Una vita raccontata attraverso le sue frasi più celebri
George Best, maglia del Manchester United, ha segnato il XX secolo regalando emozioni indelebili ai suoi ammiratori attraverso il suo genio calcistico. Un fuoriclasse di altri tempi, ha vinto la Coppa dei campioni nel 1968 e nello stesso anno ha conquistato anche il pallone d’oro: “Avevo 22 anni quando nel 1968 vinsi la Coppia dei Campioni con il Manchester United e fui nominato Calciatore Europeo dell’Anno. Avrebbe dovuto essere il fischio di inizio di una sfolgorante carriera, e invece fu solo l’inizio della fine”. Questo periodo rappresenta il momento più luminoso della sua vita, una vita di successi, di fama mondiale, ma che allo stesso tempo lo ha portato all’autodistruzione. George divide la sua esistenza in due momenti contrapposti tra loro, uno paradisiaco e l’altro infernale: “E’ stato un inferno di vita e, a volte, se divido la mia esistenza a metà, credo che i primi 27 anni siano stati una vera benedizione e gli ultimi 27 un vero disastro.
Sono come uno di quei marinai che viaggiano su uno yacht per tutto il mondo. Un giorno si sveglia e il mare è perfettamente calmo e il sole brilla, ma il giorno successivo potrebbe ritrovarsi nel bel mezzo di una tempesta“. Lui non aveva regole, amava le donne, le macchine veloci ed in particolare bere, lo testimonia anche la sua frase più celebre: “I spent a lot of money on booze, birds and fast cars. The rest I just squandered”. Fu considerato il quinto dei Beatles, per i suoi capelli lunghi e il sorriso smagliante. La dipendenza dall’alcool lo ha prima fatto rinchiudere in prigione: “È stato l’alcool che nel 1984 mi ha portato alla prigione di Pentonville per guida in stato d’ebrezza, reato che sicuramente non mi avrebbe fatto finire in gattabuia se poi non avessi preso a testate un poliziotto”, e poi lo ha consumato lentamente facendolo ammalare di cirrosi epatica, una malattia che ha spento “la stella del calcio” all’età di 59 anni: “Sono nato con un grande dono, e con esso è arrivata anche una vena distruttiva”. Le suoi origini sono legate all’Irlanda del nord, dove è diventato un mito, una leggenda per tutti quei ragazzini che cercano di seguire le sue orme. Ha regalato un sogno: “Ho sentito raccontare molte leggende ai bambini. Alcune di queste riguardavano me”. E quel sogno riecheggia ancora tra la gente, perché la storia di George Best è diventata epica ed immortale.