Oggi ricordiamo una eroina del Novecento, simbolo del coraggio che tante donne esprimono quotidianamente. Era il primo dicembre del 1955 a Montgomery, in Alabama, quando con un gesto apparentemente disobbediente, una donna afroamericana avrebbe cambiato il destino di un paese. Rosa Parks ( nata il 4.2 1913 a Tuskegee in Alabama ) figlia di James e Leona McCauley e moglie di Raymond Parks, molto attivo nel movimento dei diritti civili, era di ritorno a casa dopo una delle sue tante giornate di lavoro come sarta in un grande magazzino. Non trovando alcun posto nel settore riservato agli afroamericani, decise di sedersi dietro alla fila per i bianchi, nel settore dei posti comuni. Subito dopo di lei salì un uomo bianco, che restò in piedi, tanto che l’autista chiese a Rosa di cedere il posto. Lei però rifiutò di alzarsi con tranquilla fermezza. Non era la prima a osare la ribellione, qualche mese prima, il 2 marzo, la quindicenne Claudette Colvin si era rifiutata di cedere il posto ad un bianco. Per quel “no” anche Rosa Parks fu arrestata e portata in carcere. Da questo momento ebbe inizio una protesta storica. Quella stessa notte, infatti, Martin Luther King, insieme ad altre decine di leader delle comunità afroamericane, decise che bisognava agire ed organizzare una serie di azioni di protesta. Tra queste, il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, che andò avanti per 381 giorni ( dal 5 dicembre del 1955 al 21 dicembre del 1956 ), affinché fosse cancellata la norma discriminatoria che comprometteva persino la possibilità di sedersi su un autobus. Anche tale azione va riconosciuta al coraggio di una donna : Ann Robinson, presidente del Women’s Political Council. Fu una protesta capillare, un esempio importantissimo di resistenza non violenta, che assunse proporzioni sempre più ampie e che ottenne il sostegno dei tassisti afroamericani che avevano adeguato le loro tariffe a quella degli autobus. Finalmente nel mese di novembre del 1956, la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò fuorilegge la segregazione razziale sui mezzi di trasporto pubblici. Da allora Rosa Parks è considerata “The Mother of the Civil Rights movement”, la donna che, come disse Bill Clinton in occasione della consegna di un’onoreficenza nel 1999, “mettendosi a sedere, si alzò per difendere i diritti di tutti e la dignità dell’America”. Tuttavia, dopo la fine del boicottaggio di Montgomery la Parks, benché fosse diventata un’icona nazionale, perse il lavoro e con lei anche suo marito. Entrambi si trasferirono a Detroit, Rosa veniva invitata a convegni e manifestazioni, ma non le offrirono mai un lavoro che rispecchiasse le sue istanze di attivista. Continuò lo stesso ad impegnarsi come volontaria per contrastare le ingiustizie del suo popolo, tra l’altro l’equo trattamento dei neri nel sistema giudiziario. Rosa Parks è morta a Detroit il 24 ottobre 2005.
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