L’Africa è sempre stata terra di conquiste e di ispirazioni, mondo lontano e pregno di stimolazioni visive, spesso pane anche per i creativi; è sul finire degli anni Sessanta infatti che designer del calibro di Yves Saint Laurent, Paco Rabanne, Courrèges e Givenchy hanno preso ispirazioni dal moodboard senza fine che questa terra offre.
Oggi, finalmente, il continente nero sta iniziando a camminare da solo nel mondo delle creazioni, e sta tracciando pian piano la sua firma, a una condizione di concorrenza quasi paritaria con i brand europei e americani, nel panorama delle fashion week e kermesse di moda.
La nuova generazione africana rivendica oggi il suo punto di vista, rompe i confini continentali e, esempio, una nigeriana quale Amaka Osakwe, veste Michelle Obama, Rihanna e Beyonce. Dakar, Abuja, Yaoundé o Khartoum, sono i centri vitali del Senegal, e pullulano di atelier e botteghe manifatturiere , con proposte ormai all’avanguardia.
A sostenere la creatività del continente subsahariano c’è soprattutto il Dakar Fashion Week (che si è svolto dal 20 al 24 giugno), giunto quest’anno alla sua 16esima edizione. L’evento è stato creato da Adama Paris, celebre in tutto il mondo. Le sfilate hanno avuto come location Les Almadies, il quartiere elegante di Dakar, dove le ville senegalesi più belle e lussuose si affacciano sull’oceano Atlantico.
Uno dei designer più importanti da menzionare è sicuramente Lamine Badian Kouyaté, fondatore del marchio Xuly Bet, che in wolof, idioma senegalese, significa «mantieni la mente aperta». Il suo marchio di fabbrica è riciclare i tessuti che trova nei mercati e nel trasformarli in composizioni coloratissime, vere opere d’arte.
Altri nomi da ricordare, sono Hayati Chayehoi, Duro Olowu, Sakina Msa o Fadila Elgadi, che forse dicono poco alle nostre latitudini, ma stanno emergendo, e hanno già fatto la loro apparizione a Tokyo, Parigi, Londra, Rio de Janeiro e Dubai.