Torna il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro orientale: il TRIESTE FILM FESTIVAL dal 19 al 28 gennaio.
Giunto alla 29esima edizione, diretta da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, il festival continua ad essere un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Essere il primo festival dell’anno ha i suoi vantaggi: ad esempio poter celebrare per primi i cinquant’anni del ’68, protagonisti di Rebels 68. East ‘n’ West Revolution, una retrospettiva che si farà in due, indagando quell’anno cruciale del secondo Novecento da un doppio punto di vista: quello dell’ovest, con autori come Godard, Antonioni, Roeg e Bertolucci, e quello dell’est, con nomi come Pintilie, Dezső, Němec e Žilnik. Senza dimenticare titoli e personalità che – da Bellocchio a Makavejev a Garrel – hanno anticipato il 68, o che del 68 si sono nutriti, prolungandone lo spirito nelle stagioni a venire.
Due, quest’anno, le aperture: la prima, venerdì 19 gennaio, al Teatro Miela, con SYMPATHY FOR THE DEVIL di Jean-Luc Godard, evento inaugurale (anche) della retrospettiva “Rebels 68. East’n’West Revolution”. La seconda, lunedì 22 gennaio, sarà affidata a DJAM, il nuovo film di Tony Gatlif: un’opera che, come sempre nel cinema dell’autore di Gadjo Dilo, Transilvania e Vengo, mescola lingue, nazionalità e ritmi, in un viaggio fatto di musica, incontri, condivisione e speranza che – attraverso la storia di una giovane donna dallo spirito libero – racconta l’Europa della multiculturalità e delle migrazioni. La chiusura segna il ritorno al Trieste Film Festival di Elisabetta Sgarbi, intellettuale a tutto tondo (cineasta, scrittrice, editrice) che in L’ALTROVE PIÙ VICINO accompagna lo spettatore in un viaggio ai confini dell’altrove che ci è più prossimo, una terra, un popolo, una cultura, che è appena oltre una soglia mobile, fatta per essere attraversata e cancellata milioni di volte dalle trasmigrazioni di persone, lingue, abitudini.
Nucleo centrale del programma si confermano i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari, a decretare i vincitori, ancora una volta, sarà il pubblico del festival. Nove i titoli per il Concorso internazionale Documentari tutti in anteprima italiana. Di questi, ben 4 affrontano, pur da prospettive e con accenti diversi, il mondo dello sport. Sono 15 i cortometraggi in concorso per il Premio TsFF Corti. Promossa in collaborazione con Sky Arte, che premierà uno dei film della sezione attraverso l’acquisizione e la diffusione sul canale, la sezione Art&Sound che propone quest’anno 5 titoli in anteprima che esplorano i più diversi ambiti artistici. Il consueto Focus “nazionale” è dedicato non ad un Paese, ma ad un popolo – quello curdo – sparso in quattro Paesi (Turchia, Siria, Iraq, Iran). Tra i vari eventi collaterali da non perdere il nuovo progetto dedicato alla realtà virtuale e al video immersivo a 360°,‘TSFF goes Virtual’, in collaborazione con il PAG-Progetto Area Giovani del Comune di Trieste. Non mancheranno eventi musicali, performance e attività collaterali ad animare il pubblico, come le passeggiate nei luoghi storici di Trieste.