Michela Meni, content creator e influencer, dopo grazia.it è rimasta una itGirl. Ha vissuto a Milano per un po’ ma poi ha deciso di ritornare nella sua amata Bergamo. Il suo approccio easy nei riguardi della moda e dei social, l’ha portata a scegliere il lavoro che fa e ad aprire un blog, mammamiz.com, in cui cerca di raccontare la sua visione della maternità e la sua filosofia: quella di essere mamme senza rinunciare al resto.
Noi di SpaghettiMag l’abbiamo intervistata per voi.
Come nasce la tua passione per la moda ?
Nasce quando ancora non sapevo cosa fosse. Sono sempre stata, sin da piccola, quella che usciva un pò dal coro (ricordo di aver chiesto a mia mamma una camicia azzurra e un paio di jeans per la prima comunione quando imperavano vestiti, fiocchi, pizzi e merletti!) Con gli anni questa “cosa” ha preso forma, ho imparato a conoscerla, riconoscerla e a conviverci: in una città di provincia come la mia, la vita è più difficile per chi decide di non omologarsi. Sopratutto negli anni dell’adolescenza, delle compagnie che un pò si distinguono tra loro anche grazie ai “costumi” che indossano!
E ora, questa passione, dopo anni di lavori, gavetta e sacrifici, è diventata il mio lavoro.
• Parlaci di mammamiz.com
Mammamiz.com è un progetto nato nel settembre del 2017. Anita stava per cominciare l’asilo nido e io arrivavo da un anno davvero intenso. Il mio primo anno da mamma, il mestiere più faticoso ma più appagante che io abbia mai fatto nella vita.
Diventare mamma è stata una cosa incredibile.
Diventare mamma ha sovvertito il sistema, ha scardinato ogni regola, ogni ritmo, ogni cosa.
Anita è diventata il metronomo delle mie giornate.
Ricordo che, quando comparivano dubbi e perplessità, oltre a chiedere ad alcune amiche fidate cercavo in rete tutte le informazioni utili e mi pareva impossibile che la maggior parte dei siti dedicati fossero tutti talmente “focus” sul tema e parlassero tutti la stessa lingua: “e-bi-bi-bi…” “pucci-pucci-pa”. Mi sembrava di sentire pure la vocina strana che fanno le signore ai supermercati davanti ai passeggini!
Così ho pensato che, forse, nel mondo potevano esistere altre mamme un pò più pragmatiche e meno “mammose” come lo sono io.
Ho deciso di aprire mammamiz.com senza alcun tipo di presunzione, senza il desiderio di imporre il mio pensiero e il mio punto di vista.
L’obiettivo principe è sempre stato quello di dare un altro punto di vista e di poter esser, in qualche modo, di aiuto alle neo mamme che condividono la mia stessa filosofia, il mio approccio un pò più easy alla maternità, senza dimenticarsi che essere mamma non significa cancellare tutti gli altri aspetti della vita ( vacanze, beauty, shopping… ). “Una mamma serena, cresce figli sereni” è il sottotitolo del blog!
• Come mai hai scelto di ritornare a Bergamo, invece che restare a Milano ?
Quasi in concomitanza con la fine del mio percorso di studi in Ied ci si è presentata, a me e a Gianmarco (mio compagni di vita e di lavoro) l’opportunità di sistemare una vecchia area industriale. Abbiamo deciso di dedicarci alla riqualifica dello stabile per destinarla a spazi di lavoro per giovani attività come la nostra (insieme anche ad altri soci abbiamo aperto una società di produzione video/foto). Quindi ho deciso di tornare a Bergamo e sono felice. Vivo solo “il bello” di Milano (a volte impiego meno tempo io ad arrivare in città che alcuni amici residenti ad attraversarla). E poi lo ammetto, Milano è bellissima e mi ha dato molto ma io non riesco a sostenere i suoi ritmi sempre alti, sempre eccessivi, sempre “top”. Io ho bisogno anche di verde, di aria fresca e di sorrisi e Milano, a volte, non eccelle in questo!
• Tizianafausti.com, parlaci del tuo lavoro
Il mio desiderio, una volta tornata a Bergamo e dopo i sacrifici e gli anni milanesi, era quello di lavorare nella moda. Quella moda di cui mi ero innamorata, che avevo studiato e vissuto, quella “vera” per dirla in modo un pò brutale.
L’unica realtà che si sposava appieno con le mie esigenze era proprio quella di Tiziana Fausti.
Qualche anno fa mi presentai alla Signora Fausti, una donna pazzesca, che mi diede l’opportunità di occuparmi dei social della boutique e del nascente mercato online.
Una collaborazione che dura ancora oggi, che è cambiata e cresciuta con il tempo e con l’evoluzione naturale del tutto.
Ora seguo una parte delle immagini dedicate a Instagram, “ça va sans dire”, mi occupo dei casting di modelli e modelle per gli shooting della homepage del sito (che scatta Gianmarco) e collaboro a stretto contatto con l’art-director dell’azienda ( Diego Cossa ) per tutto ciò che concerne l’immagine di tizianafausti.com
• Che rapporto hai con i tuoi follower ? Ci sono molte mamme che ti seguono ?
Fortunatamente ho sempre avuto un bel rapporto con le persone che mi seguono sui social. Ci sono mamme si, ma ci sono anche tante donne (e non molti uomini!) che condividono il mio stile, il mio modo di vedere il mondo, la bellezza delle cose semplici che spesso ritraggo nelle mie foto.
Ho un bel rapporto perché sono tutte persone vere, in gergo si dice che i miei sono tutti “followers organici” perché non ho mai fatto “ritocchini” per crescere di taglie insomma! Quindi, le persone che mi seguono, lo fanno perché a loro piace davvero quello che coi post racconto quotidianamente.
• Che consigli daresti a tua figlia, se volesse intraprendere la tua strada ?
Anita, 3 anni a giugno, mi vede spesso con il telefono in mano (anche se io cerco di mollarlo nella borsa appena vado a prenderla all’asilo di pomeriggio) e a volte capita che riesca a prenderlo e si metta a far foto.
Non mi spaventa, non sono un’integralista ( anche se l’arma telefonino viene sfoderata solo in casi estremi tipo 8 ore di volo quindi un pò di Peppa ci sta…. Ma non al ristorante, ecco!)
Lei fa parte di una generazione che vivrà con la tecnologia dovunque: lei vivrà in un futuro che io non riesco nemmeno ad immaginarmi.
Sarò felice di starle accanto se vorrà seguire la mia strada.
Ma la mia strada è stata lunga e faticosa, mi sono guadagnata quello che ho adesso (e di cui vado fiera) con fatica, con sacrificio, con impegno e professionalità, con educazione e rispetto per il lavoro. Perciò, il mio consiglio, sarà lo stesso a prescindere dalla destinazione finale. Se non ci si impegna, non si arriva da nessuna parte! Che tu voglia fare l’astronauta, l’influencer o aprire una panetteria!
• I progetti futuri di Michela Meni ?
Ce ne sono alcuni che mi fanno brillare il cuore.
A breve lancerò un’edizione speciale di scarpine insieme ad un brand emergente italiano e, per la prossima stagione, una capsule di abbigliamento.
Non riesco a stare ferma. E mi piace così tanto!