Schiaparelli SS 2020
Per alcuni la moda è ancora un sogno, un qualcosa in cui trasformarsi o con cui farlo. Una possibilità.
Nella collezione SS 2020, Daniel Roseberry ha dato voce al mondo interiore di Elsa Schiaparelli, alla trasformazione di Elsa da bimba bruttina a meravigliosa farfalla, colorata dai pigmenti dei fiori, che diventa irriverente e avanguardistica. La moda evoluzione: Elsa in fiore.
Da bambina, dopo l’ennesimo appellativo della madre che la definisce non bella, Elsa ingoia dei semi rubandoli al giardiniere di famiglia, sperando di trasformarsi in un fiore. Non ci fu nessuna trasformazione, ovviamente.
Questa collezione è dunque un ricordo moderno, un ripasso generale che ci dice che è l’immagine che costruiamo di noi stessi a definirci. E spesso, a salvarci. A cosa servirebbe, sennò, tutta la moda di cui ci serviamo?
Non è forse un inizio, ogni volta, tutta questa moda?
I codici della Maison esaltano la propensione all’impensabile, tipica di una designer atipica e per questo fortissima. Gli accessori, le maschere, i copricapi dal gusto eccentrico e allegorico, sono i figli di quegli “stratagemmi” che Elsa usava per richiamare elementi del corpo umano, un’anatomia che pur non soddisfacendo la sua vanità, è diventata arte nei musei di tutto il mondo.
Non mancano richiami al surrealismo che si fanno ferventi e nuovissimi: scannerizzazioni di capelli, di piastrelle consunte dal cloro, di sacchetti di carta usomano che diventano stampe sui look dal taglio rigoroso.
Gioielli e borse celebrano i simboli più iconici di Elsa : l’amore per il rosa, le lavorazioni trapuntate, il segno del lucchetto e la sua impronta digitale.
Daniel Roseberry ci ha raccontato la voglia di fiorire di Elsa, attraverso quello che tutte le ragazze, anche le più scettiche, almeno una volta hanno sognato: un debutto.
A tratti essenziale, a tratti esplosivo.