo ai margini della nostra cultura. In questo devo dire che nel mio privato, forse sarò fortunata, incontro molti uomini che potrebbero dichiararsi tranquillamente femministi.
Che rapporto hai con la moda? Ti piace giocare con i colori e provare outfit diversi tra loro, oppure decidi al momento?
Io ho un rapporto totalmente passionale con i vestiti fin da quando sono piccola, poi quando sono nata mio papà facevo lo stilista, quindi c’è anche una condizione affettiva che mi lega agli abiti. Non sono molto metodica, però è come se i vestiti avessero la funzione di comunicare le parti di me che rimangono inespresse. Amo i vestiti!
Ci sono progetti futuri sui quali può già anticiparci qualcosa?
C’è un nuovo progetto che sarà un po’ come un ritorno al passato, di cui non posso ancora parlare, poi sto lavorando a un mio progetto cinematografico che è già a una buona fase di scrittura.
Ultima curiosità: come mai stai imparando il romeno?
Partiamo dal fatto che cerco sempre di imparare cose nuove, ma per il romeno in particolare, è perché ho una fascinazione profondissima per la cinematografia romena, quindi imparare la lingua mi aiuta sicuramente ad avvicinarmi e accorciare le distanze; ed eventualmente poterci lavorare un giorno. Poi per il film che sto scrivendo è fondamentale che io sappia questa lingua.