Lo scorso Novembre ci ha lasciati un genio della moda, Azzedine Alaïa.
Nella carenza di designer rivoluzionari arriva però una buona notizia, per i nostalgici cultori della moda “pura”: fino al 10 Giugno, a Rue de la Verriere, dove ha sede l’Associazione Azzedine Alaia, (da lui stesso fondata insieme a Christoph Von Weyhe e all’amica Carla Sozzani) va in scena ‘Je suis couturier‘, mostra che espone 41 abiti delle sue collezioni haute couture e prêt-à-porter, selezionati da Olivier Saillard.
L’associazione è nata nel 2007 con lo scopo di preservare il lavoro del couturier, che diceva: “Mi piacciono quando sono belli, senza tempo, con pochi dettagli o ornamenti e in colori puri, che non invecchiamo mai – diceva – Più semplici sono, più sono difficili da creare”. Fin dal suo arrivo a Parigi Alaïa ha meticolosamente e accuratamente conservato ogni sua collezione di haute couture e pret-à-porter; “Il passato è chiaro, il futuro è oscuro”.
Negli anni ha così costruito un importante archivio di documenti e pezzi storici, non ha mai smesso di acquistare abiti, costumi e pezzi unici. Così ecco una selezione con i suoi abiti più iconici, quelli creati negli anni Ottanta fino ma anche i più recenti, nei colori da lui più amati: il nero puro e il bianco gesso, che tanto gli ricordavano i suoi anni di scuola alle Beaux-Arts di Tunisi. Che fosse cotone grezzo o prezioso chiffon, Alaïa sapeva come modellare il tessuto, dando vita ad abiti indimenticabili.
E indimenticata sarà, senza ombra di dubbio.